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Cosa volevano nel... ?


di LuisitoMonti
La storia del calcio è fatta al 10% dai risultati, al 90% dalle chiacchiere.Si prenda come esempio la lontana finale dei mondiali del 1978.Sono più quelli che ricordano le infinite polemiche sui condizionamenti del regime di Videla in carica nell’Argentina dell’epoca (oggetto ancora oggi di letteratura, ne sappiamo qualcosa) che il risultato finale: 3-1 per la squadra di Passarella, Kempes e Ardiles facilitato anche da un arbitraggio casalingo dell’italiano Gonella che non vide o finse di non vedere una gomitata di Daniel Bertoni ad un avversario.Quasi nessuno ricorda che a pochi minuti dalla fine dei 90’, sull’1-1, l’olandese Rensenbrink colpì un palo, forse per un grammo di grasso in più o in meno dato alle scarpe da gioco, forse per un’allacciatura delle stringhe piuttosto che un’altra, forse per le migliaia di coriandoli biancocelesti lanciati dai tifosi che coprivano il campo.Un dettaglio che avrebbe potuto cambiare una pagina della storia del calcio e rese false, azzardate o inverosimili e soprattutto inutili tutte le altre considerazioni su quella partita e quell’edizione del mundial.I numeri nel calcio sono tutto, ma diventano dettagli nel mare limaccioso delle chiacchiere e degli articoli di giornalisti consapevoli di orientare l’opinione pubblica a loro piacimento.Veniamo a noi, ai dettagli.Da tempo immemorabile la Juve è accusata di essere connivente con il potere degli arbitri, oppure viceversa, indifferentemente, ai qualunquisti e ai poco informati vanno bene entrambe le versioni.Una statistica riportata sul sito www.wikicalcioitalia.info ci dice che negli ultimi 40 anni la squadra di serie A che ha avuto più calci di rigore a favore è stata il Milan: 242 (e 136 contro).Considerato che i rossoneri hanno fatto due anni di B hanno avuto dal 1971 ad oggi 6,5 rigori a favore per campionato (consideriamo quello 0,5, buono solo per la media matematica, un mezzo rigore, un rigore “generoso”).La Juventus in 38 campionati ne ha avuti 223 per una media di 6,02 mentre l’Inter, che negli anni si è sapientemente costruita la fama di tartassata per poi nel 2006 riscuoterne il credito, ne ha avuti 235 in 39 campionati, per una media di ... 6,02, esattamente come la Juve.Può lamentarsi solo la Roma che ne ha avuti 229 pro (5,8 di media) e 174 contro, con un bilancio attivo di +55 contro il + 106 (!) del Milan, il + 82 dell’Inter e il sorprendente (si dovrebbero sorprendere i disinformati) + 80 della Juve.Se il Milan non fosse mai retrocesso, potrebbe – in base alla media – vantarne 255 a favore e 144 contro per un + 111, un’impennata nel bilancio degna delle attenzioni degli analisti (se ce ne fossero).Non può lamentarsi nemmeno la Lazio con il suo score di 6,09 a campionato (ma solo un + 43 nel bilancio rigori avuti – subiti) e nemmeno la Samp, 6,3.Chi invece potrebbe avanzare lamentele è la Fiorentina che si è vista fischiare 5 rigori contro in più di quelli calciati da Antognoni e Batistuta.Ancora più marcato il vantaggio del Milan in questa particolare classifica negli ultimi 20 anni: 144 a favore e 71 contro (7,5 rigori a campionato e +73, un grafico decisamente in ascesa rispetto al ventennio 1971 - 1991), non va così male ai nerazzurri con 128-81 per un 6,7 a stagione e un + 47.La Juve con 120-68 (+52) sembra proprio non aver tratto nessuna vantaggio rispetto alle milanesi malgrado il potere di Moggi, avendo solo avuto qualche rigore contro in meno (forse perchè in difesa ha avuto Ferrara invece di Taribo West ? o Kohler e Cannavaro invece di Materazzi e Macellari ?)Una considerazione intermedia del periodo a cui questa classifica fa riferimento.Il campionato 84/85 è tuttora celebrato dagli informati “alla casareccia” come uno dei pochi “regolari” in quanto gli arbitri, notoriamente sudditi del potere di Agnelli e Boniperti, venivano “sorteggiati”.E’ un falso: gli arbitri venivano suddivisi per “fasce di capacità” in relazione a ”fasce di difficoltà” delle partite e poi sorteggiati, ma solo dopo una designazione preventiva.Inoltre: nel 1983/84 vince lo scudetto la Juve, praticamente con tre giornate di anticipo, uno scudetto al di sopra di ogni polemica, commissario dell’Associazione Arbitri è Campanati, D’Agostini è il designatore.Nel 1984/85 vince il Verona, i dirigenti sono gli stessi così come sono gli stessi gli arbitri: tranne Barbaresco di Cormons che cessa l’attività ci sono ancora Rosario Lo Bello, Mattei, Bergamo, Pieri, Agnolin, Casarin, Pairetto, Paparesta padre, Longhi, più i “maturati” Lanese e Redini.Nel 1985/86 vince ancora la Juve (al settore arbitrale ci sono Campanati e Gussoni, altro arbitro in attività fino al 1977 e quindi... colluso ?) e gli arbitri più presenti nelle gare di A sono nell’ordine Lanese, Agnolin, Lo Bello, Pieri, Casarin, Longhi, Lombardo e Mattei.La considerazione è: perchè questi arbitri negli anni ‘70 e ‘80 sarebbero stati vittime della sudditanza e nel 1984/85 no?Nel 1980/81 (il famigerato gol di Turone) Roma e Juventus ebbero entrambe 8 rigori a favore e 3 contro.Tre espulsioni contro la Juve e una sola per la Roma per complessive 16 giornate di squalifica la Juve (comprese quelle conseguenti al famigerato episodio Agnolin versus Bettega: Vi faccio un ... così!) e 8 i giallorossi.Se ci fosse stato un complotto ai danni della Roma perchè trascinarlo fino alla 28’ giornata con il rischio che nello scontro diretto a Torino avvenisse il sorpasso?Non sarebbe stato più comodo fischiare qualche rigore a caso contro la Roma nel corso delle 27 giornate precedenti o sventolare qualche cartellino a Spinosi, Bonetti e allo stesso Turone a “scopo preventivo”?E soprattutto perchè si dovrebbe considerare regolare lo scudetto dell’anno precedente (Inter, 4 rigori a favore e 1 contro – Juve, 3 rigori a favore e 4 dicasi 4 contro), anno del calcioscommesse, quando gli arbitri di serie A erano i vari Menegali, Menicucci, Michelotti, Barbaresco, Agnolin, Lattanzi, Pieri ossia gli stessi degli scudetti vinti da Lazio, Toro e Milan e di quelli successivi?Nel 1986, l’anno della beffa (per la Roma) di Lecce alla 30’ e scudetto bianconero in extremis i bianconeri beneficiano di 3 rigori in 30 partite (2 contro), la Roma di 8 a favore e 5 contro (una media di 8 a campionato, considerati i dati precedenti, è da ritenersi altissima, una media di 3 è roba da... Fiorentina).Un’arida (ma indiscutibilmente esatta) classifica di rigori calciati o subiti tuttavia non può spiegare tutto.Forse in un lontano passato, quando l’arbitro era padrone della partita (ricordiamo su tutti l’autoritario Concetto Lo Bello o il Casarin dei tempi migliori) due o tre fischi a vanvera potevano condizionare l’esito di una partita e di un campionato, ma non in tempi recenti in cui l’autorevolezza ha ceduto il passo alla discrezionalità.Dal 1990 ricordiamo che l’attaccante in linea con il difensore è da considerarsi “in gioco” e il fallo da ultimo uomo è punibile con l’espulsione e dal 1996 la FIFA ha sentenziato che il vecchio guardalinee è stato promosso “assistente”, così che il potere decisionale oggi può considerarsi suddiviso in percentuale del 50% fra direttore di gara ed assistenti.Del resto, quanti rigori discutibili possono esserci in una partita?Due, tre, quattro, nessuno?E quanti fuorigioco discutibili (competenza dell’assistente)?Due, tre, cinque, dieci? Ben difficilmente nessuno.E nel 2006 una presunta influenza di Moggi nella scelta degli arbitri è stata ritenuta enormemente più grave di quella di Meani nella scelta degli assistenti.Che cosa volevano nel 1975? nel 1982? nel 1986? nel 1998?Cos’hanno combinato nel 2006 alla luce di questi numeri, dei dettagli e delle verità processuali (non delle chiacchiere)?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1811