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I danneggiati dalle sensazioni...


Scommessopoli non è come calciopoli. Già dalle prime battute si intravede una linea di condotta completamente diversa da quella forcaiola del 2006.Le prese di posizione arrivano dalle massime autorità calcistiche, come il comunicato emesso dalla Lega calcio:“La Lega di Serie A esprime grande preoccupazione per le supposizioni, le illazioni e i sospetti che vengono fatti gravare sulle proprie società. La Lega, certa che le inchieste in corso procederanno con rigore ad accertare ogni responsabilità e sostenendo la necessità che le sanzioni sportive siano rese le più efficaci ed afflittive possibili, ritiene invece inaccettabile il rincorrersi di sospetti generici e generalizzati che, senza individuare responsabilità specifiche, determinano solo il rischio che il massimo campionato italiano, e le società che lo disputano, subiscano ingiusto pregiudizio e danni gravi, anche in termini di immagine. Il grande calcio di Serie A è una realtà importante dal punto di vista sportivo, economico e delle passioni. Non si sottrae a nessuna indagine, ma non può certo accettare di essere danneggiato sulla base di sensazioni” .E lo stesso Andrea Monti, quello che sa di condizionare l’opinione pubblica, si sbilancia: Speravamo che l’interrogatorio del dentista-scommettitore Marco Pirani portasse qualche certezza nel marasma del calcio tarocco. Che la polvere si posasse per un attimo consentendo a noi che scriviamo e a voi che leggete almeno di intravedere la sostanza dei fatti. E invece, ecco il procuratore di Cremona Roberto Di Martino uscirsene con una dichiarazione, per così dire, sensazionale. Testualmente: “La sensazione è che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati. È una sensazione, e una sensazione senza riscontri non è una prova. Ma la sensazione è che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società”. Tombola!Ora, al contrario dei magistrati (visto il tenore delle dichiarazioni, è probabile che abbiano altre carte in serbo) non ho elementi per giudicare se non quelli del giornalismo d’inchiesta e delle sue regole. Il calcio italiano è certamente bulimico e malato, ormai lo scriviamo ogni giorno. Ma prima di distruggere irrimediabilmente il giocattolo che tanto ci appassiona, la credibilità delle società eventualmente coinvolte, oltre alle vite e alle carriere di chi sarà chiamato in tribunale, occorre che le sensazioni diventino fatti concreti e riscontrati. I media, almeno quelli seri, devono impegnarsi a non pubblicare spifferi e boati - e quanti ne circolano in queste ore! - ma non possono certo mettere la sordina alle notizie. Agli inquirenti si richiedono poche cose che stanno alla base di ogni giustizia: chiarezza, celerità, prove provate, consapevolezza - mi si perdoni la battuta - dell’enorme posta in gioco.E magari un po’ di quella doverosa prudenza che fa male a noi giornalisti, ma può far molto bene alla verità. A firma di Ruggiero Palombo, il commento sull’ex p.m. di calciopoli, Narducci, che ha deciso di affiancare De Magistris come assessore al comune di Napoli:Cinque anni di Calciopoli, caro assessore, meritavano un po’ più di rispetto.Non si smentisce nemmeno Galdi, che esce con il “titolone ad effetto”, giocando sulla diversa linea difensiva intrapresa dai due ex-amministratori juventini.Moggi a Giraudo: «Non sapevi delle schede?»«Non erano mie, ma della Juve. E non servivano a parlare con gli arbitri...» .Articolo dal contenuto fuorviante, in cui trovano spazio le parole del super procuratore Palazzi (poteva essere il contrario?):«Tutti colpevoli, nessun colpevole. Questa è la linea dei difensori del signor Moggi. E non può avere cittadinanza giuridica».Perché il coraggioso giornalista non si spinge a spiegare il motivo per cui Prioreschi grida l’innocenza del suo assistito? Forse non si possono scrivere certe cose sulla gazzetta? Forse danneggiano il marchio di qualche società che sponsorizza?Senza mezze misure Nicchi:“Se c’è un miserabile fra noi siamo pronti a fargli anche la spesa, per dargli da mangiare: ma, attenzione, perché se ha fatto qualcosa di grave allora deve lasciare la tessera da arbitro...”