juveland

Blogger, fobie e fatti...


di M. VighiA voler essere maliziosi, ci sarebbe quasi da pensare che sia tutto fatto apposta. Sì, perché certi fatti di cronaca sembrano di origine virale: non ne senti mai parlare, poi un bel giorno si verifica il primo caso, e subito si scatena una vera e propria epidemia. E così, casualmente (oppure no) nell’epoca dove il dubbio sulla correttezza delle fonti informative tradizionali è sempre più di attualità, trabocca il vaso dei blogger mascherati.Siamo quotidianamente infarciti di balle e di paure. E ci smarriamo dentro le fobie più o meno ingiustificate.Severo sarebbe farsene una colpa eccessiva, giacché non sempre le reazioni della psiche sono controllabili meccanicamente, come schiacciare il tasto di un telecomando. Ma credo fermamente che altrettanto deprecabile sarebbe non combattere le paure, e lasciare che il condizionamento possa mettere freni alla nostra libertà di agire, pensare, assaggiare, ed alla fine decretare individualmente cosa sia buono e cosa sia cattivo, cosa sia vero e cosa sia falso.Nell’ultima settimana ho gustato sashimi in un ristorante giapponese (e non sono diventato verde, già che qualcuno sostiene sia da evitare il pesce, specie di origine dell’oceano Pacifico, causa possibili radiazioni post catastrofe nucleare). Mi sono deliziato con il sapore di uno splendido melone spagnolo (con buona pace dell’escherichia coli). Ho lavato sempre la frutta di stagione, ma mai pelato. E ho finito la scatola dei cioccolatini che erano in frigorifero e prevedevano di essere consumati entro il mese scorso (ma se c’è scritto “preferibilmente”, potrò io preferire posticipare il piacere?).In media stat virtus. Le dichiarazioni che ci giungono dai media, le consuetudini che derivano dalle pratiche in uso nei tempi, i suggerimenti medici e sui tempi di consumazione di cibi e bevande. Tutto quello che percepiamo non va esasperato, e nello stesso tempo neppure va ignorato. Ognuno di noi ha la libertà intellettuale di sentenziare dove spostare l’asticella.Anche se ci sono poi i “soloni”, quelli che sanno tutto e non ammettono repliche, i depositari delle verità assolute. E peggio ancora gli “imbonitori”, quelli che hanno convenienza a far filtrare determinanti messaggi pro domo propria. E poiché spesso tale categoria si identifica nei mass media, ecco la giustificazione per la fioritura dei tanti luoghi virtuali di informazione alternativa. Salvo poi scoprire che “Paula” è un minatore dell’Ohio, e che “Amina” non è esattamente siriano…Difendersi dalle bufale sarà possibile? Non a tutti i livelli, ma c’è un trucchetto mica troppo banale che può aiutare. Attenersi ai fatti, studiare, ed evitare o comunque non abbeverarsi senza beneficio di inventario, alle voci di commento che non attengono con specificità alla mera cronaca.Così i detrattori della nostra associazione GiulemanidallaJuve potranno sempre etichettarci come “hooligans da tastiera” (modestamente), o come “avvocati da forum”. E nel limite delle offese passibili di denuncia per diffamazione, è bene che sia così, perché significa che c’è libertà di pensiero e di parola. Chi però vorrà passare oltre la cortina delle insinuazioni, dei luoghi comuni, e delle fobie, avrà sempre a disposizione le deposizioni dei teste in tribunale. Che solertemente la nostra redazione ha sempre trascritto, fedelmente, seguendo ogni momento dei tanti, troppi processi, dal Gea al processo di Napoli, nati da calciopoli.Si accomodi chi ha voglia di accertarsi sui fatti, e individuare dove alberghino verità e falsità.Gli “avvocati da forum”, gli “hooligans da tastiera”, i “soloni” e gli “imbonitori” rimarranno con il diritto di dar fiato alle proprie trombe. Ma dopo aver letto i fatti, non sarà così difficile distinguere quali di queste suonino stonate.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1673