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La Repubblica - Delneri, tempo scaduto. Agnelli al lavoro


Fonte: di Emanuele Gamba per "La Repubblica"
© foto di PHOTOVIEWSLa Juventus non ha più niente da dire, da dare, da chiedere e anche questa stagione sta ormai per rantolare senza neanche un abbaglio di illusione. C'erano briciole di sogni che sono state spazzate dalla punizione di Lodi all'ultimo secondo di un recupero troppo lungo, i bianconeri si sono giustamente arrabbiati per il comportamento di Bergonzi ("Ha fatto danni", ha riassunto Delneri) e per i suoi fischi strampalati di cui, per altro, neanche il Catania è rimasto soddisfatto, ma il 2-2 di sabato sera è la sintesi dell'impotenza juventina, è l'immagine della sua debolezza. Ed è, al tempo stesso, la linea di confine tra il passato e il futuro: contro il Catania si sono consumate per intero le possibilità che Delneri resti sulla panchina bianconera ed è ufficialmente cominciato il progetto di rifondazione, che parte però con la concreta possibilità che la Juve venga esclusa da qualunque tipo di Europa.Delneri è stato molto critico tanto con l'arbitro quanto con i suoi giocatori, definiti egoisti. Altre cose deve averle pensate, ma non le ha dette. Però deve avere passato una notte insonne ripensando ai difetti della sua squadra, ai limiti tecnici di chi non sa completare un contropiede o gestire con un minimo di lucidità la fase di possesso palla, ai limiti psicologici di un gruppo che si spaventa anche di fronte alla disperazione di una squadra che si dimena per evitare la retrocessione.Marotta e Agnelli stanno cercando un allenatore, Delneri li ha delusi non tanto per la gestione tecnica del gruppo (giudicata anzi piuttosto buona), quando perché non ha saputo trasmettere personalità alla squadra e lui stesso non ha manipolato con freddezza i momenti di maggiore pressione. Presidente e direttore generale vogliono un allenatore che abbia curriculum, esperienza e mentalità vincente e hanno inviduato tre nomi con queste caretteristiche: Spalletti, Mazzarri, Mancini. Tutti e tre sono però sotto contratto, tutti e tre potranno essere svincolati solamente attraverso laboriose trattative e uno dei tre (Spalletti) sembra sia già stato considerato irraggiungibile, perché i russi dello Zenit non intendono liberarlo. Si tratta di obiettivi ambiziosi e non facili, ma la Juve è convinta di avere gli strumenti, anche economici, per convincere uno di loro. La quarta scelta è Conte, che è anche il preferito della curva: sarebbe un ripiego, ma farebbe contenti gli ultrà. Il tempo di Delneri, invece, sembra proprio scaduto: l'orizzonte della Juve non va oltre il settimo posto, posizione che oggi non garantisce nemmeno i preliminari di Europa League. Un fallimento.