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Tuttosport - La pernacchia..


L'editoriale del direttore del quotidiano torinese sulla probabile conferma con censura del titolo 2006 all'Inter.Fonte: di Paolo De Paola per "Tuttosport"
© foto di Alberto FornasariCominciamo questo articolo con un bel “se”. Per­ché soltanto un discorso ipotetico può risponde­re all’idea che sta partorendo la Figc: lasciare lo scu­detto del 2006 all’Inter dopo che il mondo intero (com­presi quasi tutti i giornali) ha urlato che quel titolo an­dava revocato. Noi continueremo a sperare, fino all’ul­timo momento, in un auspicabile ravvedimento. Un miracolo che convinca il coraggiosissimo presidente Abete e i componenti del Consiglio federale della im­mane cantonata che stanno prendendo. Altro che Pon­zio Pilato, è molto peggio. Qui si tratta di piccoli calco­letti da bottega perprendere non la decisione più giu­sta bensì la decisione che faccia meno male dal punto di vista legale. Avevamo applaudito alla decisione del procuratore Palazzi così come ora condanniamo queste ma­novrucce di basso profilo. «L’etica non va in prescri­zione » aveva detto con orgoglio Abete. Se questo è il risultato: complimenti! E’ però giunto il momento di ribellarsi. Basta con questa politica di in­fimo livello fatta di conventicole, clan, amici degli ami­ci. Irrorarata da squallido presenzialismo e assoluto vuoto decisionale e progettuale. Pensavamo che quel­la federazione che aveva consentito a tutti di fare tut­to negli anni antecedenti al 2006 fosse stato il livello più basso di amministrazione del calcio, invece vediamo che si può fare di peggio. Purtroppo i fatti sono sotto gli occhi di tutti. La relazione consegnata da Palazzi non ammette equivoci. L’Inter è stata accusata di aver infranto gli articoli 1 e 6 del codice di giustizia sporti­va. All’Inter era stato consegnato uno scudetto non per un mero depennamento di squadre in classifica, ma nel nome dell’etica e di un’indagine clamorosa­mente incompleta e parziale come ha avuto il corag­gio di denunciare ieri a gran voce Diego Della Valle. Ricordate: era stato definito lo “scu­detto degli onesti”. E adesso che quell’etica così trionfalmente esposta dalla società nerazzurra è stata chiaramente messa sotto accusa da Palaz­zi che cosa accade? Un bel nulla. Questo è il senso vero della giu­stizia in un campo co­me quello dello sport che dovrebbe essere la prima frontiera della lealtà? Ribadiamo che la nostra non è una crociata contro qual­cuno, ma un ragiona­mento di equità e di giustizia vera. Ora, caro presidente fede­rale e cari consiglieri federali, andatelo a ri­badire ai 14 milioni di tifosi della Juve e a quelli della Fiorenti­na che questa si chia­ma giustizia. Se senti­rete un rumorino dal fondo quando si par­lerà di Figc andate con la mente a quello spettacolare film con Eduardo De Filippo che insegnava l’arte della pernacchia. L’immenso Eduardo ne prescriveva un’au­tentica cura: due volte al giorno. E’ una ricet­ta utile per lenire il senso della beffa. Ov­viamente “se”.