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Felipe Melo: "La Juve non mi sta rispettando"


© foto di Federico GaetanoRitorna a parlare Felipe Melo, questa volta alla Gazzetta dello Sport, parlando di presente e futuro. Felipe Melo, la sua storia con la Juve sta finendo? «Io non l'ho mai detto». Beh, l'impressione è che ci sia anche lei nella lista dei partenti. «Leggo i giornali tutti i giorni, leggo anch'io tante cose che non mi fanno certo piacere». Si sente scaricato? «Diciamo che la Juve non mi sta rispettando. O meglio, ho questa impressione». Perché? «Perché vedo il mio nome inserito in ogni trattativa e non sento smentite da parte della società. E nemmeno ho ricevuto una telefonata. Io non sono uno qualsiasi, non sono la chiave per arrivare a nessuno. Penso di essere un patrimonio importante per la società. Sento parlare di questo e quel centrocampista da comprare, e forse si scordano che senza di me la squadra non ha quasi mai vinto in questa stagione». Crede di pagare il suo carattere? «Ho la coscienza a posto». Già, ma qualche intemperanza in campo c'è stata anche quest'anno. «Ormai addosso ho un'etichetta appiccicata, non c'è nulla da fare. Ho fatto un solo errore nell'ultima stagione, in casa contro il Parma. Per il resto sono stato quasi perfetto. Ho preso forse quattro-cinque ammonizioni in tutto. Ho sempre onorato la maglia bianconera, e negli ultimi mesi ho spesso giocato in condizioni pessime, ma non ho mollato. Dal punto di vista personale, insomma, credo di aver riscattato la scorsa stagione, anche grazie alla fiducia che Delneri non mi ha mai negato. I tifosi se ne sono accorti e infatti mi vogliono bene». Ma lei cosa vuole fare? «Io voglio restare, amo la Juve, voglio vincere con questa maglia. La mia famiglia sta benissimo a Torino, i miei figli ormai sono torinesi. Non ho bisogno di cercare grandi piazze, perché meglio della Juve non c'è niente, ancor di più adesso che sta partendo un progetto molto ambizioso. Non vorrei andarmene senza titoli. Sogno una stagione da scudetto e una nuova chiamata dalla Seleçao». E se invece fosse la società a volerla vendere? «Nessun rancore eventualmente. Non resto dove non mi vogliono. Però, decido io dove andare. E di certo le offerte non mancherebbero». La vuole Mourinho, e anche l'Inter non ha mai nascosto un certo apprezzamento per le sue qualità. «Fa piacere essere apprezzati, questo è normale. Ma deve essere chiaro che non sono io a volermene andare». Intanto, se ne è andato Delneri. «Sono triste, perché con me lui si è sempre comportato alla grande. Credo tra l'altro che sia stato un errore far uscire il nome del nuovo tecnico prima che finisse la stagione. Non è stato bello nei confronti di Delneri. Il mister è un professionista unico, serissimo. E non ha nessuna colpa di come è andata la stagione. E' arrivato per ricostruire completamente un gruppo, non aveva a disposizione il Barcellona. Oltretutto, ci si è messa anche la sfortuna, in particolare con l'infortunio di Quagliarella. Poi, la mia squalifica, un sacco di altri infortuni e quel maledetto mese di gennaio... No, la colpa è soprattutto nostra». Si dice che lei abbia qualche problema nello spogliatoio. «Balle! Io vado d'accordo con tutti, sono uno che fa gruppo, che pensa sempre al bene della squadra. Non creo problemi di nessun tipo». Sta per iniziare la coppa America... «Già, il Brasile ha una gran voglia di rifarsi dopo il Mondiale». Deluso per la mancata convocazione? «No, me l'aspettavo. Devo ancora scontare la squalifica per l'espulsione al Mondiale, e non avrebbe senso portare in Argentina un giocatore che non puoi utilizzare per tutta la prima fase». Ma crede davvero di poter rientrare nel giro della Seleçao? «Mano Menezes dice che le porte della Nazionale sono aperte per chiunque ne sia all'altezza. Non mi ha mai detto di essere fuori dal giro. E io so quanto valgo, sono sicuro che mi riprenderò presto la maglia del Brasile. Alcune statistiche della Fifa mi indicano come uno dei centrocampisti più completi del mondo, e in generale in nazionale ho sempre fatto bene».