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Auricchio e la superficialità … del calcio


Torna a parlare il Tenente Colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio, colui che ha firmato le informative di calciopoli.Vi propongo l’intervista completa rilasciata a Luca Bergamin per Vanity Fair del 23.11.2011.«Moggi che si paragona a Tortora? Ma mi faccia il piacere»«Pago solo io», ha replicato Moggi…«E’ indegno che si paragoni a Enzo Tortora. Moggi non si è fatto nemmeno un giorno di carcere e i suoi avvocati hanno avuto la possibilità di smontare tutte le richieste dell’accusa, fondate sulle prove raccolte col pm Giuseppe Narducci. Ma non ci sono riusciti».Prove “solo” telefoniche e poco veritiere, secondo la difesa. «Ripeto: Moggi con gli ex designatori Paolo Bergamo (3 anni e 8 mesi di condanna, ndr), Pierluigi Pairetto (1 anno e 11 mesi, ndr) e gli altri colpevoli sono indifendibili. Le migliaia di chiamate sono state correlate a fatti pubblici accaduti (partite, eventi sportivi) e fatti privati (colloqui, contatti, incontri): una valenza probatoria impossibile da smontare, anche se dovessero fare appello. L’unico rischio può essere la prescrizione».Teme che l’allungarsi dell’iter processuale possa far cadere tutto nel nulla? «Non lo escluderei. In Italia su fatti che coinvolgono il mondo del calcio nessuno ha voglia di approfondire. C’è solo tanta superficialità e convenienza».La Juventus e lo stesso Moggi sostengono che le prove siano state raccolte in un’unica direzione e non si sia dato il medesimo peso alle telefonate che faceva l’inter. «Non si può porre sullo stesso piano una conversazione tra il presidente dell’inter, Massimo Moratti, e il designatore Bergamo alle 12 di un giorno qualsiasi in cui si danno del lei e parlano dello sviluppo delle partite, con una all’una di notte tra Moggi e Bergamo, con schede telefoniche straniere, che discutono delle scelte degli arbitri».C’è altro “marcio nel mondo del calcio? «Mi sarebbe piaciuto indagare anche sull’attività ordinaria del giudice sportivo, in particolare le squalifiche dei calciatori sulla base dei referti arbitrali. Non escluderei che Moggi mettesse lo zampino anche lì, “invitando” preventivamente gli arbitri a espellere questo o quel giocatore così da togliere di mezzo avversari pericolosi per la Juventus. In cambio? Avanzamenti di carriera per gli arbitri».Lascia senza parole leggere questa intervista conoscendo l’affaire calciopoli nella sua interezza e non solo per quello che lo hanno voluto e vogliono da sempre farlo apparire.La forza dalla sentenza è tale da far alzare la voce anche a chi timidamente in aula si è contraddetto in molti aspetti non riuscendo ad andare oltre i sentito dire e i tabellini della gazzetta (anche quelli sbagliati).E’ il classico esempio di come, estrapolando solo quel che fa comodo, si vuol indurre il lettore a credere alla bontà dell’inchiesta condotta dal Tenente Colonnello Auricchio e dal pm Narducci. Una realtà parziale, perché quella reale e totale non sono riusciti proprio a sostenerla e giudicarla per quanto tale.Auricchio parla di Moratti ma non di Facchetti; parla di telefonate su schede svizzere senza saperne il contenuto (non le hanno intercettate pur essendo possibile); dimentica le intercettazioni “poco rilevanti” in cui si chiedeva di saltare il sorteggio; dimentica i contatti Nucini-Facchetti-inter…; dimentica che solo 4.000 telefonate su 171.000, sono state valutare dimenticando di segnalare la rilevanza penale di quelle scartate. Quello che ci domandiamo ancora - retoricamente - è se entrando nel meccanismo torbido delle contaminazioni, Auricchio, Narducci e parlamentari vari e assortiti, non ascoltino o non sappiano, ma ascoltino e utilizzino la materia ascoltata pro domo sua. Dubbio legittimo per quanto noi stessi abbiamo potuto ascoltare direttamente nel dibattimento.Siamo noi a non dimenticare la sua presenza al fianco di Moratti alla presentazione del libro "I mondiali della vergogna" con prefazione di Giuseppe Narducci, il PM di Napoli, quando una telecamera ha ripreso Auricchio e Moratti parlare fitto fitto per tutto il tempo… Lo stesso Auricchio che ha approvato quel: “l'Inter non ci interessa", riferito da Coppola in dibattimento.Addirittura alla fine dell’intervista rilancia con nuove accuse per fantomatiche “ammonizioni preventive” in cambio di “avanzamenti di carriera per gli arbitri”, laddove la teoria è stata disintegrata da dati e numeri difficilmente confutabili. Ma i “sentito dire” hanno portato così tanti vantaggi che Auricchio si sarà detto: perché non continuare? Perchè fino a quando qualche querela non farà tacere una volta per tutte questo fiume di chiacchiere velenose, continueranno a far credere che gli asino volano...La speranza, da cittadini prima che da tifosi, è che inchieste di questo genere non vengano più condotte in modo parziale e sul sentito dire. Aggiungere altro è superfluo, lo schifo a cui abbiamo assistito ci ha mostrato la vera faccia di ogni singolo attore di calciopoli. Anche e soprattutto quella di Auricchio!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1980
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