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Questo è solo un avvertimento...


di L. BassoMi ero già espresso qualche tempo fa a proposito della curiosa “tirata d'orecchi” fatta dal Milan a Mediaset per aver fatto notare (come dovrebbe essere compito di ogni giornalista in qualsiasi ramo, non solo quello sportivo) qualche piccolo “errore arbitrale” a favore dei rossoneri.Beh, com'era? “S'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo”, e (come ha giustamente raccontato nei giorni scorsi la soave penna di Giusy) il cumenda Moratti non vuole esser da meno del cavalier Berlusconi. Giù bordate contro Sky ed il loro commentatore, reo di aver dimenticato di osannare per cinque minuti buoni i Campioni del Calcio Onesto e Pulito in Smoking Bianco, vincitori del Triplete, Quadruplete, Pentaplete e Cuccuruccuccù Paloma, ma soprattutto di aver messo in dubbio che -forse- l'arbitro si era sbagliato a prendere alcune decisioni che -di fatto- hanno favorito l'Inter. Tra parentesi l'eretico da bruciare sul fuoco è nientepopodimenoche il nerazzurrissimo Beppe Bergomi, che in Rete ha immediatamente dovuto fare i conti con chi, da una parte, l'accusava di essere una “serpe in seno” e chi lo difendeva perchè “poverino, lo obbligano a dire quelle scemenze”.Bene. Andiamo ancora un passo più in là. Facciamoci prestare da Doc la De Lorean e torniamo indietro all'inizio di questo Campionato di Serie A.Come gli amici del Forum ben ricorderanno, l'avvio di questo torneo è stato caratterizzato da una serie di arbitraggi “abbastanza normali”, dove per “normali” non si intende “perfetti”, questo di certo no, ma caratterizzati da una serie di errori “random” che colpivano un po' qua e un po' là.Sarà un caso, ma in assenza di errori statisticamente sempre a favore di qualcuno e sempre contro qualcun altro, la classifica mostrava una faccia insolita. Alcuni nomi insolitamente “in alto”, alcuni altri che invece, da abituali frequentatori della “parte sinistra”, finivano per ritrovarsi nella “parte destra”...Poi, ad un tratto, il verbo. “Io non ci sto!”. Il Presidente Onesto per antonomasia, il “Vero Signore” sbotta. Ma dov'è si è mai visto uno scandalo simile? Dopo cinque-dico-cinque anni di arbitraggi puntuali e coerenti, arriva qualcuno che si arroga il diritto di cambiare le carte in tavola? Inaudito.E come un bambino ripreso dalla mamma, con la minaccia di qualche punizione, chi di dovere mette immediatamente giudizio.Pochi giorni dopo la Juventus fa tappa a San Siro. Sorvolando su certi striscioni, giudicati da chi di dovere goliardici e meritevoli tutt'al più di una ramanzina paterna, limitiamoci al campo di gioco. Castellazzi falcia Marchisio manco fosse una spiga di grano al tempo della mietitura. Rigore ed espulsione sacrosanta per tutti, meno che per l'arbitro Rizzoli. Poi, fortunatamente, la partita finirà comunque con la vittoria dei bianconeri, ma come si dice: “più di tanto non si poteva fare!”.Nel mese di novembre, tocca ai rossoblu cagliaritani giocare alla Scala del Calcio. E come avviene nei teatri, dove c'è la “claque” a dare un aiutino a chi si esibisce, anche a San Siro c'è chi toglie le castagne dal fuoco agli “artisti”.A sbloccare il risultato ci pensa Thiago Motta, che si fa trovare in netto fuorigioco su un calcio da fermo, e -dato che qua siamo gente che quando fa le cose non le fa “tanto per fare”- si aggiusta pure il pallone con un braccio.Tralasciamo altri episodi magari trascurabili, e andiamo avanti di un altro mesetto. Siamo di scena a Genova, e all'ombra della Lanterna avviene una scena simile, ma a colori invertiti. Sono i rossoblu (però quelli del Griffun) a battere una punizione da sinistra, e i nerazzurri a prendersi un pallone nel cesto. Trovate le due differenze.La prima è che Granquist, in questo caso, non appare in fuorigioco.La seconda è che, in questo caso, l'arbitro intona “Ma se ghe pensu” e si accompagna col fischietto. Goal annullato, a cui seguirà poi la rete di Nagatomo. Dal possibile 1 a 0 allo 0 a 1 e tutti a casa a farci due Trenette cu pestu.Abbiamo ancora benzina sulla De Lorean? Il flusso canalizzatore sta “flussando”? Andiamo ancora avanti di un altro mesetto.Siamo di nuovo a San Siro, ed è di nuovo Rizzoli a dirigere le operazioni.Un Inter in piena rimonta affronta la Lazio. Ma stavolta se qualche biancazzurro può dire “Oh Noooo” lo fa con vera delusione.Rocchi dà un dispiacere e pare fermare la scalata al vertice della “Banda Ranieri” (che tra parentesi, da un “vecchio pippone perdente” -quando allenava la Juve- ora che si è accasato a Milano pare essere diventato il nuovo Guru del calcio totale. Mah...) quando Milito e poi Pazzini riportano il sorriso alla Famiglia Moratti. Sì, vabbè, Pazzini è in fuorigioco, ma che vuoi che sia? Un'inezia, un tacco...Su, diamoci la mano e non litighiamo più. Guarda te che sfiga... proprio mentre Lucio propone questo gesto universale di pace e distensione, tacchete! La palla lo colpisce giusto su quella mano tesa a cercare Peace&Love.Per fortuna l'arbitro capisce le reali intenzioni del nerazzurro e non lo punisce. Anzi lo premia fischiando un fallo contro la Lazio.Che dire? Questa è la situazione. La mamma sgrida il bambino e il bambino si affretta a “fare il bravo”, se non vuole essere punito.E non a caso quella classifica così variegata, così insolita, in pochi mesi sta iniziando a “normalizzarsi”, a rendersi conforme a quelle degli ultimi anni. Certo, c'è ancora un nome “strano” lassù in vetta, ma bisogna fare le cose con calma, per bene. E poi c'è sempre da coltivare il buon vecchio “sentimento popolare”, in fondo. Che vuoi che sia un goal in fuorigioco di appena sette metri o un difensore che palleggia come Michael Jordan per divertire il pubblico, in confronto ad un'imperdonabile inversione di una rimessa laterale a centrocampo o (quando la realtà supera la fantasia) un raccattapalle prezzolato dal nemico che restituisce il pallone non muovendosi come un bradipo sciancato ma lesto, come ci si aspetta da un baldo giovine atletico? Mentre parcheggiamo la De Lorean, ritornati al presente, c'è ancora tempo per un'ultima osservazione. "Cane non mangia cane", dicevano gli antichi, e pertanto certe "distrazioni" sono permesse solamente quando non sono a danno di altri galli, o galletti, dell'italica aia pallonara.Prova ne sia la partita di ieri... talvolta per i poveri arbitri è necessario pesare col bilancino da farmacista fino all'ultimo fischio, e così se è vero (com'è vero) che alla Moratti Band viene negato un rigore abbastanza solare per non dare un dispiacere a Mr. Cinepanettone (anche perchè, al momento, pare non fosse disponibile nei dintorni "Gennarino cinquantino" per organizzare una nuova fuga in motorino con insulti annessi) è altrettanto vero che l'entrata riservata a Gargano da Snejider merita un posto d'onore fra le macabre imprese di Andrej Chikatilo, il mostro di Rostov, e quelle di Charles Manson e gli adepti dell'Helter Skelter.Manco a dirlo, uno sguardo severo (anzi, "dolce e severo") dell'arbitro e nulla più.E' solo un avvertimento, dicevamo. Perchè in fondo, per citare un'altra celebre opera, “Tutto deve cambiare perchè nulla cambi”. 29/10/2011 Inter-Juventus, arbitro RizzoliAl 39° fallo di rigore su Marchisio, l’arbitro glissa e non lo concede
19/11/2011 Inter-Cagliari, arbitro DamatoPrimo gol in fuorigioco e con controllo di mano di T. Motta.
13/12/2011 Genoa-Inter, arbitro BantiGol regolare di Granqvist annullato per fuorigioco sullo 0-0
23/01/2012 Inter-Lazio 2-1, Arbitro RizzoliAl 34' tocco di Lucio con un braccio
Gol di Pazzini in fuorigioco
25/01/2012 Napoli - Inter 2-0, Arbitro CeliSneijder interviene con il piede alto e a martello su Gargano
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