juveland

Conferenza di azione...


di E. LoffredoLa conferenza stampa che il presidente Agnelli ha tenuto a Roma per illustrare le mosse della Juventus dopo "la non decisione" della FIGC sullo scudetto assegnato all'inter nell'immediato post calciopoli è stata ricca di propositi e ha mostrato una società, quella bianconera, decisa come mai negli ultimi cinque anni.Gli interventi dell'avvocato Briamonte, del professor Landi e dell'avvocato Chiappero sono stati abbondanti di elementi che si devono saper cogliere. Le parole del presidente Agnelli e dei giuristi che lo accompagnavano sono state chiare e determinate, ciò non toglie tuttavia che si possa leggere tra le righe più di quanto abbiano voluto e potuto dire.La chiarezza è stata riservata soprattutto alla squadra beneficiaria delle decisioni di Guido Rossi nel 2006 e del Consiglio federale nel 2011. Il primo affondo è arrivato dal massimo dirigente juventino, «Il titolo 2005-2006 lo abbiamo vinto sul campo con 91 punti, qualcun altro se l’è visto recapitare con un atto amministrativo. E’ stato definito lo scudetto degli onesti, al più è lo scudetto dei prescritti». Ancora più diretto l'avvocato Chiappero: «Abbiamo deciso di andare al TNAS perché se vuole può venire anche l'inter (cui è stato notificata la richiesta di arbitrato – ndr), lì un tavolo c'è». Parole che hanno infiammato ed esaltato i tifosi juventini.L'intervento iniziale dell'avvocato Briamonte è stato ponderato nelle parole ma deciso nei toni. È stata un'illustrazione completa delle azioni in essere ma non ha mancato di precisare che comunque queste non si esauriscono con quelle attuali, in futuro potrebbero essercene altre (e ci saranno), in questo senso il percorso non può dirsi «esaustivo».Che la Juve sia battagliera (finalmente!) lo dimostra la volontà di non fermarsi alle responsabilità organiche degli interlocutori istituzionali. Lo si evince quando Briamonte evidenzia le «responsabilità personali» non accontentandosi di chiamare a risponderne l'organo di cui sono parte i soggetti che hanno preso le decisioni nel 2006 (Guido Rossi) e nel 2011 (Abete e tutti gli altri consiglieri federali). Questo è il senso dell'esposto al Procuratore della Corte dei Conti del Lazio.Una Juve estremamente incattivita quella presente in conferenza stampa. L'esposto al Ministero dell'Interno potrebbe contenere una conseguenza né impossibile, né nascosta: il commissariamento della FIGC. Atto che di solito viene adottato dal CONI, che appunto riceve la personalità giuridica dal Ministero in questione. Insomma, Andrea Agnelli sembra averne piene le scatole di Abete e delle sue indecisioni. L'intervento del professor Landi invece è stato molto chiaro circa il «danno erariale», sulla qualifica di «atto tacito» della decisione di Guido Rossi di assegnare lo scudetto del 2006 alla sua inter, e sulla necessità che aveva il consiglio federale di agire in «autotutela» per rimediare alle decisioni del 2006. In pratica il professor Landi sostiene che non è vero che nel 2006 non ci fu provvedimento e che quindi non si poteva revocare un provvedimento inesistente, quel provvedimento di assegnazione c'è ed è un «provvedimento tacito», il consiglio federale non poteva quindi dichiararsi incompetente spogliarsi del proprio ruolo (elemento questo ribadito poi anche dall'avvocato Chiappero). I consiglieri dovevano decidere e agire in «autotutela» preservando la FIGC dalle conseguenze cui ora va incontro. La decisione di non agire dei consiglieri federali genera poi la loro responsabilità personale di fronte all'erario per i danni causati da colpa grave. Non è azzardato immaginare che nell'esposto alla Corte dei Conti la Juve chieda “quanto grave è l'omissione/non decisione del presidente Abete e dei consiglieri federali?” Nel caso fosse ravvisata la colpa grave i consiglieri responsabili potrebbero essere chiamati a risarcire «con il proprio patrimonio personale» l'amministrazione pubblica del danno arrecato.Infine ci sono i due aspetti che Giùlemanidallajuve, presente alla conferenza, ha posto all'attenzione del presidente Agnelli e dei legali del club. Abbiamo chiesto come valuta la società, nell'ambito della parità di trattamento pretesa, il computo della prescrizione per i fatti addebitati all'inter. È stato giusto che Palazzi abbia applicato il vecchio codice di giustizia sportiva e non il nuovo? Non è stato “inconsueto” che la prescrizione sia stata dichiarata dal procuratore federale e non da un organo giudicante? Ha risposto l'avvocato Chiappero per il quale la prescrizione c'è e sarebbe scattata il giorno precedente al deposito della relazione di Palazzi (altri collocano la prescrizione in un momento antecedente, e questo dimostra quanto varie possano essere le opinioni al riguardo). L'avvocato concorda sul fatto che la prescrizione non dovesse essere sancita da Palazzi e anzi si chiede come mai il «Consiglio federale sempre attento a questi aspetti non abbia notato la questione» e si sia rimessa ad una eventuale pronuncia di un organo giusdicente interno. Abbiamo poi chiesto se per azionare un procedimento di revisione delle sentenze del 2006 ritiene necessaria un'assoluzione piena degli ex dirigenti al processo in corso a Napoli o se la revisione sarebbe chiesta anche in caso di assoluzione per i fatti principali (associazione a delinquere e frode sportiva) ma condanna per fatti secondari come ad esempio avvenuto nel processo GEA. Su questo l'avvocato non si è voluto sbilanciare, a Torino preferiscono ragionare a sentenza acquisita.Per il popolo bianconero è stata una conferenza che oltre a presentare le azioni attuali ha visto il presidente Agnelli fare ulteriori promesse per il futuro, su tutte l'affermazione di metter fine alle battaglie «quando quei due scudetti saranno tornati nella nostra bacheca». E una promessa è una promessa, gli juventini se la sono legata al dito.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1796