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CALCIOPOLI C'ENTRA, ECCOME...


Tardelli e una visione delle cose non proprio esatte.
© foto di Image Photo AgencyMarco Tardelli per la Juventus è stato qualcosa di più di un banale centrocampista, nove anni al servizio di Madama con cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea hanno proiettato il celeberrimo "Schizzo" tra i miti della Vecchia Signora e pilastro indissolubile di quella mitica Juve del Trap e bonipertiana che tra fine anni settanta e primi anni ottanta faceva razzia di titoli e non solo. Classe e sostanza al servizio del bianconero, un idolo indiscutibile per i tifosi ai quali il Tardelli post calcio giocato ha più che altro regalato duri rospi da ingoiare. Dal suo addio ancora oggi poco chiaro al Cda juventino nel 2007 con critiche, ormai classiche, alla Juve della triade Tardelli purtroppo ha spesso fatto storcere il naso, l'ultimo acuto riguarda la questione calciopoli ritenuta dall'attuale vice di Trapattoni sulla panchina dell'Irlanda ininfluente per le sorti del calcio italiano: "Bisogna finirla con questa storia! Calciopoli non c'entra nulla con le vittorie recenti dell'Inter: l'Inter ha vinto meritando sul campo, perché ha avuto la rosa più competitiva. I successi nerazzurri sono tutti meritati e Calciopoli non c'entra proprio nulla". Eh no caro Marco, calciopoli c'entra eccome! Senza calciopoli Vieira ed Ibrahimovic, determinante nei tre titoli successivi dei nerazzurri (e anche nello scorso mercato riguardo gli acquisti di Eto'o e company), sarebbero andati a Milano? Senza calciopoli il club di Moratti avrebbe potuto godere di un monopolio quasi incontrastato in campo sportivo e non negli anni a seguire? Senza calciopoli la Juve sarebbe finita in gestioni societarie a dir poco discutibili dal 2006 ad oggi? Senza calciopoli l'Inter avrebbe avuto vita facile e costruito mentalità vincente e rosa tale da poter basare un ciclo vincente come quello attuale? Noi la risposta la sappiamo già, forse qualcun'altro no. O meglio fa comodo raccontarne un'altra versione.