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Buffon: "Sei squadre davanti a noi. Col sudore torniamo competitivi"


© foto di Giuseppe Celeste/Image SportGianluigi Buffon, numero uno della Juventus, presente alla cena per la fondazione "Crescere insieme al Sant'Anna", ha risposto alle domande dei cronisti soffermandosi su diversi argomenti. "Prospettive? Ci sono minimo sei squadre davanti a noi, la realtà dei fatti parla al di là delle motivazioni. Bisognerà scalare queste posizioni gradino per gradino, solo con il lavoro e il sacrificio si potrà tornare competitivi". Si passa poi a parlare del rapporto con il nuovo allenatore, Antonio Conte: "Lui era già un allenatore in campo quando giocavamo e penso che nessuno più di lui avesse quest'attitudine, queste caratteristiche. Vedendolo all'opera si capisce che è determinato ha idee chiare, importanti per una squadra che vuole aprire un ciclo, vincendo le gare attaccando". Infine, un commento sulle voci di mercato che lo hanno visto protagonista assoluto nei mesi scorsi: "Ci sono stati dei momenti non proprio semplici o limpidi in cui ci ho pensato. Però nell’istante in cui la società ha deciso di tornare a puntare in maniera decisa su di me, forse anche grazie alle mie prestazioni degli ultimi due mesi, da parte mia c’è stata la massima disponibilità a sposare questo nuovo progetto. Se tutto dovesse andare a buon fine mi farebbe ancor più piacere perché, oltre ai tifosi e alla dirigenza, faremmo la felicità del nostro allenatore che è stato un nostro caro compagno, mio e di Del Piero. Un compagno che stimavamo tantissimo per l’esempio che dava in campo. Questo sarà un’ulteriore stimolo". L'estremo difensore sposa le idee di Conte: "Come in tutte le squadre che puntano a essere competitive credo che l’equilibrio sia essenziale - dice Buffon -. Nel momento in cui tutti i reparti si muovono all’unisono e accorciano le distanze è tutto possibile. E’ innegabile che ci sia molta voglia di riscatto e ognuno di noi deve coltivare questo sentimento. E’ anche vero che gli ultimi due anni hanno dimostrato che ci sono sei squadre più forti di noi e questo deve far scattare dentro di noi la molla giusta per tornare competitivi e dimostrare che le ultime due annate sono state soltanto sfortunate”. SPIRITO JUVE — “Lo spirito c’è nel momento in cui il gruppo di lavoro è formato da giocatori che hanno una gran convinzione nei propri mezzi, una gran voglia di non mollare e una grande dedizione al lavoro. Dopo due anni in cui arrivi settimo fai fatica a ricercare queste peculiarità in una squadra. Dobbiamo ripartire con tantissima umiltà sapendo che se vogliamo tornare ad essere competitivi la strada è molto lunga ed impervia. E, per chi vorrà, ci sarà da sudare