juveland

Angelini a Calcio GP: "Godo. E quindi vi racconto cos'è il Derby d'Italia..."


Fonte: di Antonello Angelini per "Calcio GP"
Inter–Juventus non è mai stata una partita normale: per gli interisti è sempre stata la partita dell’anno, più del derby di Milano, per i bianconeri e diventata LA PARTITA dal 2006 in poi.Dal finto scandalo di Calciopoli in poi organizzato con intercettazioni scremate e tirate fuori ad orologeria questa è la partita nella quale la Juve doveva dimostrare che con l’Inter vince comunque e per l’Inter è la partita che deve far vedere a tutti che prima non vinceva solo perché la Cupola non voleva. Poi nel tempo si è scoperto che nell’anno incriminato dalla giustizia sportiva e penale, il presidente Carraro chiama il designatore per chiedere una sensibilità particolare per Inter–Juve a favore dei nerazzurri. Il designatore obbedisce e chiama l’arbitro della partita che poi ovviamente nel dubbio sbaglierà contro la Juventus. Subito dopo lo stesso designatore commenterà con la sua segretaria-confidente in una telefonata dove diranno che la Juventus è troppo forte, magari perdesse questa partita che magari poi tra infortuni e Coppe gli si incasina la stagione. Ricordiamo che i due facevano parte della Cupola di Moggi secondo gli accusatori; bisogna compatirli questi figuri… non gliene è andata bene una, tutto era in realtà all’opposto rispetto alla loro teoria. Ci hanno provato a piegare i fatti alla loro teoria… i risultati sono scarsi, purtroppo per loro.Ma Inter–Juventus è anche nelle lamentele e nei pianti pre-partita di Moratti per bocca del suo portavoce Paolillo (quello che cercava di trovare lavoro a Nucini) e la Juve è più forte anche di un arbitro condizionato come Rizzoli (chissà se Rizzoli abbia ricevuto il messaggio mediatico subliminale “che non si sbagli contro l’Inter che sono molto tesi”) che nega un rigore solare sull’1-2 e segnala un off-side di Matri sullo 0-1 con Matri lanciato da solo verso la porta. Dalla Juve nessuna polemica segnalata e la Juve capolista è senza rigori a favore dopo nove giornate.Da quando la Juventus è tornata in Serie A è sempre stata sotto l’Inter in classifica, ma a Torino non ha mai perso e quasi sempre vinto. A Milano 2 vittorie e 2 sconfitte e 1 pari. Immagino che i tifosi Interisti si aspettassero uno score differente in un periodo di dominio nerazzurro con 4 scudetti e un secondo posto e la Juventus due volte settima. Questi numeri dimostrano come a Milano ci sia una sorta di complesso-Juve se anche in un periodo come questo la Juventus ha vinto più del doppio degli scontri diretti in campionato. Non citiamo nemmeno i periodi Lippi-Capello–Trapattoni dove i numeri dell’Inter negli scontri diretti sono addirittura ridicoli. L’avvocato Agnelli chiosò con una battuta divertentissima quando Pellegrini compro l’Inter: «Ora anche i nostri cuochi hanno una squadra» … e se non fosse che la famiglia Moratti ha sempre avuto ottimi rapporti con la famiglia Agnelli, avrebbe detto il giorno dell’avvento di Moratti figlio: «Anche i nostri benzinai hanno una squadra».Inter–Juventus è anche la telecronaca di Recalcati che insulta i tifosi della juve, che nega l’evidenza del rigore e degli altri errori arbitrali, e della telecronaca di Zuliani molto più obbiettivo nel suo essere tifoso. Inter-Juventus è anche uno striscione interista nel quale si prendono in giro 39 morti e che dovrebbe essere punito con la squalifica del campo molto più dei “BUUUUUU” a Balotelli … ma nessun media ne parla tantomeno la Gazzetta interista che cerca di riconquistare le copie perdute per il boicottaggio degli juventini facendo la prima pagina sulla Juve ma trascurando tutto il resto (striscioni, Calciopoli ecc…).La sentenza del campo è arrivata, quella del tribunale si avvicina … quella mediatica per l’Inter è già passata in giudicato e nessuno crede più all’Inter onesta e in smoking bianco. Un grazie a Luciano Moggi e un augurio che al prossimo Juventus–Inter ci sia anche lui in tribuna a guardare la sua Juve, la nostra Juve, fare a brandelli la beneamata ancora una volta. E grazie ad Antonio Conte, acquistato da Boniperti e poi cresciuto con Moggi che ha riportato la mentalità bianconera in quel di Torino.