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Scudetto 2006, la Figc non sa come toglierlo all'Inter...


 Il presidente Figc, Giancarlo Abete: «Nell'incontro di domani emergeranno gli orientamenti per prendere una decisione il 18 luglio come previsto»Abete non faccia scherzi VIDEO di A. Moretti CORTONA, 17 luglio - «Nell'incontro di domani emergeranno gli orientamenti per prendere una decisione il 18 luglio come previsto». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, prospetta così l'avvicinamento alla data fissata per la decisione sullo scudetto 2006, ribadendo che finora sono state fatte tutte le valutazioni tecniche e di altra natura. «Gli orientamenti saranno a valle dell'incontro di domani, al quale hanno dato la loro disponibilità a partecipare tutte le componenti della federazione, e non sono emersi a monte», ha tenuto a sottolineare Abete. Il presidente della Federcalcio ha parlato a Cortona a margine del premio Fair Play Mecenate, dove gli è stato consegnato quale vicepresidente dell'Uefa il premio assegnato alla federazione europea per il "Fair play finanziario". «Sono molto soddisfatto dell'iter che stiamo completando per la vicenda dello scudetto 2006. Abbiano fatti tutti gli approfondimenti tecnici senza avvalerci di saggi esterni e ora, grazie alle carte messe a disposizione della Procura federale e alle motivazioni inviateci dalle parti coinvolte possiamo dirci nelle condizioni di agire». Abete ha poi sottolineato l'importanza del riconoscimento ricevuto a Cortona, ma ha sottolineato che in Italia il ruolo affidato in Europa al panel Uefa spetta alla Covisoc, che controlla i bilanci societari. «È importante che tutte le società abbiano i conti in ordine, sia per un fatto di sportività, sia per garantirsi una continuità di attività». Il caso della Salernitana, esclusa ieri dalla Lega Pro proprio per problemi di bilancio, è usato come esempio: «Quanto avvenuto alla Salernitana è un peccato, una piazza calcistica importante deve ricominciare da zero. Lo hanno fatto altre società, lo auguro anche alla Salernitana. È importante però che i tifosi rispettino le dirigenze, non facendo richieste impossibili che rischiano di travolgere tutto».