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Il divo Moratti...


di G. FioritoMercoledì 13 luglio un comunicato della Fiorentina lancia un’idea suggestiva. Gli sviluppi di calciopoli tornano a invelenire il clima del calcio italiano, minandone la credibilità. Si ritiene necessaria un’opera di pacificazione fra le società e le tifoserie, che stemperi le tensioni e aiuti a recuperare i valori di etica sportiva e sana competizione. Sembra proprio che la Fiorentina faccia sul serio. Il comunicato fa eco alle ottime arringhe difensive degli avvocati Picca e Furgiuele, pronunciate il giorno prima nella penultima udienza estiva di Napoli, incentrate sulla necessità di fare chiarezza sull’ipertrofia mediatica di calciopoli e sull’accusa ad Auricchio e Narducci di aver scelto opzioni investigative incoerenti, non avendo portato a conoscenza fatti che c’erano. Auricchio soprattutto deve spiegare perché centinaia di telefonate sono state accantonate e chi era al corrente delle decisioni prese. L’accusa è diretta. I pm Beatrice e Narducci, la FIGC e Guido Rossi devono fare luce sul loro operato e chiarire se fossero stati informati di una trasmissione parziale degli atti messi a loro disposizione. L’idea è quella di una sorta di tavola rotonda, che veda seduti di fronte i rappresentanti delle società direttamente o indirettamente coinvolte per un confronto improntato a chiarezza ed onestà, all’alba del nuovo campionato. Nel rispetto dei tifosi non solo della Fiorentina, ai quali spetta di diritto la convinzione di non aver subito ingiustizie. Una richiesta sacrosanta, un’iniziativa lodevole, anche se non si capisce a quale scopo. Concertare una linea di condotta comune a tutte le società danneggiate da calciopoli? Indurre Moratti a più miti consigli? A restituire il cartone o magari rinunciare alla prescrizione, come debolmente suggerirà Abete? Un tentativo di conciliazione “inter nos”? Legittimo? Moratti, al quale difetta lo spirito di Lancillotto, risponde picche. Galliani, un poco inaspettatamente, si improvvisa, grazie al suo blasone di ex presidente di lega e di reggente alla presidenza del Milan per la seconda carica della Repubblica italiana, Artù e approva, chiedendo conto anche lui ad Auricchio e dichiarandosi disposto ad accettare l’offerta. La FIGC se ne lava le mani e giorno 18 si dice incompetente a revocare lo scudetto ufficialmente patacca. Tutti d’accordo, esclusi Lotito e Abodi, che si rifiutano di partecipare al voto. In particolare Lotito rilascia una dichiarazione sibillina, contestando al procuratore Palazzi la decisione di ritenere l’Inter prescritta. Decisione che avrebbe dovuto spettare all’organo giudicante.La Fiorentina non si arrende. Venerdì 21 luglio rincara la dose con una lettera aperta del suo presidente, Diego Della Valle. E’ indispensabile aprire un tavolo pacificatore e chiudere la vicenda calciopoli, riscrivendola, poiché è andata diversamente da come è stata raccontata. La preoccupazione espressa per i tifosi nel comunicato diventa quella per i cittadini, affinché venga preservata la loro fiducia nelle istituzioni e nella giustizia vera. L’invito a Moratti a sedere a questo tavolo si trasforma in un attacco senza preamboli ai modi e alle persone care al presidente nerazzurro, che si è nascosto non solo dietro silenzi e cavilli giuridici, ma addirittura con cattivo gusto dietro chi non c’è più. La sfida, in onda sulla prima pagina del giornale rosa, è a metterci la propria faccia e la propria dignità. Moratti deve spiegare cosa è accaduto e perché i destini di società amiche come la Fiorentina e l’Inter hanno avuto trattamenti ed epiloghi diversi. E’ in discussione non la reputazione dell’Inter, ma quella dello stesso Moratti, che senza ipocrisie deve chiarire cosa pensa di quello che altri hanno dovuto subire ingiustamente.Non sfugge nemmeno alla Gazzetta dello Sport che c’è stato un tempo in cui Diego Della Valle, tifoso dell’Inter, sedeva nel suo cda ed esultava allo stadio al fianco dell’amico Massimo. Che tornata nel grande calcio dopo il fallimento, la Fiorentina contava sull’appoggio di Moratti, il quale invece non se la sentì di schierarsi contro il duopolio Milan Juventus e chiuse l’accordo con Mediaset per i diritti televisivi nel 2006. Poi fu calciopoli e il rifiuto della Fiorentina di portare a termine con l’Inter il contratto di Toni. L’amicizia è finita? Nuovi equilibri sono destinati a generarsi all’interno del nostro calcio? Secondo la Gazzetta dello Sport, Della Valle l’ha avuta vinta sui diritti televisivi, attraverso la vendita collettiva e una ripartizione giudicata più equa, ma la rivoluzione, anche a causa di calciopoli, è rimasta un’incompiuta. C’è questo all’origine della rottura con Moratti? C’è un desiderio sincero di rivalsa da parte di chi sente che le sentenze di calciopoli sono state lesive dei propri interessi e principi di moralità? Il richiamo a Moratti a un atteggiamento etico è palpabile tanto nel comunicato, quanto nella lettera. Chi di etica ferisce di etica perisce? O piuttosto, come abbiamo imparato a nostre spese in questi anni, dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi guardi Iddio? Della Valle di amicizie può vantarne tante. Anche con chi nel 2006 aveva posto la prima pietra tombale su calciopoli, stando ai ringraziamenti di Blatter. Ancora una volta il divo Moratti non risponde, declinando l’invito e la sfida, appoggiato dalle prime dichiarazioni di Gazzoni Frascara, che nella faccenda non è senza interesse, essendo il Bologna e la curatela fallimentare dell’ex presidente parte civile a Napoli. Nonostante Tuttosport abbia dato notizia il 25 febbraio 2011 di tre telefonate partite dalla sede del Bologna il 28 febbraio 2005 per l’arbitro De Santis e di un’altra il 14 marzo 2005 per Pairetto, mentre il 18 novembre 2004 è Bergamo a chiamarla (telefonate fantasma, delle quali non si trovano i file audio nei cd ufficiali). La metafora nobile della tavola rotonda non si addice al presidente interista, che dovrebbe stare attento a scegliersi i nuovi amici, la sminuisce a “una rimpatriata tra di loro”, dove la sua presenza risulterebbe noiosa. Si tira fuori, ripete lo stanco refrain dei danni subiti dall’Inter. Si arrocca in una solitudine sempre più bugiarda. E’ sicuro di sé o è soltanto una maschera? http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1753