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Revoca scudetto: chi tutelare?


La gazzetta di oggi, dedica ben 4 pagine alla discussione sullo scudetto 2006. A metà tra seconda e terza pagina campeggia una foto gigante della Juventus, maglietta rossa, che alza la coppa dello scudetto n. 29. Il commento in primo piano è di Ruggiero Palombo, dal titolo: “Dentro le carte di Palazzi”. Il giudizio è netto: ” sarebbero stati deferiti, tesserati e società, se il Procuratore Stefano Palazzi fosse stato in possesso nell’estate del 2006 delle intercettazioni telefoniche sopraggiunte solo l’anno scorso…”. “Non c’è niente da togliere (‘il così fan tutti non regge’), ma c’era sicuramente qualcos’altro da aggiungere”. Scrive Palombo che “un deferimento non equivale a un’automatica condanna, figurarsi una prescrizione” ed ancora “qualcosa di poco limpido nelle pagine di Palazzi lo si troverà di sicuro”. Conclude dicendo che “per la gazzetta dello sport quel titolo meritava di restare vacante fin dall’estate 2006” .Insomma, revochiamo questo scudetto e finiamola qui con le rivalse!Valerio Piccioni, scrive che “si sta facendo forte il partito degli scettici. La combinazione istruttoria-decisione Consiglio Federale non è una sentenza mascherata che dribbla i principi della giustizia sportiva e non? La domanda non è di ieri, ma è la sostanza del contro esposto che l’inter ha presentato ai tempi dell’interrogatorio di Moratti con Palazzi, lo scorso 31 marzo. In ogni caso, la società nerazzurra dovrebbe avere un’opportunità per il contraddittorio, cioè per motivare le sue ragioni. Non un processo, il consiglio federale non può inventarsi organo di giustizia, ma il corridoio giuridico di un’audizione della parte che rischia la revoca. O quantomeno di una memoria, definitiva indirizzata al consiglio” . Come leggerete tra le righe, si cerca ancora una soluzione, si spiana la strada per un nuovo contraddittorio dove poter motivare le ragioni di chi rischia la revoca di uno scudetto che non ha mai vinto. Ogni commento sarebbe superfluo.Maurizio Galdi, prevede altre puntate prima di poter scrivere la parola fine. “Tutto parte dalla risposta dell’inter all’esposto della Juventus nella quale il presidente emerito del Consiglio di Stato e noto amministrativista, Mario Egidio Schinaglia, aveva sollevato il problema che la revoca dello scudetto rappresenta la massima punizione sportiva per una società e che poteva e che poteva essere ‘comminata’ (inflitta) solo da organi di giustizia sportiva ( e nella Federcalcio ce ne sono, sottolinea nel parere) a seguito di un procedimento nel quale ‘l’imputato’ deve potersi difendere. Cosa impossibile per le accuse mosse a Giacinto Facchetti, lo scomparso presidente dell’inter”. Una parte della Lega-pro è orientata a ritenere l’assoluta incompetenza del Consiglio Federale, mentre si va verso l’astensione della Lega dilettanti e l’assocalciatori. Il presidente della lega di B, Andrea Abodi è invece convinto che si debba arrivare ad una decisione politica mentre non si conosce la posizione dell’assoallenatori di Renzo Ulivieri. E’ solo una mia impressione o si sta cercando di allungare ancora volta il brodo? Spazio anche alla Juventus (pag. 6). Viene ricordato che l’avvocato Briamonte ha mandato un fax con la richiesta di ricevere urgentemente la documentazione ma l’incartamento non è arrivato e forse non arriverà prima di lunedì e la juve è da tempo che lamenta ritardi “ritardi di ogni genere su una vicenda non secondaria”.Come prevedibile, molto più diretto il commento di Tuttosport: “Palazzi fa cadere il presupposto dell’assegnazione del tricolore di 5 anni fa. Ora il 2006 si può revocare. Moratti evita il processo per prescrizione, ma lo scudetto è quanto mai in bilico.” Articolo a firma congiunta di Moretti e Vaciago. Bastano i titoli per riassumere e condividerne pienamente il concetto: “L’altra calciopoli c’era: oramai è tardi però. Il dispositivo di Palazzi è un riassunto di ciò che avrebbe potuto essere lo scandalo 2006, con le telefonate e le prove omesse”. Il sospetto è relativo alla composizione del Consiglio Federale, che forse prenderà la decisione politica tanto attesa, “dove non mancano i simpatizzanti nerazzurri” (l’ex giocatore dell’inter Bolchi, in rappresentanza dell’assoallenatori o l’ex amministratore delegato interista Pitrolo). Siamo alle solite. Ora l’inter ha la necessità di difendersi e gli viene permesso con un contro esposto, in cui è il Presidente emerito del Consiglio di stato a sollevare dubbi ed indicare la procedura. Anche davanti a responsabilità accertate, può ancora contare sull’appoggio di simpatizzanti interisti che possono far valere il loro voto in quella che è stata preannunciata come una decisione politica. Eccessiva premura, eccessiva leziosità per una decisione scontata che nemmeno la prescrizione può preservare. Lasciamo senza commento il giochino con Facchetti che non può difendersi, perché non siamo certamente noi a voler strumentalizzare la sua morte. La Juventus non ha ricevuto i documenti richiesti con urgenza. Emette un comunicato e resta attendista. Sono 5 anni che noi tifosi aspettiamo un atto di giustizia che non può essere soltanto quella della revoca dello scudetto di cartone: i titoli vinti sul campo devono essere restituiti alla Juventus.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1703