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Calciopoli, udienza del 10.05.2011...


  GLI ARTICOLI DI GLMDJ   Farsopoli di N. REDAZIONE del 10/05/2011 11.17.26 FERMI AL 2006, COME SE IL DIBATTIMENTO NON CI FOSSE STATO Nuova udienza nell’aula 216 del Tribunale di Napoli, riservata alla conclusione della requisitoria del pm Narducci. La prima parte è stata interamente trascritta dalla nostra redazione e potete trovarla a questo link. SCHEDE STRANIEREIntercettazione, acquisizione, distribuzione. Il pm Narducci, riprendendo le affermazioni fatte dal consulente della difesa (le schede potevano essere intercettabili), pone il problema sotto altra luce, ritenendo il nodo cruciale quello che riguarda la modalità di acquisizione e distribuzione. Si ritorna a parlare del racconto di De Cillis e Betolini e si pone nuovamente l’accento sulle intestazioni fittizie. Quello che ha permesso di individuare gli utilizzatori di queste schede, in mancanza di dati utili alla loro individuazioni ed essendo linee di conversazione esclusiva e quasi inattaccabile dall’ascolto esterno, sono state delle disattenzioni, laddove non sono state rispettate le indicazioni di utilizzo e quindi usate per telefonate che hanno poi reso possibile la loro individuazione. Narducci afferma che nel momento in cui, si pensava ad una falla del sistema, si passava a schede di altro paese.Collegamento tra scheda e persona fisica. Il pubblico ministero afferma, contestando ancora il perito, di aver verificato nel corso delle indagini, come le schede sono state utilizzate in diversi luoghi che permettono di riferirli a persone non necessariamente legate al solo luogo di residenza. La “mancanza” addebitata dalle difese al lavoro di Di Laroni, cioè la verifica se una determinata persona si trovava in quel determinato luogo, è stata colmata dalla verifica di altri dati (telefonate a Coverciano durante il raduno e telefonate durante le trasferte di lavoro). Narducci continua affermando che non esiste l’opzione secondo cui, constatata la presenza della persona in un determinato luogo, la scheda fosse stata utilizzata contemporaneamente in altro luogo.Si ritorna a parlare della scheda di Paparesta padre e di come, nell’ipotesi di Narducci, sia stata consegnata per cercare di “ammorbidire” il figlio. Il discorso è allargato alle presunte indicazioni sull’utilizzo delle schede, sul rapporto con i due designatori e il timore del doppio gioco. Il pm mette in evidenza l’utilizzo delle presunte schede anche per chiamate ai famigliari e l’utilizzo diretto da parte di Gianluca Paparesta (si ricordano diversi episodi, come quello di Reggio, di Bagno di Romagna e Quarto d’Altino).Qualche numero. Si è partiti da un primo gruppo ristretto di 9 utenze intestate a De Cillis e da queste prime schede vengono individuati altri gruppi (54 numeri stranieri utilizzati da Moggi, Fabiani, Bergamo, Pairetto, Bertini, Cassarà, Dattilo, De Santis, Gabriele, Paparesta, Pieri, Racalbuto e Ambrosino; le utenze con 185 e 168 finali i carabinieri ne ipotizzano l’uso a Paparesta). Vengono riproposti altri collegamenti tra Gianluca Paparesta e i luoghi in cui si è man mano spostato (Coverciano e durante le partite Siena-Bologna, Messina-Fiorentina, Brescia-Bologna, Lecce-Reggina, Sampdoria-Siena, Atalanta-Chievo; l’intercettazione alle 12.06 del 07.11.2004 di Moggi e l’intercettazione del 17.01.2005 quando Paparesta a Quarto D’Altino).Stesse celle delle schede nazionali. Narducci evidenzia come alcuni imputati sono stati sottoposti ad attività di intercettazione per cui è possibile effettuare una ulteriore verifica: le schede straniere impegnano le stesse celle delle schede nazionali che sono conosciute. Riporta a questo punto alcuni esempi che dimostrano, a