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Giornalisti colti sul fatto!


di P. CicconofriAbbiamo, in questi anni, messo in evidenza come la “non conoscenza” di calciopoli, accompagnata a volte dalla malafede, fossero alla base della disinformazione, per alimentare quel famoso sentimento popolare antijuventino. Nei giorni scorsi, con l’interrogatorio di Moratti, molti giornalisti sportivi sono tornati a dare enfasi alle loro convinzioni, ancora una volta non basandosi sui fatti ma sulle solite chiacchiere da bar, ferme al 2006. Una mancanza di professionalità e di buon senso, dove si fa spallucce ai regolamenti, dove si nega una ricostruzione della realtà fatta all’interno di un procedimento penale, dove ci si appella ancora a degli episodi che sono superati da archiviazioni della procura, come il sequestro di Paparesta a Reggio Calabria. Qui non si tratta più di semplice disinformazione, ma di un modo assodato di inculcare sistematicamente e volutamente un messaggio completamente sbagliato, che fa perdere ancora di più credibilità a questo giornalismo sportivo completamente allo sbando, senza controlli e senza morale. E’ un dilagare di luoghi comuni, dove si mescola arroganza a prepotenza vera e propria, dove è permesso abusare di quel privilegio che pone il giornalista sportivo nella posizione di poter esporre le proprie supposizioni senza sentire il dovere di informarsi compiutamente, e forte della convinzione di poter di raggiungere così tanti tifosi.Ho trascritto alcuni degli interventi più significati degli ultimi giorni ed esattamente quelli di Ciarapica a Studio Sport, Zazzaroni a RadioRadio e Andrea Di Caro sempre a RadioRadio. Questo per rendere chiaro quello che è stato detto (e chi si è trovato a seguire le varie trasmissioni ha ascoltato) e capire in quale modo reggono ancora in piedi la farsa: Roberto Ciarapica, studio sport del 2 aprile «Il 22 marzo del 98’ in casa del Milan finisce 3 - 0 per i nerazzurri: gol di Ronny e doppietta di Simeone. Non basterà per battere la juve nella corsa scudetto, all’epoca un po’ truccata, ma è ancora li, nella memoria degli interisti».E’ stato emesso un comunicato di scuse per l’infelice virgolettato, ciò non toglie la responsabilità del giornalista che ha veicolato un messaggio scorretto a danno di una squadra e una tifoseria.Zazzaroni, RadioRadio del 1 aprile «E’ uno scudetto che ha un unico valore, che ha un valore simbolico del momento di calciopoli, dello scandalo e tutto… io adesso non ricordo nemmeno se ci fosse la necessità di assegnarlo, ma sarei per cancellarlo definitivamente, proprio con un valore ancora più altamente simbolico: quello scudetto non deve essere assegnato come quello precedente e basta. Io fossi in Moratti, dopo che ne ha vinti tanti post calciopoli - non è il più il Moratti di allora che non aveva vinto ancora nulla - lo consegnerei indietro partendo però da un’assunzione di responsabilità: ’io mi sento assolutamente vittima di calciopoli, però per un miglioramento di un clima generale, in questo calcio demolito che è il calcio italiano, mi sento di dover fare un gesto di grandissimo buon senso e responsabilità riconsegnando questo scudetto’. Io vorrei che Moratti facesse questo. Poi per il resto che lui sapesse di Nucini, Facchetti; conoscendo tutti e tre io ne ho quasi la certezza che lo sapesse, perché Facchetti gli riferiva tutto, quindi è evidente che Moratti lo sapesse. Io mi assumo le mie responsabilità, la mia è una supposizione sulla base della conoscenze di quei tre personaggi, ma non trovo che ci sia grande responsabilità da parte di Moratti nel sapere e nell’essere informato. Per il colloquio di lavoro sinceramente non te lo so dire, …. Che Facchetti avesse avuto colloquio con Nucini per le ragioni che noi sappiamo… tra l’altro, perché Nucini stava per raccontargli determinate cose, che non avesse informato Moratti… non trovo nemmeno che sia una grande…. non vedo il reato… Sono per la cancellazione dello scudetto». Segue… «Stai andando molto oltre, questo attiene al processo di Napoli; parli di restituzioni, danni, risarcimenti.. Non farmi parlare che è meglio, non ne ho voglia, altrimenti chiamano a Napoli anche me…». Il conduttore fa presente che le indagini del 2006 parlavano di un gruppo di potere contrapposto a quello del Milan; Zazzoni risponde: «Che però non era sugli arbitri».Il cappello finale: «Io dico soltanto che il mondo del calcio in quel periodo considerava Nucini un uomo del sistema: ricordo tre arbitraggi, due a Napoli e uno di Genoa-Messina… Era considerato uno molto vicino a Luciano, molto da molto…secondo il mondo dl calcio…possono essere supposizioni o altre cose del genere, però, se parlate con il mondo del cacio allora presente, diranno le stesse cose… è la solita menata che, fin quando non arriveremo ad un verdetto, e non so nemmeno che potrà raccontarci sinceramente, continueremo ad avvelenarci».Qui andiamo oltre. Zazzaroni considera Moratti una vittima di calciopoli e parla di supposizione per giustificare il suo giudizio sulla farsa del 2006. Non considerare “reato” sportivo, il fatto che un arbitro in attività (Nucini) si trovasse a lavorare a fianco a fianco con un dirigente