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Bene così, ma restiamo vigili


In campo, nei palazzi e sul mercato, non abbassare la guardia
© foto di Giuseppe Celeste/Image SportLa Juventus prima in classifica e che avanza anche in coppa Italia al termine di una gara combattuta contro il Bologna, sta andando di traverso a molti opinionisti e a molti dirigenti di club italiani. Basta leggere gli articoli di alcuni giornali o ascoltare le telecronache delle gare in cui giocano i bianconeri per rendersene conto. In fondo molti di loro ci avevano sperato che Farsopoli avesse distrutto la più gloriosa società italiana di calcio, e che gli ultimi due campionati in cui essa era giunta al settimo posto fossero il segnale di un crollo verticale definitivo.E invece no, per loro sfortuna, nonostante tutto la Juventus è lì, come sempre, forte del suo DNA che la fa sempre sopravvivere a qualsiasi “catastrofe” sportiva e non, come un guerriero spartano che ferito continua a combattere mai domo fino al trionfo. Per quest’ultimo aspetto forse ci vorranno ancora un po’ di tempo e di pazienza, ma le basi sulle quali costruirlo finalmente ci sono, ed entusiasmano i tifosi.Questo momento però, se da un lato è giusto che regali un attimo di serenità e rilassatezza alla dirigenza, dall’altro nel contempo deve anche servire alla società di Corso Galfer per stare all’erta. Perché mai come nei momenti di vittoria e in cui si è in vetta bisogna attrezzarsi per rimanervi e non cadere. I nemici sono più agguerriti che mai, in campo (Milan) e fuori (FIGC, Onesti, Amici degli Onesti).Rimanendo in ambito prettamente sportivo, in particolare destano preoccupazioni tra i tifosi juventini i movimenti di mercato dei rossoneri e quelli, di contro, apparentemente poco incisivi (occhio però, Alex e Damiao non sono un’utopia), dei bianconeri. Il timore è che l’arrivo di Tevez, definito dallo stesso Antonio Conte un top player in grado di spostare gli equilibri, possa aumentare il divario tecnico che in questo momento separa ancora il Milan dai bianconeri.E’ però anche vero che siamo ancora a dicembre e che è forse prematuro fasciarsi la testa. Il mercato di gennaio dovrebbe comunque servire alla società torinese per liberarla dagli esuberi in organico, ma anche a rafforzare la squadra in vista del girone di ritorno di un campionato di serie A che sarebbe un delitto non cercare di vincere a questo punto. La speranza è che Marotta, adesso che come detto ci sono delle basi solide su cui costruire, possa rafforzare l’organico con almeno due innesti di valore.Impreziosire l’attacco con un top player che possa concretizzare meglio le tante palle gol create dalla squadra (anche col Bologna in coppa si sono sprecati troppe occasioni, a prescindere da un Agliardi in serata di grazia) e rimpolpare la rosa con un paio di innesti di qualità in difesa, specie sugli esterni dove a destra manca una valida alternativa all’ottimo Lichtsteiner, e a sinistra a Chiellini. A meno di non voler riconsiderare le posizioni di Grosso e Motta, attualmente fuori squadra, che non sono fenomeni, è vero, ma nemmeno da buttare via. Voci di corridoio parlano di un interessamento del Palermo per De Ceglie: bene, si potrebbe cercare di imbastire una trattativa che coinvolga Balzaretti. Mai “cavallo di ritorno” sarebbe più gradito da tifosi e squadra come in questo caso. Confidando poi in un altro rinforzo gratuito che potrebbe a sorpresa manifestarsi all’orizzonte: Elia. Il ragazzo non ha ancora fatto vedere molto di sé a Torino, ma ha indubbie qualità tecniche che se ben disciplinate potrebbero farlo diventare un campionissimo.Per il resto si potrebbe andare avanti così fino all’estate, delegando poi al mercato di quel periodo gli ultimi eventuali innesti di livello internazionale (difensore centrale) per restituire al mondo una Juventus forte anche in prospettiva Champions.