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Calciopoli: per la Juve danni da trecento milioni...


 Schiantata anche l’immagi­ne del brand Juventus. Che una volta era appetito da mol­ti sponsor e che nel 2006 è precipitatoAgnelli passa all'attacco VIDEO: Parla Agnelli VIDEO: le nuove maglie TORINO, 7 luglio - Cosa ha significato in soldoni Cal­ciopoli per la Juventus? La rabbia, d’ac­cordo. E la vergogna, certo. E una serie infinita di cattivi pensieri. Ma pure un danno economico di svariate centinaia di milioni, per citare la frase di Andrea Agnelli. Quanti? Tra duecento e trecento milioni. Il primo impatto è abbastanza ovvio, quello derivato dalla ven­dita dei pezzi pregiati di quello squadrone favoloso. Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira al­l’Inter, Gianluca Zambrotta e Li­lian Thuram al Barcellona, Fabio Cannavaro al Real Madrid: campio­ni venduti, anzi quasi svenduti. E al­tri comprati con l’acqua alla gola e altri ancora confermati con incrementi di ingag­gi fuori dalla norma perché hai voglia a tenere in serie B un fresco campione del mondo... IL BRAND JUVE - Calciopoli ha schiantato anche l’immagi­ne del brand Juventus. Che una volta era appetito da mol­ti sponsor e che nel 2006 è precipitato. Non è indispensabi­le possedere una specializzazione in marketing per capire che la botta ha allontanato molte aziende e altre sono rima­ste solo a patto di rivedere i contratti commerciali. Per tace­re, poi, della caduta a livello internazionale: un anno fuori dalla Champions League, oltre che a sporcare lo stato di ser­vizio dell società, ha significato zero introiti da parte dell’Ue­fa e, per estensione del concetto, una diminutio su tutta la linea. Conseguenze che, a quanto pare, continuano a grava­re sulla Juventus se è vero che nelle ultime due stagione so­no arrivati due settimi posti e l’esclusione dall’Europa.