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avete voluto calciopoli??? ora ve la tenete!!!!


Petrucci: "Basta, non ne posso più: calcio malato di doping legale. Chi grida di più pensa di vincere, ma non vincerà. Porremo regole per bloccare questa arroganza e ci difenderemo"
© foto di Alberto FornasariIl Presidente del CONI, Gianni Petrucci, sta tenendo una conferenza stampa al Salone d'Onore per fare il punto della situazione sulla vicenda dello scudetto 2006, alla luce della decisione del Tnas che si è dichiarato incompetente sul ricorso bianconero. Ecco le sue parole, raccolte dagli inviati di TuttoJuve.com a Roma:"Prima di parlare del calcio, vedendo Carlo Magri, voglio approfittare per fare a lui grandi complimenti perchè le nostre ragazze stanno stravincendo, si sono qualificate e ci stanno dando grandi soddisfazioni. Carlo, complimenti a te, alla tua Federazione, all'allenatore e a tutte le ragazze. Il primo tempo è fatto, adesso aspettiamo il secondo tempo. Ma l'argomento di oggi lo conoscete. Io non ci sto, non ci posso stare a tutto quello che sta accadendo nel mondo del calcio di vertice. Basta, basta, non se ne può più. Oggi le pagine dei giornali sono più piene di aspetti giuridici, legali, che di aspetti sportivi, calcistici. Oggi il calcio di vertice è malato di doping legale, legale, doping legale. Voi vi rendete conto perchè siete attenti osservatori quello che sta accadendo: assenza di mancanza di rispetto, assenza di etica, di rispetto delle regole. Oggi chi grida di più pensa di vincere, ma non vincerà. Non vincerà. Finchè c'è questa struttura, finchè lo sport italiano è così solido com'è, e lo stiamo dimostrando ogni giorno, non prevarranno i prepotenti, gli arroganti. Cioè, io vedo delle cose alle quali non ho mai assistito. Facciamo un po' la storia del calcio di vertice: la prima giornata non si è giocata, mancava un contratto collettivo e ad oggi non c'è ancora la firma del contratto collettivo. Nessuno dice niente. A marzo si è dimesso il presidente della Lega di Serie A: il regolamento prevede che quando un presidente si dimette, il vicepresidente convochi l'assemblea per le elezioni. Assenza totale. Perchè? Perchè non c'è un vicepresidente. Ma di fronte a questo, possiamo andare avanti così? Ci sono delle regole che valgono per tanti anni, scopriamo dopo tanti anni che non sono più valide, perchè non si sa. Una Federazione ben diretta.... e lo difendo e lo difenderò sempre il presidente Abete perchè sta facendo il suo dovere fino in fondo. Allora viene criticato perchè non mostra i muscoli, perchè non aggredisce. Cioè, oggi l'eroe è l'aggressore. Ma di questo passo dove andiamo avanti? Il calcio non è che possa essere commissariato da prefetti che io rispetto; il calcio di vertice, se seguita così, sarà commissariato dalla pubblica opinione. Lo vedete voi, non lo sto dicendo io che sono presidente del Coni. Non parlo di tutto il calcio, io parlo del calcio di vertice, di una parte del calcio di vertice. Parlo di quelli che pensano di essere furbi. L'altroieri io ero a Milano per il Premio Facchetti e non sapevo quello che sarebbe perchè non lo sapevo. Ho fatto una battuta alla quale credevo: che oggi ci sono più avvocati nel calcio che dirigenti e goleador. Sono stato fortunato o sfortunato, puntualmente si è verificato tutto. Oggi, ogni regola, viene aggirata da furbastri, da avvocati che dicono tutto e l'opposto di tutto, a seconda se difendono una posizione. Ma questo è logico pure sotto un certo senso. Lo sport è etica, lo sport è un gioco, oramai lo sapete. Lo stiamo rovinando noi, le colpe sono di tutti. Tutti, mi ci metto io in testa: tutti, tutti, tutti, perchè si sta arrivando a una china dalla quale non sappiamo come fermarci. Allora che possiamo fare? Col segretario generale, con i vicepresidenti stiamo vedendo, abbiamo interpellato questa mattina e ieri sera degli esperti per vedere e per chiedere. Cioè, contemporaneamente a quello che sto dicendo io, un presidente incaricato, il professor Monti, sta salendo al Quirinale per sciogliere la riserva; ecco, forse nel momento più delicato della vita del Paese, dove i problemi sono certamente più importanti che il nostro piccolo mondo, perchè noi ci riteniamo forti....vedete tante volte i presidenti che dicono? 