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Lance Moratti...


Prove Tecniche di Colpo di Stato
Luisito Monti (Francesco) Prove Tecniche di Colpo di Stato “Tecnica di un colpo di stato” è il titolo di un libro di Curzio Malaparte, autore complesso, un provocatore di professione vissuto all’ombra di teorie politiche incendiarie e deceduto, raccontano, in pace con il Dio ai piedi del quale aveva abbaiato nel corso della sua esistenza.Calciopoli, la grande truffa perpetrata ai danni dei tifosi e del calcio, un ribaltamento di valori sportivi e culturali, ha gettato nel fango e nell’ignominia i competenti e fatto assurgere a vincenti coloro che da anni corrompevano, intrigavano, coprivano con lo scintillio dei miliardi le loro vergogne.E come per la tv di una volta, le cui prove tecniche di trasmissione erano fra le pieghe del rarefatto palinsesto, le “prove tecniche” (leggasi mediatiche) del colpo di stato chiamato Calciopoli sono di pochissimo successive al suo inizio che si può far risalire al campionato 1997/98, da sempre indicato dagli interisti il campionato- scandalo, in un ribaltamento sistematico dei fatti e della realtà.Prove tecniche che coincidono con il Giro d’Italia 1999, abbiate la bontà di seguirmi nel ragionamento: fino a quell’anno il ciclista Lance Armstrong fu un ciclista qualunque, un talento di quella che era allora l’estrema periferia del ciclismo, con rare vittorie su percorsi di seconda categoria, un dramma personale poco conosciuto ma molto pubblicizzato.Fino al 1999 Marco Pantani fu uno straordinario talento con qualche brillante vittoria e una persecuzione della malasorte che lo aveva voluto rovinosamente a terra due volte e con conseguenze capaci di fiaccare chiunque, per poi esplodere, ormai maturo, nel 1998 con la storica doppietta Giro – Tour.Due esistenze parallele, ma se Armstrong era l'Inter Pantani era la Juve: completo, brillante, grintoso, concentrato, vincente.Poi un giorno un controllo del sangue durante il Giro lo pesca con i valori delle cellule del sangue superiore di un’inezia al massimo consentito: nessun processo per lui ma solo una squalifica temporanea, quando invece a causa dei valori sballati nelle analisi di due giocatori della Juve parte un processo destinato a concludersi dopo anni e decine di articoli di giornale sempre e comunque di tono accusatorio.La Gazzetta, nella persona del suo direttore, trovò in Pantani il capro espiatorio di una situazione complicata in cui la corsa al doping si era fatta frenetica e scientifica al tempo stesso, difendendo i propri interessi di organizzatrice centenaria del Giro e massacrando senza pietà uno solo, fra i tanti più o meno colpevoli.Ma mentre la Juve ne esce assolta, faticosamente assolta perchè a tutt’oggi qualcuno si diverte a confondere l’inequivocabile assoluzione dall’accusa di doping, limpidamente assolta poichè solo per la ragione di essere stata processata rende la Juve immacolata rispetto a chi non è mai stato nemmeno indagato, Pantani non ne esce. La sua agonia comincia mentre Armstrong lo spodesta, inanellando una partecipazione (e una vittoria) dietro l’altra al Tour, i cui organizzatori, al di sopra del bene e del male e in disprezzo al diritto (come la FIGC, come l’ UEFA) concedono Wild Cards o negano partecipazioni del tutto arbitrariamente.Ma che cosa faceva Armstrong nel 1996 e nel 1997 mentre Pantani si riprendeva dagli infortuni ? Si curava ? Faceva quello di cui avevano accusato Pantani ? O peggio di lui come del resto facevano molti altri che tuttavia Pantani sul point break delle salite alpine bruciava con uno scatto e lasciava lì a farsi guardare ?E se tutti nell’oscurità di una cameretta d’albergo o alla luce di un frigo si appendevano ad una flebo perchè solo Pantani, sul più difficile, riusciva ad andarsene ?E come qualche anno prima, nel 2006, a far fronte ad una situazione complicata nel calcio di cui la Gazzetta sa di essere voce autorevole, ed a coprire illeciti di varia natura, ancora una posizione pesantemente accusatoria, mai garantista, per Moggi e suoi presunti sodali. Sempre il direttore, ancora lì dettare i tempi, a modellare l’opinione pubblica, ad anticipare sentenze ed emanare liste di prescrizione e condanne, ancora una volta in pesante conflitto di interessi. Mentre le sentenze del 2006 vengono scritte in segreto e preparato il golpe il direttore richiama i dirigenti della Juve ad un comportamento etico: Non così ! La sera prima della tappa fatidica del ’99 è a cena con Pantani, gli avrà forse detto: Attento, non fare così ?Si nasce incendiari e si muore pompieri, si sente talvolta dire, è scritto nella parabola del destino, e per qualche scrittore di grande talento e molti dubbi è davvero così.Non per altri scrittori (cronisti), sicuramente di minor talento e al contrario fino all’ultimo carichi di certezze, verrebbe da dire.Tra i dubbi che ci sono intorno al ciclista americano, avanzati dalla rivista americana Sports Illustrated, dall’ex compagno Floyd Landis, da un medico e dai doganieri di Saint Moritz che gli trovarono tra i bagagli siringhe e farmaci vietati, ce n’è anche uno riguardante il cognome che all’anagrafe del Texas risulta essere Gunderson.Per quale ragione ha avuto bisogno di uno pseudonimo quando Marco Pantani e Luciano Moggi non ne hanno mai avuto nessuno ? Così come una volta – sembra - che durante un allenamento alla Pinetina Bobone Vieri si sia rivolto ad un compagno nerazzurro sospetto chiedendogli: Ma tu ti chiami davvero Alvaro Recoba ?, pare che durante una di quelle tappe di trasferimento durante un Tour un indio colombiano datosi al ciclismo per sfuggire alla miseria e alla manovalanza nei Narcos abbia chiesto allo Yankee: Ma tu ti chiami davvero Lance Armstrong ?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1870