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La ‘censura’ e la d.ssa Teresa Casoria....


di FrancejuveE finalmente arrivò il giorno della censura della d.ssa Teresa Casoria, magistrato giudicato troppo irruento nei rapporti coi colleghi del tribunale di Napoli.Va bene, diciamo che la censura ci poteva pure stare, anche se confesso che ad un certo punto dell’udienza in onda sul sito di Radio radicale, durante l’escussione dei testi, sono passato direttamente all’intervento della “incolpata” perché sembrava di stare in una di quelle cause davanti ai giudici di pace quando si trattano beghe condominiali.Per fortuna, l’irresistibile accento napoletano e il tono perentorio della d.ssa Casoria hanno subito ridestato e catturato la mia attenzione, nonostante fosse mezzanotte passata.Di tutto questo polverone mi rimangono, da un lato, lo sconcerto, quando la d.ssa Casoria ha parlato delle “pressioni” che ha subito perché si astenesse da questo processo e, dall’altro lato, l’ammirazione per chi ha saputo e voluto resistere a tutto questo per amore del proprio dovere, avendo pure gravissimi problemi di salute (non è necessario essere un medico per sapere che un valore di emoglobina a 3,8 vuol dire avere un piede e mezzo nella fossa; il minimo è 12).Su questo passaggio, però, è necessario il massimo della chiarezza e mi auguro che le difese a Napoli muovano qualche passo formale. Se, infatti, corrisponde al vero che il presidente del tribunale ha chiesto alla d.ssa Casoria di mettere per iscritto una dichiarazione di “non astensione” a seguito di una missiva del procuratore capo della Repubblica, siamo di fronte ad una vicenda che mi inquieta.Un simile fatto ritengo violi alla radice il principio di indipendenza del giudice, consacrato dall’articolo 101 della nostra Costituzione per cui “I giudici sono soggetti soltanto alla legge”.Per chi vede in un certo modo lo Stato di Diritto, dove anche la forma è sostanza, è inconcepibile che una parte di un processo (qual è la Procura della Repubblica) si attivi col capo dell’ufficio giudiziario a cui appartiene il giudice assegnatario del processo stesso per ottenerne l’astensione e, non ottenutane l’astensione, presenti istanza di ricusazione ad personam (dopo che una precedente istanza di ricusazione è stata dichiarata inammissibile).E allora forse non è un caso che Atena, dea della combattività e della Giustizia, era una donna: come la d.ssa Teresa Casoria.Video: Chi è Teresa Casoria Video: La denuncia di Teresa Casoria http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1519