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Un consiglio che non si può rifiutare...


di L. BassoChi, tra gli amici juvetini, ha avuto l'occasione di sfogliare quotidiani e periodici negli ultimi giorni con un'attenzione appena appena minima, si sarà senza dubbio accorto delle nuove “tendenze” dilaganti nell'informazione. Lo so, lo so, “tendenze” è un eufemismo, si dovrebbe piuttosto parlare (almeno in certi casi) di “ordini di scuderia”, ma tant'è.Vi ricordate Calciopoli, i titoloni, i “piaccia o non piaccia”? Benissimo, tutto superato, tutto obsoleto.Benvenuti in Calciopoli 2.0, dove i professionisti dell'informazione ci deliziano con tripli salti mortali senza rete.Se infatti “prima” tutte le testate gridavano a tutta pagina l'orrore per le malefatte del Satana incarnato a strisce bianche e nere, a seguito dell'ormai celebre “Relazione di Palazzi” si sono trovate, nel giro di pochi giorni, se non poche ore, a ribaltare, capovolgere, invertire e stravolgere ancora una volta le loro linee editoriali.Nell'ordine: subito dopo la presentazione del documento, grande stupore e profondo choc per aver scoperto che non solo Moggi spendeva dei bei soldi in bollette telefoniche, anzi (avessero frequentato il nostro forum ci sarebbero arrivato quattro anni prima!). E allora tutti uniti e compatti a denunciare che la Juve aveva pagato il giusto per il male commesso, ma che anche a Moratti sarebbe dovuta toccare una ramanzina, una sculacciata. Anzi, c'era già chi considerava la revoca dello scudetto 2006 come cosa sacrosantamente fatta.Poi, d'improvviso, capita “qualcosa”. Non si sa cosa, ma i consulenti legali della FIGC dicono “No” e per una settimana si legge dovunque “lo Scudetto resta all'inter”. A questo punto lasciatemi mettere su il vestito da professorino pedante e pignolo. Tenete conto che questi titoli precedono di una settimana il Consiglio Federale che dovrà decidere (o non decidere, come poi vedremo) sul destino del tricolore cartonato. Orbene, l'uso del verbo al “presente indicativo” (resta) indica quello che è già un dato di fatto, una certezza, un qualcosa di sicuro ed immutabile. Penso che a nessuno sfugga la differenza tra “Stasera ho un appuntamento con la vicina del terzo piano” e “Stasera mi piacerebbe avere un appuntamento con la vicina del terzo piano”. Nel primo caso vado a farmi bello e compro un mazzo di rose. Nel secondo magari incontro il di lei marito che mi fa un occhio nero.Inutile dire che portabandiera di questo “errore / orrore” grammaticale è un certo quotidiano del colore del parimenti odioso Pimpi dei cartoni di Winnie Pooh, che da sempre pare avere la sfera di cristallo e prevedere con precisione chirurgica decisioni, risultati e sentenze.E dopo qualche giorno, puntuale, il “No” del Consiglio arriva. E qui ci troviamo davanti a veri e propri capolavori della metamorfosi informativa. Con un'abilità da far quasi invidia a quel Tale che in Palestina trasformava l'acqua di fonte in pregiato Nebbiolo, una “dichiarazione di non competenza” diventa miracolosamente una “decisione che mette la parola fine” alla vicenda dello Scudetto di cartone. Per non parlare della pratica tutta italiana (per informazioni chiedere anche ad un certo giornalista televisivo ipotricotico) di far diventare una possibile “non perseguibilità causa prescrizione” una “assoluzione con formula piena”.A proposito... mia moglie chiede se, mentre ci siamo, non sia possibile trasformare il sottoscritto in Brad Pitt o in Johnny Depp... no, eh? Pazienza, se ne farà una ragione.Intanto, vuoi perchè ci creda davvero, vuoi perchè ai tifosi qualche contentino lo deve pur dare, Agnelli dichiara guerra a tutti e a tutto, minaccia di andare al Tar, al CONI, al Tas, all'Onu e chi più ne ha più ne metta. E immancabile arriva la replica da quel di Milano: “E noi allora attaccheremo la Juventus richiedendo tutti gli scudetti dal '96. E mentre ci siamo attaccheremo anche la Kamchatka dalla Jacuzia con due armate.”Ecco fatto, e siccome gli ordini non si discutono ma si eseguono (anche se non espliciti) ecco tutta l'informazione schierarsi unita e compatta come le armate di Alessandro il Macedone.Prendiamo ad esempio una serie di articoli tratti dal “Guerin Sportivo”, mitica testata che fin dalla mia adolescenza accompagnava (soprattutto) il periodo estivo con le presentazioni delle “rose” complete di ogni squadra, utili per il nostro Fantacalcio ante litteram.Negli ultimi giorni sul blog del periodico (che è solo una tra le mille testate che hanno sposato la linea morattiana) sono usciti una serie di editoriali su questo tema, che partendo dalla semplice elencazione di ipotesi futuribili, arrivano fino a veri e propri “avvertimenti”, se non a consigli difficili da rifiutare. Per finire con l'ironia quasi offensiva.Si comincia ricordando ad Agnelli che, se davvero si muovesse in tal senso, allora il Prode Moratti avrebbe ragione ad opporre una contro-azione riguardante le stagioni '94-'98 (non si sa bene per quale motivo, si parla del Processo Doping ma da quel processo la Juve uscì praticamente indenne. Ad onor del vero, se non fu riscontrata la presenza di sostanze dopanti, si trovarono quantità abnormi di farmaci comuni. Malcostume, questo, comune a tutte le società in tutti gli sport a tutti i livelli, e sul quale ho ampiamente espresso il mio punto di vista in un altro editoriale qualche tempo fa) e pertanto l'arma di Andrea gli ritornerebbe contro modello boomerang.Inutile dire che questo in pochi minuti è diventato il nuovo mantra di tutti i tifosi nerazzurri della rete, sempre più senza vergogna.Poi si è passati ai consigli velati... “L'unico modo per chiudere Calciopoli a Tarallucci e Vino sarebbe che la Juve tornasse a vincere.”Caro Andrea, la tua figura coi tifosi l'hai fatta, bravo, sette più.Ora torna a giocare a calcetto con Nedved e non rompere i cabbasisi più del consentito. Il prossimo scudetto lo facciamo vincere a te, i tifosi son tutti contenti, e tutti torniamo amici come prima....scusatemi, vado in bagno a rimettere e torno.Infine si arriva alla presa in giro. “Dove trovano certe persone tutto il tempo per scrivere su certi siti-spazzatura , visto che asseriscono di avere un lavoro?”Non so di preciso a chi sia riferito questo messaggio, ma -forse perchè sono una persona permalosa di natura- sento come se queste parole colpissero, tra gli altri, anche un po' me e gli altri amici della redazione.Cari giornalisti o presunti tali... lo so, noi non siamo nessuno, non abbiamo tessere dell'Ordine e non abbiamo fatto scuole né corsi. Non abbiamo scrivanie con foto che ci ritraggano a Seoul e a New York, né segretarie bellone minigonnate. Non ci invitano nei talk-show a dire la nostra. E soprattutto non ci pagano come nababbi.Scriviamo pezzi come questo usando un italiano privo di stile, rubando minuti al tempo libero o al sonno. E nessuno ci paga per questo.O forse sì.C'è qualcuno che ci paga, e ci offre una ricompensa molto più lauta di qualsiasi stipendio possiate prendere voi tutti.Il mio capo si chiama passione. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1771