dell’inter, ottenendone in cambio colloqui di lavoro, significa non conoscere il regolamento o essere in malafede.Andrea Di Caro (Corriere Fiorentino), RadioRadio del 27.03.11 «…Negare l’esistenza di un sistema, negare l’esistenza di un sistema di calciopoli e negare anche chi dal processo sportivo è stato condannato in via definita, a mi avviso è fondamentalmente un errore macroscopico… si può discutere se tutto quello che è stato fatto… che ci potessero essere altri colpevoli, non toglie che quelli che sono stati ritenuti tali lo fossero. Quindi il così fan tutti e quindi non era reato, non regge… Sul processo penale si entra in un altro ambiente e a me interessa molto meno… ma una cosa è il processo penale e una quello sportivo e calcisticamente a me interessa quello sportivo e lì ci sono dei fatti innegabili e la gente comune, quelli che hanno visto, che hanno saputo, che hanno capito si sono resi conto di un sistema marcio che fondamentalmente è stato…». L’avvocato Prioreschi gli fa presente che forse non conosce bene la situazione, che tutti avevano rapporti con i designatori e Di Caro così risponde: «Con tutti no, non cominciamo a fare caciara (avevano rapporti tutti…) dice un’inesattezza… ».«Il fatto che, alla luce di altre intercettazioni, o alla rapidità in cui sono state fatte delle scelte… le decisioni che sono state prese potevano forse avere un’entità diversa… ma non che il caso non c’è stato… forse c’è stato chi in quel periodo ha sbagliato come, meno…(io la certezza in questo caso non la volevo dare), che dovevano essere inseriti nel calderone del processo sportivo… si può essere d’accordo, questo processo non è stato un processo perfetto… nel suo complesso quello che si doveva capire si è capito e si è capito benissimo…»«Il problema non è soltanto il malcostume comune, il poter avere dei contatti diretti con i designatori arbitrali, posto che poi invece il Signor Moggi ce li aveva anche con tutti gli arbitri attraverso schede telefoniche… hanno trovato tutte le carte le sim svizzere…»«…Credo che ci sia un momento di confusione… giustamente l’avvocato porta le sue tesi, smonta quello che dice Nucini… il problema… non siamo gli avvocati difensori dell’inter o di Nucini o di Moratti, noi stiamo dicendo che se Nucini ha dato delle versioni discordanti, se nelle cose che ha detto o fatto rientra in un comportamento scorretto… su questo si può discutere possiamo essere d’accordo… Devo dirle la verità, io l’ho seguito molto quando era il processo sportivo, l’ho seguito ma più da lontano per il processo penale, dopodichè a me è interessata la parte sportiva… sul processo sportivo sono stati condannati per quelle accuse… che ci fosse un malcostume che portasse molti presidenti, dirigenti (non tutti), ma molti a parlare direttamente con arbitri… dopodichè bisogna capire e vedere se ci sono le intercettazioni, cosa si dicevano i dirigenti con i designatori arbitrali (perché nessun altro faceva le griglie di tutta la giornata di campionato)… io non ho mai sentito un dirigente della Roma, del Palermo e del Cagliari fare la griglia delle sue partite e di quelle altrui…»«Concentratevi sul penale perché sullo sportivo abbiamo già capito tutto… è il sistema…»L’avvocato Prioreschi prosegue la discussione parlando della famosa intercettazione del 4-4-4 e Di Caro la scambia per il numero di Sim ed in merito alla grigliata di Facchetti e dice: «Se il nome di Collina non lo fa Facchetti significa che non sta chiedendo un arbitro…». Arriva al punto di parlare ancora dell’episodio di Reggio: «Sul discorso di scendere negli spogliatoi, di parlare con gli arbitri e di chiuderli nello spogliatoio…».Ammette di non aver seguito così bene il processo penale, dimostra di non conoscere le novità, anzi, per lui sembra giusto non parlarne perché quanto stabilito dalla giustizia sportiva non può essere messo in dubbio ed è l’unica cosa che interessa. Non voglio entrare nel merito delle inesattezze riportate, voglio soltanto far presente che questo giornalismo, senza scrupoli, ha già raggiunto un doppio risultato: rendersi ridicolo agli occhi di chi conosce la realtà della farsa, ed assecondare chi cerca ancora sostegno nelle chiacchiere da bar. Pressapochismo (nel senso che dichiarano di non aver seguito bene gli sviluppi ma danno comunque giudizi definitivi), che raccoglie quello che il popolo antijuventino vuole sentirsi dire, ma che non riesce a farlo in modo convincente; che non prova, perché non lo ritiene necessario (e qui l’aggravante), a dare delle informazioni aggiornate e veritiere.Se questi addetti ai lavori, con la loro visibilità, fossero informati ed ispirati da una sana cultura sportiva, senza esaltare ed appoggiare la parte negativa del tifo, ma educando ad una sana competizione dove tutti sono tenuti al rispetto delle regole (nessun santo escluso), molto probabilmente avrebbero evitato al calcio italiano di vivere lo scandalo calciopoli (ma è questo che vogliono?).E’ sorprendente, ma la farsa viene tenuta in piedi ancora oggi, senza nemmeno nascondersi, in questo modo.Zazzaroni, RadioRadio del 01.04.11RadioRadio del 27.03.11Studio Sport del 02 aprile http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1514