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MOGGI su Libero: "L'uscita di scena di Blanc dalla Juve non ha lasciato rimpianti"


Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
Curiosi casi di parallelismo nelle due gare che hanno portato in finale di Coppa Italia Palermo e Inter, che hanno eliminato rispettivamente Milan e Roma. Allegri che rinuncia a Ibra per un’ora fa il paio con il ritardato ricorso a Vucinic da parte di Montella. Più grave naturalmente lo svedese in panchina (secondo il tecnico sarebbe stato «malconcio»), ed è realtà che con Zlatan in campo sia stata poi tutta un’altra partita (Palermo ringrazia), alla pari dell’effetto-Vucinic al fianco di Borriello. Doppio palo per Ibra, doppio palo anche per Borriello, oltre a un gol per parte alla loro maniera. Se quelle due carambole da biliardo avessero fruttato il gol il Milan si sarebbe almeno assicurato i supplementari, e per la Roma avrebbe significato vittoria e finale, che adesso invece fa intravedere ai nerazzurri la possibilità di non rimanere a “zero tituli”. Con Leonardo che ha addirittura descritto la qualificazione come «un’impresa enorme » (esagerato). Si può sorridere pensando agli obiettivi falliti, l’Inter del triplete è in archivio ed è in atto la rincorsa alla Coppa Italia, come ai tempi in cui i nerazzurri potevano aspirare solo a questo titolo di minima.Parallelismi - È saltato insomma un altro derby Inter-Milan che sarebbe stato un duello al calor bianco dopo le polemiche sui cori di Gattuso. Moratti ha usato l’ironia pesante, «il Milan da tempo non era più abituato a festeggiare ». Leo, che aveva chiesto ai rossoneri di prendere posizione, non l’ha ottenuta ed ha commentatoche «ognuno ha lo stile che ha». Da un ex milanista è proprio un «c’eravamo tanto amati». Inter e Palermo non hanno comunque rubato nulla, ma hanno semmai sfruttato l’indolente comportamento, per più di un tempo, dei rispettivi avversari. In questo se vogliamo c’è un altro parallelismo. Se Roma e Milan avessero voluto assaltare con maggiore convinzione la possibilità di accedere alla finale avrebbero dovuto scendere in campo con maggiore determinazione; e se per i rossoneri si può pensare che abbiano inciso le ore di esultanza per lo scudetto, non so cosa possa aver frenato la Roma, per cui l’obiettivo di coppa era da perseguire in una stagione di troppi saliscendi. Montella comunque ha ancora da giocarsi la carta dell’ultimo posto Champions. Il Catania prossimo avversario è già salvo ma nessuno sotto l’Etna ha ancora dimenticato un mortificante e non frenato 7-0 patito anni fa dalla Roma. Le incertezze arbitrali in Inter- Roma si sono più o meno equivalse, ma di sicuro Orsato ha sbagliato sui risibili 3’ di recupero concessi. In altri tempi e con la Juve al posto dell’Inter qualche bello spirito avrebbe divagato su combriccole e altre baggianate, ma il calcio è questo, tutto sarebbe più semplice riferendosi a meri errori del direttore di gara, anziché ipotizzare complotti inesistenti. Non ha lasciato rimpianti l’uscita di scena (ma non del tutto), di Jean Claude Blanc dalla Juve. Di sicuro ha lasciato le cariche di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Le conservava tutte e due, e non ci si può meravigliare, perché di cariche e di poltrone era giunto ad occuparne anche tre, compresa quella di presidente, uno e trino, comandante supremo con risultati tecnici inversamente proporzionali: cioè disastrosi. I siti juventini potrebbero essere considerati come dire non obiettivi (“Giù le mani dalla Juve” taglia corto, «Addio Blanc, grazie di nulla»), e allora vado su un giudizio del quotidiano il Giornale, partendo dal titolo, «Blanc saluta la Juve, rosso a 60 milioni e centralino con l’899».È andato in... Blanc -  L’articolista scrive che “per contattare la sede della Juve un normale tifoso deve ricorrere da qualche settimana a un servizio telefonico a pagamento, «un 899. Pochi tifosi juventini - annota il Giornale - lo rimpiangeranno, visto che a lui si ricollegano operazioni del tipo Poulsen (10 milioni), Amauri (23), Diego (25) e Melo (25)». Una precisazione s’impone quando il giornalista ricorda che «a Blanc furono affidate le sorti della Juve nei giorni immediatamente seguenti lo scoppio di Calciopoli»: Blanc era stato contattato fin dal dicembre 2004, ed era stato cooptato nel Consiglio con la triade, facile immaginare che fin da allora il progetto fosse disarcionare i vecchi dirigenti. Notizia dell’ultima ora, dopo il risultato deludente della partita con il Chievo, Delneri perde il posto, sostituito da Mazzarri.