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Calciopoli: compromesso o giustizia?


Il processo di Napoli ha chiuso i battenti per la pausa estiva: a settembre inizierà la fase conclusiva con le ultime arringhe delle difese e l’attesa sentenza di primo grado che dovrebbe arrivare entro la fine di ottobre.Le reazioni alle innumerevoli rivelazioni portate alla luce dalla difesa degli imputati del processo napoletano, stanno facendo sentire il loro rumore attraverso voci eccellenti come i Della Valle e Galliani. Stupito ed infastidito da queste circostanze è solo Moratti che continua con le sue accuse (quasi patetiche), ed incapace, come solito, di compiere un atto di coraggio che sia qualcosa di diverso dal coprirsi dietro alla prescrizione o di prestare l’immagine dei campioni interisti per rinfocolare un sano sentimento anti-juventino, distogliendo l’attenzione da una situazione imbarazzante, che la tifoseria nerazzurra non esita a far proprio. Speriamo soltanto che questo ostentare onestà non si traduca in violenza tra tifosi…In questa bagarre è la posizione della FIGC ad essere assurda. Incapace e incompetente di far fronte alla richiesta di parità di trattamento avanzata dalla Juventus, si trova ora a sponsorizzare un “tavolo” della pace che non si è capito bene a cosa dovrebbe servire. Spaventano le possibili richieste di risarcimento danni, spaventano le possibili azioni legali, ma si continua a non prendere posizione anche risultano ridicoli e asserviti. Pensano veramente di avere ancora un minimo di credibilità dopo quanto avallato?Ufficialmente il superprocuratore Palazzi ha dichiarato prescritti gli illeciti interisti e quelli delle altre società coinvolte nella sua inchiesta ed ufficialmente la FIGC non ha preso nessuna decisione sulla revoca dello scudetto di cartone coprendosi dietro quel famoso ed atteso parere legale. In questi giorni abbiamo letto come alcuni giuristi mettano in dubbio non solo i termini di prescrizione, ma anche il fatto che la stessa sia stata sancita da Palazzi che forse doveva limitarsi al solo deferimento lasciando poi la decisione delle eventuale prescrizione all’organo competente. Dubbia è anche la posizione assunta dallo stesso Abete, che per statuto, poteva (doveva) prendere una decisione direttamente. Che l’assunzione di responsabilità non sia una prerogativa del presidente della FIGC lo abbiamo visto anche nel caso radiazioni, dove ha ben pensato di istituire un procedimento ad-hoc per evitare ancora una volta di prendere una decisione scomoda …La situazione che si è creata è ancora più assurda di quella che ci trasciniamo dal 2006. L’iter sulle radiazioni è irreale; basta pensare che Palazzi pretende di giudicare sulla base degli elementi del 2006, pur in presenza di prove che ne minano la credibilità. Come si può dare credito a questo nuovo iter e ritenerlo uno strumento di garanzia per gli imputati?Guido Rossi, dopo 4 anni da calciopoli, per difendere la sua posizione, scrive una lettera alla FIGC in cui dichiara di non avere avuto nessuna informazione su «tesserati diversi da quelli oggetti di deferimento» del 2006. E’ veramente sufficiente una lettera per giustificare il papocchio che ha combinato?Il Consiglio Federale si dichiara incompetente a decidere, ma i suoi membri rilasciano dichiarazioni alla stampa mostrando chiaramente la loro posizione antijuventina (alla faccia dell’essere super partes!). Fino a quando sarà tollerato questo sistema anti-sportivo?Senza considerare che per dichiararsi “incompetenti” è stato necessario attendere 14 mesi facendo chiaramente trapelare che forse, le posizioni si sono aggiustate in base alle esigenze del momento. Chissà, magari qualcuno intuendo la revoca del cartone, avrà puntato i piedi spaventando il presidente della FIGC…Più che cercare chiarezza si cerca solo un compromesso. Tutto questo ostentare una chiusura condivisa di calciopoli al di fuori della legge, anziché cercare giustizia nei modi e con i metodi che rappresenterebbero una garanzia per tutti, mette in luce i limiti stessi delle strutture federali e della giustizia sportiva. Il commissariamento della FIGC, in un momento come questo, non solo è auspicabile ma necessario: hanno fallito, non hanno fatto giustizia e il calcio italiano è completamente decaduto.Cosa sta aspettando il Coni? Forse un accordo che tolga le castagne dal fuoco?L’unica cosa da fare, oltre alle chiacchiere che minano anche la serenità dei tifosi più pacifici, è quella di un atto di giustizia che faccia chiarezza senza compromessi di sorta. Non serve un tavolo della pace, chi deve chiarire deve essere chiamato a farlo davanti alla legge e senza invito formale, ma con una citazione di comparizione. Basta con questo elargire privilegi sempre allo stesso beneficiario...La Juventus, rimasta in silenzio dal comunicato stampa con cui annunciava azioni legali, rischia oltre il danno la beffa, perché questo invito sembra diretto a voler coinvolgere proprio la società torinese; un po’ come chiederle - nuovamente - di accettare, per il bene del calcio, questa assurda realtà. Si stanno forse accordando (ancora una volta ) tra di loro, mettendo sulla bilancia chissà quale compromesso, pregiudicando ancora una volta, la necessità di avere giustizia?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1758