'I soldi sono i nostri, le regole devono cambiare'. No, cari presidenti, i soldi saranno i vostri, ma le regole le fa lo sport italiano, le fa lo stato, le fa la legge, le fa la Federcalcio, la Lega agisce su delega. Noi vogliamo tutelare i vostri investimenti cari presidenti, ma voi li state distruggendo. Le riunioni in Lega voi le vedete, finiscono sempre con qualche richiesta; io sono stato sette anni segretario, chiamava un presidente gentile, educato, anche i presidenti che dicevano che erano scomodi al cosiddetto palazzo. Oggi non è più così; oggi devi stare attento perchè da un momento all'altro arriva un insulto. Poi che fanno? Poi che sanno? Che se loro fanno ricorso diretto potrebbe scattare la clausola compromissoria, la aggirano, la fanno fare da qualche presunto nuovo dirigente, per cui dicono: 'Io devo tutelare l'immagine dei miei azionisti, della mia società'. E' tutta un'aggressione, non ci sto, non ci sto, non ci sto. Lo sport italiano ha una grande credibilità nel mondo e questo lo tuteleremo con tutte le nostre forme. Abbiamo una giunta, un consiglio nazionale, persone che ragionano. Ma cosa pensano le altre Federazioni del calcio? Cosa pensano? Loro dicono, a noi non ci interessa. Ma a me interessa. Interessa quello che pensa la pubblica opinione. I giornali li scrivete voi, oramai dovete essere esperti di diritto, non di tecnica calcistica. Oramai, ogni giorno, se il presidente si ferma, dal tifoso viene preso come uno che si arrende. Allora su chi alza la voce si dice: 'Mamma mia, che attributi ha il mio presidente'. Ma non si va lontani. E noi, noi porremo delle regole che bloccheranno questa arroganza. Abbiamo interpellato degli insigni professori ai quali non si può misconoscere la conoscenza del diritto e che io vado anche a leggere; e noi nel più breve tempo possibile cercheremo di difenderci da questa aggressione: se serve la linea interna del Coni, se serve la linea interna della legge, sapendo però che con tutti i problemi che ha il Paese è anche umiliante che noi andiamo a chiedere in questo momento delicato una difesa del nostro mondo, perchè una parte del nostro mondo non si sa difendere da solo. E allora dico alla Lega di Serie A, domani avete una riunione: non vi riunite per attaccare il presidente del Coni; se lo volete fare, fatelo, certamente non ho paura, ma fate un qualcosa di costruttivo, da marzo non c'è un presidente di Lega, da marzo. Ma chi ve lo impedisce di eleggerlo? Il contratto collettivo non viene firmato perchè non si sa. Avete visto la Lega di Serie B? L'ha fatto in un amen. L'ha fatto velocemente. Ecco, io non mi voglio dilungare oltre. Sapete che questo è un messaggio di affetto per il mondo del calcio, non di scontro, perchè io vengo da quel mondo, io mi entusiasmo per le partite, mi entusiasmo del calcio giocato. Avete visto che belle immagini ha dato ieri Buffon? Avete visto, oggi su tutti i giornali, non solo gli sportivi, ma anche i politici, quello che ha detto al Capo dello Stato? Avete visto l'affetto che ha il Capo dello Stato per il nostro mondo? Avete visto il massimo rappresentante dell'unità del Paese quello che ha detto per noi, verso di noi?.  Noi siamo più presenti al Quirinale di qualsiasi altra azienda, categoria di lavoratori. Siamo sempre lì per le nostre vittorie, e allora diamoci una regolata. Noi in testa, il Coni in testa. La Federazione sta lavorando seriamente, il calcio è fatto da 15mila società, non esiste solo il calcio di vertice. Ma lo sappiate, presidenti, le regole le fa il Coni e non le cambierete voi".