. Nulla da calciopoli è cambiato per Lepore:“Col processo di Calciopoli abbiamo evidenziato molte cose che non andavano, abbiamo dato la possibilità alla Federazione Italiana di cambiare qualcosa ma non è cambiato nulla. Da quando sono venute fuori le scommesse, la criminalità organizzata, che ha buon fiuto, ha cercato di sfruttare la situazione. Abbiamo cominciato ad indagare non tanto sul gioco del calcio ma quanto sulle scommesse”.Ma la chicca più bella è quella rilasciata da Abete, l’uomo che non prende mai decisioni, che colleziona fallimenti su fallimenti, ma ottiene avanzamenti di carriera. Ecco, Abete chiede che venga meno “l’omertà delle società italiane” e si definisce “amareggiato e sgomento” per il nuovo scandalo, ribadendo la necessità “di fare al più presto luce sui fatti. Dobbiamo garantire la partenza regolare della stagione 2011-2012, la giustizia sportiva deve fare in modo veloce e fare bene”. Un bel colpevole per il popolino, la giustizia sportiva non perde ulteriormente la faccia e i campionati ricominciano senza ritardo: mica male come soluzione!E poi ancora Macalli:“L’inchiesta sia giusta e non affrettata. Siamo sotto accusa impropriamente, queste sono accuse troppo facili”. Per come vengono condotte certe situazioni, di “improprio” c’è anche il ruolo che molti politicanti continuano ad occupare…Beretta, l’uomo dai mille conflitti di interesse:“Quello che deve valere sono i fatti certi. Le indagini devono essere fatte con rigore ed in tempi stretti ma bisogna distinguere le cose reali dai polveroni che rischiano di danneggiare la serie A”. La seria A è stata danneggiata gravemente cinque anni fa: far finta di saperlo non è una giustificazione.Tommasi:“Si sta rincorrendo lo scoop. Mettere sullo stesso piano persone estranee ai fatti, come Totti e De Rossi, con altri che sono indagati non fa altro che alimentare confusione. Mi sembra si stiano cercando dei nomi per regalarsi le prime pagine dei giornali”. Chi rappresenta Tommasi?E il sempreverde Sandulli (ricordate?):“Come indicato dal presidente della Federcalcio, la giustizia sportiva ha l’esigenza che i campionati partano regolarmente, quindi entro agosto dobbiamo avere le idee sufficientemente chiare”.“All’inizio di ogni campionato serve la certezza di eventuali penalizzazioni, altrimenti si alterano i risultati”, “Il tempo a disposizione non mi spaventa, e lo dimostrano anche le sentenze del Tar che hanno confermato i giudizi della giustizia sportiva su Calciopoli”.Tolleranza zero anche dalla Uefa: “In ogni caso l’importante è che passi il messaggio della tolleranza zero. Come proprio di recente l’Uefa ha dimostrato con la radiazione di due arbitri nell’Intertoto, per il semplice fatto di non aver denunciato di aver subito un tentativo di approccio da individui del mondo delle scommesse illegali. Ci sono state anche altre prove del fatto che qualcosa si muove, come la condanna a cinque-sei anni di due persone in Germania; ora vedremo a che cosa porterà l’inchiesta in Italia”. I successi della “specificità dello Sport”: ditelo a Platinì!Qui non si tratta di falsa moralità, tantomeno possiamo parlare di etica. Questo è un fallimento totale di tutto il sistema , che non esclude nemmeno noi tifosi.È di cattivo gusto la continua falsa moralizzazione di giornalisti e politicanti del pallone, che cercano di restare a galla aggrappandosi una volta al giustizialismo e l’altra al garantismo.Perché c’è chi oggi paga per le sensazioni che alcuni media, come la super attiva gazzetta, hanno ben indirizzate nel 2006, scandalizzandosi e rivendicando fatti concreti nel 2011.Il processo di Napoli ha scoperchiato troppi altarini. Galdi continua a cavalcare l’onda, pensando di dare meno spazio alla cronaca dell’udienza (forse per vergogna) e infiammando il presunto dualismo Moggi-Giraudo. Ma ancora non basta? Qualche altro verbale da sistemare Signor Galdi?Palombo si spinge a dire che calciopoli dopo ben cinque anni meritava un maggiore rispetto. Caro Palombo, ma la Juventus, dopo anni di onorata storia, forse non era meritevole dello stesso rispetto?Lasciamo poi senza giudizio (nemmeno quello meritano) Abete e Petrucci: due rappresentanti inutili di due istituzioni inutili; incapaci di dare una qualsiasi forma di credibilità al nostro calcio. Lo scempio lo stiamo vedendo tutti, cosa inventeranno adesso?L’ultimo commento va dedicato a Palazzi, forse la più chiara espressione del “potere” che nulla ha a che fare con la giustizia. Non solo la giustizia sportiva non dà la certezza del rispetto di regolamenti e normative sportive, ma è lo strumento del “potere”, quello usato per colpire e favorire chi vuole imporsi “vincendo ad ogni costo”. Con quale coraggio ci si può fidare di questa giustizia e con quale coraggio viene ancora permesso a Palazzi di mantenere questo potere? http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1655