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Juve, al peggio deve esserci fine...


 Bilancio di una stagione disastrosa. Difesa ko: preso un gol in meno della Samp retrocessa. Subito eliminata dall’Europa League senza mai vincere. Esclusa dalla Champions e forse dall’Europa League. Un flop da brividi che va oltre Del Neri: servono anche giocatori e dirigenti da Juve. Neppure la stagione di vent’anni fa con Maifredi fu tanto mortificante. Si riparte dall’aumento di capitale per un mercato all’altezzaVIDEO: I gol della serie A Blog di P.De Paola VIDEO: Mazzarri osannato FOTO: Crollo Juve Discutine su Facebook AUDIO di G.Vaciago TORINO, 16 maggio - Per trovare qualcosa di ugualmente infausto nella storia della Juventus - al netto della retrocessione in serie B provocata da Calcio­poli - bisogna tornare indie­tro di vent’anni. Quando Gi­gione Maifredi, scelto da Luca Cordero di Monteze­molo come clone di Arrigo Sacchi, uno che andava per la maggiore con il Milan, riuscì a “ ciccare” l’Europa dopo 29 anni di onorata frequentazione. Arrivò setti­ma, quella squadra, che non era una squadraccia perché esibiva Roberto Baggio e Totò Schillaci, Thomas Haessler e Pieluigi Casira­ghi, però non aveva un’ani­ma. Settima, sì, ma per lo meno protagonista di una semifinale di Coppa delle Coppe contro il Barcellona e di una finale (persa a Napo­li) di Supercoppa. DISASTRO - Questa Juventus, settima e con il ri­schio di scivolare all’ottavo posto ( c’è il Palermo a un punto), fuori dalla Cham­pions, fuori da tutto, è persi­no peggio: perché ha lascia­to l’Europa League senza neppure vincere una partita e in Coppa Italia si è conge­data in fretta e senza onore. Se si analizza il “tabellino” della stagione vengono i bri­vidi: dieci sconfitte, 45 gol subiti ( uno in meno della Sampdoria, retrocessa), il girone di ritorno cadenzato da cadute, ri-cadute, impen­nate d’orgoglio, occasioni gettate al vento. L’ultima, ie­ri pomeriggio a Parma, gri­da vendetta e qualcosa di più. Ora si sono rotti gli ar­gini e i giocatori medesimi ( Chiellini e Toni, i “parlan­ti” del Tardini) ammettono il fallimento e la necessità di rivolgersi a campioni veri per il rilancio. Ma dai.