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'Non poteva scomparire': Dejà – Vu


di Luca BassoVi è mai capitato di visitare un posto nuovo, o di entrare per la prima volta in un locale, e di provare quella strana sensazione di “esserci già stati”?C'è chi dice che sono reminescenze di vite passate, piccole briciole di chi “siamo stati prima” che non sono state cancellate quando il nostro spirito ha assunto questa forma mortale. Altri invece lo spiegano con piccoli “bug” del nostro cervello che collega fatti non rilevanti tra loro, o che si basa su informazioni sbagliate...Io, personalmente, sto vivendo questo fenomeno da domenica sera.Alla televisione scorrono in tutte le angolazioni le immagini del “rigore - non rigore” fischiato nel finale di Juventus – Cesena: Giaccherini è un lampo nel puntare verso la porta avversaria, il portiere gli esce incontro e – a quanto pare, tocca il pallone. Poi però, inevitabilmente, i due si toccano e lo Juventino vola per le terre.Il commento, sul quale tendenzialmente concordo, è sempre lo stesso: “...il portiere a quel punto era lì, NON POTEVA SCOMPARIRE!”. Ecco. Queste parole, ripetute all'infinito da uno, due, dieci commentatori, hanno provocato in me uno strano “Dejà-Vu”.Mi sono ritrovato a guardare le immagini di una partita da televisore a bassa definizione. Un ragazzone robusto ma velocissimo entra in area con la palla tra i piedi, un difensore di quelli tradizionalmente definiti “generosi ma limitati” si frappone tra lui e la porta.L'impatto è inevitabile. L'arbitro lascia correre, e quel momento nel tempo entra immediatamente a pieno titolo nella storia del calcio. O meglio: di un certo tipo di calcio. Quello delle polemiche, delle rivendicazioni a senso unico, quello delle dietrologie...Qualcuno prova a dire le cose come stanno: Ronaldo (perchè è di lui che parliamo) arrivava come un treno, Mark Iuliano era già lì, non poteva scomparire! E poi al massimo sarebbe stata punizione a due, se proprio vogliamo considerare un possibile fallo di ostruzione. Per tacere del fatto che, in quell'occasione: 1- Se avessero dato il rigore, prima di tutto andava segnato (per informazioni citofonare Pazzini);2- Segnandolo la partita si sarebbe portata sul pari, visto che la Juve era in vantaggio;3- La Juventus sarebbe comunque rimasta in testa alla classifica, visto che era già davanti.Ma tutto questo ora non importa.Importa solo che, ad anni di distanza, e a ruoli inversi, riviviamo la stessa situazione. E -come spesso solo i giornalisti sportivi sanno fare- ci si fottono diecimila anni di leggi della fisica come più ci aggrada pur di argomentare una teoria. Anche dicendo il contrario di quello che sostenevamo ieri.Qualcuno allora disse queste stesse parole: “non poteva scomparire!” E fu sbertucciato, sbeffeggiato, tacciato di partigianeria. Ieri decine di “giornalisti sportivi” hanno ripetuto come un mantra ossessivo quelle poche sillabe, meno di una decina, una litania che ti entra nel cervello. Non poteva scomparire.Ieri, Mark Iuliano era colpevole di essere lì, di sottostare come tutti noi alla legge fisica dell'incompenetrabilità dei corpi solidi, di non essere sparito smaterializzandosi in una nuvola di fumo come Harry Potter.Oggi, tutto questo non vale più. Ma non illudetevi: ciò non significa che dopo anni ed anni sia fatta giustizia per il nostro difensore col nasone.Tutto in questo mondo del pallone è temporaneo, volatile. Specie quando c'è di mezzo la Juve.Quando tra una, due o dieci giornate, Gigi Buffon si scontrerà allo stesso modo contro Totti o contro Gilardino, contro Milito o contro Lavezzi, ritorneremo a tanti anni fa. Con tutti questi signori a puntare il dito, e guai a chi dirà che “non poteva scomparire!”“Ever had a conversation - That you realise you’ve had before - Isn’t it strangeHave you ever talked to someone - And you feel you know what’s coming next - It feels pre-arranged’cause you know that you’ve heard it before - And you feel that this moment in time is for surreal - 'cause you know when you feel deja-vu” (Iron Maiden - “Dejà-Vu”)http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1994