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IL MANIFESTO DI CONTE: la mia juve avra' le palle...


"NESSUN PROCLAMA, CONTANO I FATTI. MAI ACCONTENTARSI, CON LA JUVE NON SEI MAI SOLO"
© foto di Alberto FornasariAntonio Conte non è ancora l'allenatore della Juventus, ma già parla come il condottiero che dalla panchina guiderà i bianconeri. L'ex capitano juventino traccia il suo programma sulle paagine di "Tuttosport". Ecco i passi più significativi:SPIRITO BIANCONERO - "Bisogna onorare la maglia, i tifosi, rispettare la società. Quindi sino all'ultimo giorno ci vuole professionalità e attaccamento ai colori. Questi sono i requisiti necessari per fare bene. E non transigo. Inutile nascondere che queste dimostrazioni d'affetto mi fanno piacere, significa che ho lasciato un buon ricordo. Non potrò mai dimenticare che a Novara, prima di una partita di campionato, durante la nostra rifinitura alla stadio arrivarono un centinaio di tifosi da Magenta per incitarmi. Non me lo sarei mai aspettato. Questa è la Juve, signori. In qualunque stadio giochi non sei mai solo, sia in Italia sia all'estero ci sono sempre bandiere bianconere a sventolare: una passione sfrenata che non ha confine".DNA VINCENTE - "Manca l'ufficialità? E allora aspettiamola. Comunque non tutti gli ex juventini vengono chiamati. Bisogna pure meritarsela, questa chiamata, ci vogliono idee e progetti. Farò tutto in collaborazione con il presidente Agnelli, il direttore Marotta e Paratici. Pirlo si giocherà il posto come gli altri centrocampisti. Ho letto e li ringrazio. Sarà poi il campo a dare i verdetti definitivi e spero tanto d non deluderli. Anzi, se me ne sarà data la possibilità resto convinto di poter regalrmi e regalare molte soddisfazioni. A me piace vincere, ovvio. Non sopporto i giocatori che sorridono al termine di una partita persa. Questo è il modo per mandarmi su tutte le furie. Per ora ho ottenuto due promozioni in seire A che considero traguardi di spessore. Risultati che sono arrivati con il bel gioco. In maglia bianconera ho vinto tutto anche se ho perso qualche partita e finale che non dovevo e mi ha fatto male. Da situazioni del genere, però, trovo nuovi stimoli per riprendermi quello che go perduto. Si può sempre migliorare. Si deve sempre migliorare. Mai accontenarsi. Sono requisiti che cerco immediatamente di trasmettere ai giocatori, sin dal primo giorno di ritorio devono capire che bisogna sempre dare il massimo. Una cosa posso assicurare: se diventerò l'allenatore della Juve al termine di ogni partita i ragazzi usciranno dal campo con la maglia sudata dopo aver dato il massimo. E se a vincere saranno gli avversari sarò il primo a complimentarmi con loro perch avranno battuto una grande avversaria".COME GIOCHERA' LA MIA JUVE - "Le mie squadre hanno una precisa fisionomia. L'oraganizzazione e la fantasia nel gioco offensivo non deve mai mancare, neppure quando siamo in difficoltà. L'importante, poi, è non rinunciare alle nostre certezze alla nostra personalità. Da giocatore ho festeggiato traguardi importanti grazie al sacrificio che sta alla base dei successi. Requisiti essenziali che cerco di trasmettere ai miei giocatori tutti i giorni. Magari posso sembrare martellante ma sono fatto così. Nessun proclama, contano i fatti. E' sul campo che si deve dimostrare di essere degni della maglia che si indossa. So bene che quella della Juve è pesante ma, credetemi, ha un fascino tutto suo. E' unica, straordinaria, è stata la mia vita. Bisogna incassare la situazione, magari a malincuore, ma niente drammi. Buttiamola sul positivo: ci sarà più tempo per sudare. Lavoro duro ma necessario per tornare a vincere ed essere protagonisti in tutte le competizioni. Europa compresa. Agnelli deluso dai nuovi? Ho letto, il presidente è amareggiato come lo sono tutti i tifosi bianconeri. Si è chiuso un capitolo, se ne riaprirà un altro. Due o tre big?Mi fa piacere, ne prendo atto, ma non sono ancora l'allenatore della Huve. Io penso a concludere bene la stagione con il Siena. C'è ancora una partita da giocare e la voglio vincere. Sono fatto così e non posso cambiare proprio adesso".L'IMPORTANZA DELLA SOCIETA' - "Ringrazio il direttore Perinetti, lo sponsor e il pesidente Mezzaroma per avermi dato questa opportunità: si vince quando hai alle spalle una società che crede in te e sta con te. Ecco, i dirigenti in certi frangenti sono importanti quanto un giocatore. La loro vicinanza la senti, tocchi con mano, ti aiuta a lavorare con ancora più serenità. Devi sempre stare tranquillo e trasmettere serenità ai giocatori in qualsiasi circostanza".