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L'informazione artefatta dei media sportivi...


di P. CicconofriPassare cinque anni cercando di comprendere qualcosa di così artefatto, come è stata farsopoli, oltre ad una grande amarezza porta con sé anche rabbia per il tanto marciume che con essa è venuto a galla. A Napoli siamo ai titoli di coda. Entro il 15 novembre conosceremo la sentenza di primo grado del processo. Ultimo atto anche per il discorso radiazioni; l’Alta Corte Del Coni ha chiesto un’ulteriore integrazione che le parti in causa dovranno produrre entro 30 giorni. Sarà l’ultimo passaggio per la Giustizia Sportiva. Il 3 novembre è anche prevista una nuova udienza al TNAS per la spinosa questione legata allo scudetto del 2006, in attesa di conoscere se questo organo di Giustizia Sportiva si dichiarerà competente a dirimere la questione.I principali quotidiani sportivi hanno da subito scelto con chi ed in che modo schierarsi. Lo hanno fatto molto prima dell’estate del 2006, ma da cinque anni stiamo vedendo come il loro lavoro certosino, così pazientemente portato avanti, ancora oggi rappresenti l’unico mezzo capace di sorreggere una farsa di questa portata. L’abile lavoro di taglia e cuci, di luci e ombre, di titoloni e di assenza di notizia, ha permesso magheggi vergognosi che hanno coperto la verità. Succede infatti che il Corriere, all’indomani dell’arringa dell’avv. Trofino per la difesa di Luciano Moggi, dedichi poche righe, rilegandole a pag . 50, per ricordare che un’udienza c’è stata. E lo stesso giorno dell’arringa propone un bell’articolo dal titolo “Inter, Juve e lo ‘scudetto’ del 2006, Presidenti imparate da Carl Lewis” . Un misto di demagogia populista che invita a guardare avanti, ironizzando su chi “addirittura” chiede rimborsi e persino invitando i Presidenti a non dare un cattivo esempio, con raccomandazione finale rivolta a tutti (interisti, juventini, presidenti e tifosi) a darsi una calmata.Ma non solo. Viene dato anche spazio ad un articolo dedicato alla presentazione del libro di Gianfelice Facchetti , con annesse le sue dichiarazioni in bellavista inserite direttamente nel titolo: Calciopoli «Ho scritto il libro perché non si confonda mio padre con quelli di Calciopoli. Se no che gente saremmo».Sposano in pieno il solito atteggiamento di superiorità, spocchioso, ma che forse riesce a raggiungere meglio quello che per il Corriere è il vero obiettivo da perseguire: difendere la memoria di Giacinto Facchetti. E con essa, coprire la verità. La Gazzetta dello Sport, non da meno, nello scarno spazio dedicato all’argomento, oltre ad inserire la replica dell’avvocato Bruno Catalonotti alle dichiarazioni di Trofino (era così necessario?), inserisce il solito commento che vuole insinuare il dubbio sulla difesa dell’ex dg. Scrive infatti Piccioni: «Poi cavalca la tesi delle schede usate per il mercato, difesa dallo «spionaggio industriale» . Un po’ diverso da quel titolone in prima pagina che ha fatto seguito alla testimonianza di Manfredi Martino «Ecco come truccavano i sorteggi degli arbitri». Da una parte si insinua il dubbio, dall’altra si dà per appurato che le semplici parole di un testimone - tra l’altro colto in “mendacio clamoroso” quando, mentre nessuno era a conoscenza delle indagini, dice a Meani: "Di questo parliamo da vicino, perché c’è gente che ci ascolta" - siano verità assoluta.Oppure possiamo ricordare anche il famoso titolone: “Processateli!” , mentre nulla di minimamente paragonabile viene ovviamente proposto per Moratti dopo la relazione di Palazzi che imputa all’Inter un illecito da articolo 6. Il buon senso avrebbe voluto che lo stesso invito fosse rivolto all’onesto petroliere milanese. Le precisazioni in questo caso sono anch’esse coperte da prescrizione.La televisione non è da meno. Mediaset , con un servizio di Silva Vada - la giornalista che ha dichiarato che la notizia che più l’ha emozionata, nella sua carriera di giornalista, è stata la retrocessione della Juventus in serie B - getta fango, in modo vergognoso, sul nuovo stadio della Juventus : “A delinquere in questo caso, secondo la magistratura sarebbe la Juventus, la costruzione il suo stadio inaugurato nemmeno due mesi fa”. La Juventus e gli juventini dovrebbero già sapere come l’invidia costringa i loro antagonisti a voli pindarici, tali da renderli ancora più ridicoli al cospetto della verità. Certamente nulla a che vedere con l’obiettività e la professionalità che ci si aspetterebbe dagli organi di informazione.Piccoli esempi che rendono chiaro il metodo di condizionamento, che sempre più sfacciatamente viene imposto dai media. “La strategia del sospetto”, ben utilizzata, è un’arma pericolosissima.Una volta che te ne rendi conto, e a volte basta leggere una riga per capire dove vuole portarti il giornalista, subentra lo scoramento.Uno scoramento reso ancora più fastidioso dallo sforzo necessario per provare poi a confrontarsi con chi considera come evangelico un fazioso articolo scritto su un giornale, le cui conseguenze sull’opinione pubblica conosciamo ormai benissimo. Questo non toglie nulla alla nostra lotta, che anzi ne trae linfa vitale. Più si spingono verso la menzogna, più forte è il nostro desiderio di smascherarli.Tutti dobbiamo prenderne atto. La nostra forza rimane la conoscenza, mentre gli interessi di parte, per proliferare, hanno bisogno della nostra ignoranza.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1924