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La Stampa - Scudetto a termine. Choccanti le accuse di Palazzi ai nerazzurri ...


La testata torinese pubblica alcuni passi della relazione di Palazzi, quella su cui la Figc dovrà esprimersi sulla revoca o meno dello Scudetto 2006. Una relazione che come annunciato è stata durissima nei confronti dell'Inter.
© foto di Alberto FornasariMercato in secondo piano su quasi tutte le sezioni sportive dei quotidiani generalisti nazionali. A capeggiare sono le pubblicazioni delle relazione di Palazzi sul secondo filone di inchieste che riguardano presunti illeciti commessi dall'allora presidente nerazzurro Giacinto Facchetti. Illeciti che sfuggirono alle procure che allora indagarono su quella che fu definita “Cupola” del Calcio. Filone che viene definito Calciopoli-bis.Così titola la vicenda La Stampa: “Scudetto a Termine”. Accuse choc del Pm. Ma la prescrizione annulla la pena. Palazzi: “Inter colpevole di illecito sportivo. La Federcalcio valuti la fondatezza della richiesta Juve”. All'interno dell'articolo: Senza il salvacondotto della prescrizione, l’Inter filerebbe dritta a processo per «illecito sportivo». Con cinque anni di ritardo, per telefonate che nel 2006 chissà perché non c’erano, questo racconta il procuratore della Federcalcio StefanoPalazzi nelle 72 pagine di motivazioni su «Calciopoli bis». Con quel che avrebbero rischiato, per i nerazzurri l’eventuale confisca dello scudetto 2006 sarà come pagare una multa per divieto di sosta.Sempre all'interno dell'articolo si legge che Il club (nerazzurro, ndr) avrebbe cercato di “ottenere vantaggi col condizionamento del settore arbitrale”. Sarebbero stati lesi gli articoli 1 (slealtà sportiva) e l'articolo 6 (illecito sportivo). Le colpe di Giacinto Facchetti, all’epoca presidente nerazzurro, avrebbero come da norme travolto il club: «Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS». Un po’ meno grave la posizione di Massimo Moratti, che ai tempi era solo il proprietario della società: «Comunque informato della circostanza che Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore».Dunque: «Ne consegue che la condotta di Moratti, in considerazione dei temi trattati con il designatore e della frequenza dei contatti intercorsi, appare in violazione dell’art.1 CGS vigente all’epoca dei fatti». A cinque anni di distanza tutti i fatti in questione sono prescritti. L'unica cosa che rimane pendente è l'assegnazione del titolo 2006. Quello di cartone che la Juve ha chiesto che venga tolto dal palmares dei nerazzurri.Ad opininone della testata torinese il passo più duro della relazione del pm può senza dubbio essere questo:«La società Internazionale F.C. Di Milano, oltre che essere interessata da condotte tenute dal proprio presidente che, ad avviso di questa Procura federale, presentano una notevole rilevanza disciplinare per gli elementi obiettivamente emergenti dalla documentazione acquisita al presente procedimento, risulta essere, inoltre, l’unica società nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo, anche se in via indiretta rispetto agli esiti del procedimento disciplinare». Della responsabilità dei nerazzurri, su condotte specifiche, Palazzi non ha alcun dubbio: «Assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni citate intervengono spesso in prossimità delle gare che dovrà disputare l’Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra». In un altro passo, il procuratore federale, nega anche la legittima difesa invocata dai nerazzurri per bocca di Moratti: «Sulla pretesa convinzione di agire in presenza di una causa scriminante che, si ripete, questa Procura valuta insussistente».