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Presidente Agnelli, ci renda conto!


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di E. LoffredoÈ un tavolo al quale fino all'ultimo minuto potrà aggiungersi qualche altro invitato. Tutti si siederanno con gli intenti della prima ora. Ciascuno di quelli che troveranno posto il 14 dicembre alla tavola di Petrucci ha già in mente il molto o tutto da chiedere ovvero il poco e niente da concedere. Possiamo però già da ora rinvenire quello che sarà l'atteggiamento comune a quasi tutti i partecipanti: tirare per la giacca Andrea Agnelli. Non a caso il consesso prossimo venturo nasce dall'insofferenza di Petrucci alle iniziative legali del club bianconero.La premiata dita Petrucci&Abete deve salvare la faccia e il portafogli dalle richieste risarcitorie juventine. La Federcalcio e il CONI hanno l'interesse di sedare sul nascere le recriminazioni economiche del club torinese. Sugli aspetti sportivi potrebbero anche esser disposti a discutere: cosa costerebbe loro cancellare l'anno in serie B della Juve? Lo scudetto del 2006 potrebbe anche riprendere la strada di Torino, ma lì c'è da non fare sgarbi all'amico presidente nerazzurro. Per il resto la linea sarà certamente quella di non sconfessare troppo le sentenze della giustizia sportiva. Abete però ha in mano una carta che pochi finora hanno considerato: non impugnare la sentenza calciopoli nella parte in cui esclude la responsabilità civile della società bianconera. In altre parole il presidente della federcalcio può proporre ad Agnelli di rinunciare ai risarcimenti chiesti in primo grado se questi mette fine alle battaglie legali in atto. Argomento suggestivo, ma in via Allegri prendano in considerazione anche eventuali esiti assolutori dal processo d'appello.Diego e Andrea Della Valle hanno annunciato che vorranno discutere e ridiscutere tutto il maledetto affare calciopoli. Qualcuno gli spieghi che non è quello il tavolo al quale cercare e trovare giustizia, è stato battezzato tavolo della pace solo perché a Torino si devono mettere il cuore in pace.C'è poi Adriano Galliani che sinceramente ha poco da chiedere visto che calciopoli ha in pratica lasciato al Milan il risultato acquisito sul campo (partecipazione alla champions league poi vinta). Di certo non ha nessun contributo da portare, l'Ad rossonero lo si è invitato solo perché la società di via Durini ha molto peso politico.Chi invece politicamente conta e conterà molto poco è il presidente della Lega di serie A. Maurizio Beretta. neanche era stato invitato, alla fine si è deciso di trovargli una sedia, ma di sicuro il posto e il ruolo sarà molto marginale.Ed eccoci ai commensali più attesi, Juventus e inter. Il presidente della seconda squadra di Milano ha accettato l'invito perché non riteneva di potersi esimere se a chiamare era il presidente del CONI. Il patron nerazzurro ha comunque messo in chiaro che non accetterà di essere messo al centro di una rivalutazione di calciopoli fatta sulla base delle telefonate emerse a Napoli e della dura relazione di Palazzi, alla prescrizione rimane attaccato e non ci rinuncia. Ancora più attaccato è allo scudetto recapitatogli da Guido Rossi, di restituirlo non ne vuol sentir parlare. E allora che ci va a fare a quel tavolo? Vuole per caso qualche altro cartone? Moratti presenzierà solo per evitare decisioni a lui sgradite, per il resto si potrà discutere anche di spread.Infine Andrea Agnelli, colui che ha tutto a cui rinunciare e allo stesso tempo ciò che è suo (nostro) da recuperare. A questo punto possiamo ben immaginare per quali motivi sarà tirato per la giacca da ogni altro partecipante. Scopriremo quanto il giovin signore ama realmente la Juventus. Le azioni che ha intrapreso rappresentano “il minimo sindacale” per ogni tifoso juventino. Quando il presidente bianconero siederà al tavolo dovrà aver ben presente che ci sono pochi elementi trattabili. Potrà rinunciare a qualche decina o centinaia di milioni del risarcimento richiesto, potrà rinunciare all'esposto al prefetto di Roma, così come potrebbe anche perdere interesse ad adire la Corte dei Conti. Oltre a questo ci sarà poco su cui trattare. La storia e le sofferenze recenti del mondo bianconero gli fanno espresso divieto di mercanteggiare a spese dei colori bianconeri. Sappia Andrea Agnelli che ci sono tifosi che gli dettano le condizioni, quegli stessi tifosi grazie ai quali è asceso alla poltrona presidenziale. Il nostro minimo sindacale è la restituzione dei due scudetti, la cancellazione dell'anno in serie B, almeno la metà del danno patrimoniale subito e un congruo risarcimento non solo economico per i danni non patrimoniali sofferti e soprattutto un idoneo atto ufficiale di scuse da parte di CONI e FIGC per l'oltraggio subito nel 2006. Se poi gli riesce sarebbe gradita la dichiarazione di non intervenuta prescrizione per gli illeciti interisti e relativo procedimento disciplinare. Perché sì, noi vogliamo anche un po' di sana vendetta.C'è un'ultima condizione, la più importante: il presidente Agnelli prima di accettare o sottoscrivere un qualsiasi accordo dovrà sottoporlo all'approvazione della tifoseria. Si ricordi infatti che quelli che più hanno sofferto nel 2006 sono i tifosi bianconeri, quelli che ancora oggi sono rancorosi e vogliono cancellare lo sfregio che deturpa la Storia juventina.Presidente Agnelli, Lei deve renderci conto, siamo noi che la legittimiamo. Se ancora “amore e passione” guidano le sue azioni non può non condividere le scelte con chi ha lo stesso infinito amore e la stessa immensa passione e forse anche di più.
Articolo inedito tratto da GiuleManidallaJuve News. Scaricate il nostro giornale!