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E poi i barboni eravamo noi!


di L. BassoCome da tempo gli amici dell’associazione sanno bene, fuori dal “Mondo GLMDJ” io faccio l’Amministratore di Condominio. Sì, quella figura losca, più malvagia di Voldemort, da sempre al centro di mille leggende urbane, tanto tetra e fosca da meritarsi un ruolo nel bellissimo film “Il Mostro” di Benigni.Quotidianamente mi trovo pertanto a battagliare tra fornitori e condòmini, ed il terreno di scontro più truculento è proprio quello dove queste due fazioni si incontrano, cioè quello economico. Come spiegare all’idraulico che non posso pagargli la fattura perchè sul conto di quel condominio non c’è una lira? E come sollecitare a cuor leggero il pagamento delle spese condominiali al cassintegrato Bertone? Spesso, però, entra in gioco una variabile ulteriore, che è la strafottenza umana. Quel sentirsi “al di sopra” di ogni legge e di ogni dovere. Quel senso di onnipotenza tipico dei parvenu secondo cui le leggi devono valere per tutti ed essere scritte dal fulmine sulle Sacre Tavole... meno che per me, s’intende!Non ci crederete, ma mi è capitato anche questo: gente offesa e stizzita perchè ho sollecitato il pagamento delle rate scadute da tre mesi quando “nella vita ci sono priorità, e le spese condominiali passano in secondo piano”.Per carità. Se uno deve acquistare un farmaco salvavita... o semplicemente mettere il pane sulla tavola ai figli... Ah, no? Ah, ecco, doveva comprare la sella nuova per l’Harley Davidson, capisco...E così giornalmente mi trovo davanti a questi campionari di varia umanità. E se provo una tenerezza infinita nei confronti della pensionata ottuagenaria che quasi in lacrime mi chiede scusa perchè è venuta il 7 e non il 5 del mese, non riesco a nascondere il fastidio che provo quando non posso pagare un muratore o un lattoniere perchè è da sei mesi che il Dottor Pincopallo o l’Avvocato Tiziocaio non paga le spese di condominio.Gente che viaggia con SUV modello Titanic, con mogli ingioiellate come la Madonna di Oropa, che sfoggia a dicembre l’abbronzatura da settimana a Capo Verde o a Mauritius, e che ti mette nei guai un condominio perchè le scadenze delle quote, per loro, non contano. A differenza della Signora Marisa, che paga puntuale e per questa settimana non andrà dal macellaio. E con cui, quando si lamenta di “quelli là”, mi permetto la battuta: “Certo che sono i ricchi che non pagano i debiti. Sono ricchi proprio perchè non pagano mai!”Chissà come se la passa, a proposito, l’Amministratore di Condominio del Dottor Moratti.E’ del’altro giorno, infatti, la notizia secondo cui una ditta del triveneto avrebbe intenzione di promuovere un’azione di pignoramento nei confronti dell’Inter per il mancato pagamento di alcuni lavori di installazione di vasche idromassaggio.Un debito di 85mila €uro, che per una società multimilionaria come l’Inter sarà più o meno pari alla somma annualmente stanziata per l’acquisto della carta igienica, ma che per la ditta di Eraclea vuol dire pagare o non pagare gli stipendi ai dipendenti.Per questo motivo la ditta sarebbe pronta a promuovere un pignoramento nei confronti del debitore. Di sicuro la questione verrà chiusa prima dell’intervento dell’Ufficiale Giudiziario, ma a chi scrive è scappato più di un sorriso pensando al nuovo acquisto Forlan che, appena arrivato in sede, viene portato via da due Carabinieri dopo la regolare apposizione dei sigilli, e portato coattivamente ad installare vasche da bagno. “Signò, e una bella cabina doccia con la radio nun ce la mettiamo?”D’altro canto non è la prima volta che per incassare dei soldi in quel di Milano, si devono scomodare le carte bollate.A seguito della causa contro Ferruccio Mazzola per la pubblicazione del suo libro in cui –diciamo così- svelava le ricette segrete della Premiata Caffetteria Herrera, l’Inter fu condannata al pagamento delle spese processuali. Beh, dopo un anno, per prendere quei cinquemila €uro, l’Avvocato di controparte fu costretto a promuovere il pignoramento dell’incasso di una partita dei nerazzurri. Per carità, ora non voglio dire che questi comportamenti scorretti siano esclusivo appannaggio di Moratti & C. Purtroppo è una consuetudine consolidata in ogni campo: non pagare mai fino a che non te li chiedono, e anche allora –se si può- non pagare tutto il dovuto.Proprio nel mio lavoro vedo tutti i giorni i soliti “furbetti” che propongono in Assemblea di non saldare i lavori alla ditta che ha rifatto la facciata adducendo fantasiosi o esagerati “difetti”. “Tanto per quei soldi che gli dobbiamo ancora non ci fanno causa. E se ce la fanno andiamo a fare una transazione con l’avvocato e chiudiamo tutto dandogliene la metà”.Già.Alla faccia dei bei tempi dove i contratti si facevano con una stretta di mano. Ma che forse sono esistiti solo nel mondo della fantasia.Permettetemi però di ricordare come, secondo la terminologia “bauscia”, potrebbe essere definito uno che compra le cose e poi non le paga. Esattamente: “Barbùn” . Barbone, in pratica. Termine che d’altronde viene anche usato per definire quegli irsuti ed erranti individui (appunto) che vivono di accattonaggio, raccattando cose, magari “prendendole in prestito” all’insaputa del proprietario.Una vera “figura da barbùn”, insomma. Per cortesia, qualcuno provveda ad informare il Signor Gianfelice, che di “quattro barboni” se ne intende.Vero?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1823