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CREDIAMOCI FINO ALLA FINE...


© foto di Giuseppe Celeste/Image SportSì, ci crediamo anche noi. Beppe Marotta esce allo scoperto e parla, sia pure con prudenza, di conquista del quarto posto, che significa Champions. Claudio Marchisio, che riassume gli umori della squadra, gli va dietro. Ma c'é anche un Gigi Buffon che, attraverso le parole di Silvano Martina, ribadisce: il titolare sono io. Il che stride con lo Storari che chiede spazio con insistenza. La vittoria con brividi sul Genoa ha lasciato qualche strascico nervoso, visto che ieri Gigi Del Neri era assai rabbuiato e rispondeva a monosillabi. Nessuno gli ha tolto il merito di aver corretto in modo vincente la squadra, ma certo la difesa, ormai a fine stagione, non accenna a miglioramenti e questo preoccupa in prospettiva della volata finale. Forse lo hanno amareggiato quei fischi per la sostituzione di Pepe a favore di Martinez e quei cori fuori tempo (dopo una vittoria a Roma e mentre la squadra con il Genoa stava ribaltando il risultato) che lo hanno invitato a togliere il disturbo. Per questo se l'é cavata con un polemico: "Facciamo la corsa su noi stessi e basta". Invece Marotta, dai microfoni Rai, ha detto: "Abbiamo il dovere di crederci". Ma ha pure aggiunto, realisticamente, che sei punti di distacco sono tanti (oltretutto dovendo fare visita alla Lazio). Per Marchisio "la lotta Champions è sempre aperta: siamo con Del Neri e proveremo a vincerle tutte per arrivarci". Impresa non da poco, soprattutto alla luce dei troppi gol presi quasi ogni domenica. A fare ben sperare, la tenuta atletica della squadra e la forma di alcuni attaccanti ritrovati, da Toni a Pepe. Il dualismo sportivo tra Buffon e Storari può rivelarsi un elemento che pesa, in un senso o nell'altro. Gigi continua a tacere, ma il suo procuratore ribadisce: "Il titolare è lui, lo ha detto la Juventus. E a Torino sta benissimo". Chi non è d'accordo è Marco Storari, che a Roma diede in pratica del cieco a Del Neri, "reo" di non avere visto le sue splendide parate. Che il tecnico juventino ce l'abbia con lui è da escludere, sia perché ha sostituito magnificamente l'ex campione del mondo, sia perché si è rivelato gran portiere anche nella magica stagione della Samp targata Del Neri. Forse il suo carattere un po' esuberante non entusiasma l'uomo di Aquileia, visto che anche ieri si è messo a discutere (arrivando fino a metà campo) con Bonucci e Marchisio e a fine partita con Aquilani. Sono elementi che la società sta vagliando attentamente, perché vuole ricostruire un ambiente solido e sereno. La cessione di Buffon non frutterebbe più di 15 milioni, da spendere anche attraverso uno scambio (che oggi Marotta ha praticamente escluso): resta da vedere se vale la pena, tenendo conto del valore tecnico del portiere azzurro ma anche di quello carismatico. Un segnale strano (o meglio, un non-segnale) è arrivato ieri dalla curva degli ultrà: Buffon, a differenza di altre occasioni, anche quando era assente, non è stato invocato. Solo una questione di rispetto per Storari?