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Abete e la chiusura del cerchio...


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di P. Cicconofri«La Federcalcio ha dato indicazioni per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva», parola di Giancarlo Abete.Che la chiusura del cerchio sia da tempo nei pensieri di Abete è un dato di fatto, se la troverà e come la troverà lo scopriremo fra qualche mese, come lui stesso ha promesso .Lo scorso anno, Abete, ospite da Marzullo, affermava di aver avuto la fortuna (e come dargli torto), di non essere stato “interpretato..” nell’ambito di calciopoli, quasi a confermare che di “interpretazione” in qualche modo si è trattato. Il presidente della Figc, senza remora, affermava: “noi sappiamo che le situazioni, alcune volte sono soggette anche a determinati momenti, a determinate interpretazioni, lo considero anche una fortuna, anche se penso che sia una fortuna meritata; penso però che questa debba insegnare a tutti quanti noi che la ruota gira e quindi bisogna sempre rimanere se stessi, mai avere la logica di essere soddisfatti delle disgrazie degli altri…”.E’ passato quasi un anno ed oggi, ancora più di ieri, calciopoli è ufficialmente farsopoli ; la realtà emersa dal Processo napoletano ha messo in crisi il fantasioso teorema “interpretativo” che nel 2006 sconvolse non solo i risultati del campo, ma tutto il calcio italiano. La ruota della giustizia sportiva inizia a girare lentamente a seguito dell’esposto di Andrea Agnelli con cui ha chiesto, più di 330 giorni fa, la revoca dell’assegnazione dello scudetto consegnato a tavolino da Guido Rossi all’inter; un giro che ha portato Palazzi a Milano a sentire Moratti, dopo che l’uscita delle nuove intercettazioni e le loro trascrizioni (ancora non completamente disponibili), inspiegabilmente accantonate dagli uomini di Auricchio, hanno finito per coinvolgere la stessa società nerazzurra e la quasi totalità delle squadre del panorama calcistico italiano.Il cerchio deve chiudersi anche per definire una volta per tutte, la situazione degli inibiti che hanno oramai scontato la loro squalifica (5 anni), tra cui spiccano i nomi eccellenti di Moggi, Giraudo e Mazzini. Anche in questo caso, la ruota di Abete ha iniziato a girare per cercare una soluzione che eviti eventuali denunce dei soggetti coinvolti, inerpicandosi più volte. Nei giorni scorsi, l’ex vicepresidente della Federcalcio, Innocenzo Mazzini, ha presentato ricorso all’Alta corte di giustizia sportiva contro la decisione del Consiglio federale Figc di «riaprire» il procedimento Calciopoli relativamente al contraddittorio per la decisione sulla preclusione, denunciando la «violazione dei diritti indisponibili» (la stessa Corte ha già detto che queste radiazioni debbono "ritenersi implicite"), cioè, Mazzini ritiene che la corte ha di fatto già deciso..Si cerca di far girare la ruota oleandola in ogni modo, prorogando i termini, cambiando norme, evitando di prendere una qualsiasi decisione, rassicurando alternamente entrambe le parti. Ma per chiudere il cerchio, ed evitare nel frattempo di far girare a vuoto la ruota, c’è solo una soluzione: la revisione del processo sportivo.Gli elementi nuovi che permetterebbero la revisione ci sono, ed è impossibile continuare a nasconderli; il temporeggiare della giustizia sportiva è ridicolo; l’incertezza di Abete imbarazzante. Ritornando alla metafora di apertura: fino a quando il presidente della Figc, riuscirà a far girare la ruota senza chiudere il cerchio?Fonti:Abete parla di calciopoli (video)Dichiarazione di Abete (Tuttosport)