suo dire, questa teoria, prendendo in esame Moggi e Bergamo con varie ipotesi.La scheda attribuita a Pairetto. Anche per questa utenza, oltre all'individuazione delle celle riferibili ai comuni di Rivoli (residenza) e Nichelino (luogo di svolgimento della sua attività lavorativa), l’elemento di “certa attribuzione” viene individuato dall’ utilizzazione del 213 finale in occasione di 5 raduni arbitrali a Coverciano ( e uno a Milano) nel periodo compreso tra novembre 2004 a gennaio 2005. Vengono elencati, anche in questo caso, alcuni esempi con ipotesi varie a sostegno. Due sono le schede attribuite a Pairetto: il 213 finale utilizzata dal 26.11.2004 e fino al 10.2.2005 e l’altra scheda, quella avente l’135 finale, in cui ci sono dati sovrapponibili a quelli relativi al luogo di residenza e ai raduni arbitrali.Le schede di Pieri e Racalbuto. Il pm parla di una schede di rilevanza straordinaria (perché è importante per le conclusioni a cui si può pervenire), quella riferibile a Pieri, ricordando che è stato condannato nel rito abbreviato. Le schede attribuite sono 2 (958 e 799 finali). Narducci riporta l‘intercettazione del 10 gennaio 2005, in cui Moggi risponde ad un altro interlocutore mentre è al telefono con Bozzo: l’ignoto interlocutore è stato ritenuto per l’appunto Pieri. Si prosegue ricordando altre situazioni e formulando altre ipotesi.Anche le schede attribuite a Racalbuto vengono “individuate” dall’aggancio di celle in corrispondenza di eventi a cui partecipa (Coverciano e durante le trasferte di alcune gare da lui arbitrate).La scheda di Fabiani. Anche per Fabiani, il pm riesuma l’intercettazione del 16.8.2004, delle 22.55, dove vi è un'ambientale in cui Moggi dice ad un interlocutore di dire ad altra persona di accendere quell’altro telefono. "Quello svizzero?", dice l’altro, "Sì", risponde Moggi. Anche per la scheda di Fabiani, il ragionamento è sempre lo stesso, cioè l’aggancio delle celle e le relative ipotesi.La scheda di Bertini. Il ragionamento di Narducci parte sempre dall’aggancio delle celle nella città di residenza e nei luoghi frequentati da Bertini, dai raduni di Coverciano a quelli relativi agli incontri di calcio da lui arbitrati. Per i 5 eventi, riferiti a incontri all’estero, non esiste traffico di questa utenza in territorio nazionale.Per il resto vale il ragionamento già esposto con le relative ipotesi investigative.Le schede attribuite a Dattilo e De Santis. Narducci continua a parlare delle sim svizzere, questa volta riferite all'ex arbitro Dattilo e all’altro ex fischietto De Santis. Narducci non ritiene veritieri i certificati del ministero della Giustizia che attestano la presenza di De Santis ad un corso, mentre la sua presunta sim agiva a Coverciano ( le circostanze non coincidono con gli orari di frequenza dei corsi).Conclusione sulle schede svizzere. Il pubblico mistero ricorda in conclusione le ammissioni sulle sim svizzere, come quella di Bergamo, mentre non è possibile avere la stessa conferma per Pairetto.Matrix. Narducci ricorda di come, durante la trasmissione Matrix, fu lo stesso Moggia parlare della cena di Natale del 2004, di come, dopo aver saputo dello spionaggio Telecom, disse ai presenti che usava schede svizzere (erano presenti anche Bergamo e Pairetto). Inconsistente per il pm, la scusante di voler sfuggire allo spionaggio Telecom, perché se il rischio era quello legato al calciomercato, perché le schede non sono state date anche a Giraudo e agli altri collaboratori di mercato? Perché le ha date solo ai designatori con cui non doveva parlare di mercato?Narducci torna nuovamente a parlare delle famose cene e incontri, dello contrapposizione tra i due designatori, il ruolo di M. Grazia Fazi, De Santis e la combriccola romana.