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Come osate mettere in dubbio quello scudetto!


«Non considero che possa succedere una cosa di questo genere». «Non è possibile e non sarebbe giusto che ci venga revocato lo scudetto del 2006».Queste le ultime dichiarazioni di Massimo Moratti, rese ai cronisti appostati stabilmente sotto il suo ufficio. Come nella migliore tradizione, Moratti non gradisce nemmeno l’ipotesi di mettere in dubbio quello scudetto, abituato come è a non essere mai chiamato a rispondere delle eventuali responsabilità, figuriamoci trovarsi a pagare per eventuali illeciti! Non lo nasconde e sembra quasi pretenderlo.Tuttosport scrive di un Moratti pronto alla battaglia politico-legale in tutte le sedi, a partire “dall’esperimento di un eventuale grado di valutazione sportiva presso il Tribunale arbitrale o l’Alta Corte presso il Coni, poi il Tar e Consiglio di Stato, oltre alla possibilità di terremotare politicamente la figc”. Altra calata di braghe per una eventuale deroga alla clausola compromissoria?A dare fastidio è anche il fatto che la procura rende noto di aver iniziato l’indagine sull’inter autonomamente e non a partire dall’esposto della Juve (un comunicato ufficiale della figc lo testimonia) e il continuo richiamo di Palazzi a questa situazione non è gradito… (ma come avranno osato?)Ci sarà quasi certamente prescrizione per il reato sportivo, a meno che, come scrive Tuttosport “qualcuna delle pagine della relazione non tocchi l’aspetto della continuazione: L’inter ha sempre taciuto e s’è avvantaggiata di quel silenzio?”. Chissà perché, credo che questo aspetto non sarà evidenziato da Palazzi nella sua relazione; il superprocuratore, già da tempo, sta mettendo le mani avanti dicendo di essere venuto a conoscenza delle nuove intercettazioni solo nell’aprile del 2010, creando il presupposto per l’archiviazione. Vedremo. Dall’altra parte, l’avvocato Prioreschi, legale di Luciano Moggi, afferma a più riprese che «non c’è la prescrizione, perché la violazione dell’art. 1 è stata reiterata ogni giorno, dal 2006 fino a quando non sono uscite le loro telefonate»…«questo tacere da parte dei dirigenti interisti è andato contro la lealtà sportiva e reiterato la violazione dell’art. 1“». La sensazione, è quella del colpo di coda finale, facendo spallucce alle eventuali possibilità di fare giustizia (che pur esistono) e strizzando contemporaneamente l’occhio a tutti quelli che auspicano questo finale (e sono in tanti) con la chiusura definitiva dell'affaire calciopoli.Abbiamo visto nel corso di questi anni, in cui l’attenzione per calciopoli ci ha permesso di approfondire e seguire gli sviluppi delle varie controversie di competenza della giustizia sportiva, come a Moratti (e di conseguenza all’inter) è stato sempre permesso, non solo di non essere mai punito in presenza di situazioni che lo avrebbero richiesto, ma di come si sia sapientamente evitato anche di giudicarlo, non entrando mai nel merito, insabbiando quanto necessario per arrivare alla scappatoia della prescrizione o adattando altre invenzioni più o meno legali in base alla convenienza e necessità del momento. Non in un caso isolato, ma ripetutamente negli anni, sia pre che post calciopoli.Un aspetto questo non trascurabile e orami assodato dai fatti, che ha portato il nostro calcio a vivere situazioni che oggi ci rendono ridicoli agli occhi del calcio mondiale. Il continuo procrastinare dello status quo, il far finta che nulla sia cambiato rispetto al 2006, la forzatura della giustizia sportiva nel non voler attualizzare, i tentativi di sponsorizzazione delle varie testate per questo o quel presidente, si stanno trasformando in un boomerang che mina giorno dopo giorno, la credibilità di quelli che oramai sono soltanto sterili teoremi.Vogliono in questo modo ghettizzare la spinta degli oltranzisti, sperando di poter contare sull’effetto “ignoranza” della massa, servendogli ragionamenti preconfezionati ed aperitivi di calciomercato. Ma è troppo tardi, siamo veramente arrivati alla frutta!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1698