juveland

Due juventini qualunque: Abete e Travaglio...


Il settimanale sette del 23 giugno, pubblica un’intervista ad Abete, il temporeggiatore, che se ne esce con queste parole: "Prima si truccavano le partite per conseguire il risultato sportivo, adesso abbiamo dei criminali che usano lo sport per arrivare a facili guadagni". Abete è da tempo che pubblicamente, nonostante il suo tergiversare su tutto e il suo scappare da ogni decisione che implichi responsabilità, si lascia andare a dichiarazioni di questo genere che mettono in ridicolo la Juventus, come quando lascia in sospeso una risposta per 14 mesi , come quando afferma che l’eventuale revoca dello scudetto parte da un’iniziativa autonoma delle procura sportiva e non dall’esposto della Juventus, tra l’altro confermato anche da Palazzi durante l’udienza per la radiazione…Eppure proprio ieri, Andrea Agnelli, dalle pagine della gazzetta (perché proprio il giornale amico dei colori bianconeri?) commenta con queste parole l’ultima uscita del presidente della Figc “Non ho parole né commenti”. Niente di meglio per Abete che potrà continuare a (s)parlare in questo modo ogni qualvolta lo riterrà opportuno. Eppure un legame con le istituzioni sportive c’è, le sponsorizzazioni alla figc sono lì a dimostralo, possibile che un minimo rispetto non si possa pretendere? Anche perché, Giancarlo Abete, poche ore fa, dopo aver fatto copie delle agenzie di stampa con le dichiarazioni di Claudio Lotito sul Coni e il contratto per lo stadio Olimpico, le ha trasmesse alla Procura Federale. Lotito rischia così di essere imputato per la violazione dell'articolo 5, comma 1, del codice di giustizia, secondo il quale "ai soggetti dell'ordinamento federale" si vieta infatti "di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell'ambito del Coni, della Figc dell'Uefa e della Fifa".Secondo voi affermare: “Prima si truccavano le partite per conseguire il risultato sportivo”, quando nella stessa sentenza della giustizia sportiva non è stato possibile addebitarlo, può essere considerato un giudizio lesivo alla reputazione della società Juventus?Andiamo indietro di qualche giorno, il 18 maggio, lo juventino Travaglio, in un fuori onda della trasmissione radio “Deejay chiama italia” pronuncia queste esatte parole:“Depresso… ? passato anche la fase della depressione perché io in realtà, quando è arrivato quel ladro di Moggi, ho smesso di tifare per la Juve. Non ho cambiato squadra perché non si può cambiare squadra …. No, quando è arrivato Moggi ho smesso, poi quando l’abbiamo cacciato ho ricominciato a tifare per loro però adesso hanno ripreso il potere: Moggi è sempre a Torino, Giraudo accompagna Andrea Agnelli a fare tutti i giri … quindi mi sono strarotto …. Bisognerebbe riprendere Cobolli Giglie e dirgli ‘ritorni lei’ almeno… è stato trattato come un barbone e questi qua…”. Qui il videoE’ questo il livello a cui siamo arrivati: scavalcate le dicerie da bar si punta all’uso degli slogan da stadio. E’ un’offesa continua; il travaglio della situazione, per emergere dalla massa degli anti-rancorosi juventini, deve passare agli insulti …Lo scenario è quello di uno sport governato da istituzioni che anziché tutelarlo continuano a proporlo con argomenti basati su chiacchiere da bar. Dove ci hanno portato con le chiacchiere è sotto gli occhi tutti.Lo stesso contesto in cui Travaglio trova terreno fertile per le sue obsolete teorie e dove chiunque si sente legittimato a sparlare della Juventus (istituzioni sportive comprese).Lo sport deve essere un esempio perché raggiunge così tanti appassionati e il modello deputato dal calcio italiano è quello che vediamo:uno sgradevole connubio di interessi!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1689