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Quale è la truffa?


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Il clima del sospetto, il processo mediatico, il sentimento popolare, sono espressioni, che oltre a rappresentare calciopoli, sono ancora oggi l'incubo ricorrente del popolo juventino.E' un'arte fine - oggi riconoscibile - che sapientemente indirizzata e inculcata dai media, ha spinto molti tifosi a credere in una realtà falsata, costruita con taglia e cuci mal riusciti, ma così ben interpretati da far apparire come certezze quelle falsità che per anni instancabilmente hanno instillato, dando vita a quel sentimento popolare ancora oggi indispensabile per avvalorare una condanna ingiusta. Ovviamente, se le prove erano così schiaccianti e tali da provare con fatti le colpe, non ci sarebbe stato bisogno di tante chiacchiere per dover continuare ad insinuare il dubbio…“Le truffe uccidono il calcio”, ha dichiarato Giancarlo Abete; parole inutili e di circostanza rilasciate in occasione dell’incontro tra arbitri, dirigenti e capitani delle squadre di serie A.Ma in realtà quale è stata la vera truffa?In base alle nostre conoscenze, quelle che abbiamo maturato con lo studio di calciopoli, la truffa è quella che ancora oggi vogliono far credere un atto di “giustizia”. Abbiamo da una parte una squadra, la Juventus, penalizzata sulla base del sospetto, sottoposta a processo penale dove – piaccia o non piaccia - nessun riscontro ha avvalorato le accuse.Dall’altra un intero spaccato di calcio che è onesto solo perché non è stato mai giudicato; solo perché ha commesso reati colpevolmente trascurati e archiviati fino ad arrivare alla prescrizione. Uno spaccato di cui fanno parte le massime cariche sportive - Giancarlo Abete e Gianni Petrucci rispettivamente per Figc e Coni - che hanno condiviso, fino a dichiararsi incompetenti, la necessità di non prendere decisioni ed avallare in questo modo la vera “truffa” verso i tifosi. Ricordiamo anche come la giustizia sportiva ha dimostrato di non poter essere super partes, né tantomeno poter garantire equità, ma di essere solo uno strumento che ben indirizzato nei tempi e nei modi (prescrivendo, selezionando…), permette di arrivare a un risultato che il campo non sempre riesce a garantire. Pratica estesa all'assegnazione di uno scudetto a tavolino, aggirando regolamenti, interpretando norme, fino a spingersi a firmare la tanto attesa prescrizione. Le conclusioni sono evidenti: se di “truffa” si può parlare, la vera truffa è stata confezionata ad arte anzitutto verso i tifosi, proprio dagli organi di giustizia e dalle istituzioni sportive che trovano convenienza nel mantenere uno status che permette di avere potere e libertà di manovra.Chi mediaticamente ha spinto, come la Gazzetta dello Sport, per avvalorare la tesi colpevolista pompando scientificamente solo quello che era congeniale a sostenere le accuse, ha oggi deciso di abbandonare completamente l’argomento. Sono stanchi ed annoiati di parlare di calciopoli. Non possono spiegare anni di accuse assurde seppur confortate da una sentenza ancora più assurda. La ricostruzione fatta attraverso il rinvenimento di quanto insabbiato lascia poco spazio alla fantasia e parlare ad esempio ancora di sorteggi truccati con un colpo di tosse è troppo anche per chi ne ha fatto un cavallo di battaglia. Ad accusare sono stati bravi, ma a fare informazione e cronaca molto meno, tanto più quando sarebbe stato necessario per chiarire un grosso inganno… In questo caso hanno scelto il silenzio. Non so come volete definirla voi, ma si tratta di una “truffa” vera e propria ai danni dei tifosi.Anche il tavolo della pace è stato una "truffa". L’idea dell’inciucio e della stretta di mano a sancire la fine delle contese di calciopoli è ancora più assurda della farsa stessa. E questo vale per tutti quelli che in qualche modo lo hanno approvato e si sono seduti per alimentare la farsa nella farsa.La bufala di chiudere calciopoli con delle chiacchiere che allontanano dalle pretese di giustizia e che esonerano gli incompetenti che si sostituiscono alla giustizia dalle loro responsabilità, è la cartina al tornasole che chiarisce ogni dubbio sul fatto che se di truffa possiamo parlare, ancora una volta è quella verso i tifosi…Perché calciopoli, a cui è seguita premiopoli e scommessopoli, non ha permesso al calcio di rinascere, ma solo di mostrare la sua vera faccia.E se ancora c’è chi crede che calciopoli sia stata la “truffa” che ha falsato i campionati, dovrebbe semplicemente aprire gli occhi ed accorgersi di essere stato indottrinato a dovere per essere usato. Per giustificare ancora chi da anni continua a truffare (sul serio) un intero movimento di sportivi.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2073