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Cerqueti e la telecronaca di parte...


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di N. RondoniMartedì 24 gennaio 2012 si è consumata una tragedia: è crollato psicologicamente un telecronista. Non può definirsi diversamente quanto è stato possibile osservare attraverso gli schermi RAI.Juventus-Roma. Quarti di finale di Coppa Italia (detesto chiamarla col nome che le han dato, quello dello sponsor).Al minuto 34 e 21 secondi, con la Juve in vantaggio per 2-0, il “loro” (chiamarlo “nostro” mi parrebbe davvero troppo) si lascia sfuggire una frase che meriterebbe il licenziamento per giusta causa, fossimo in una Nazione seria.Testualmente, dopo aver insistito sul voler controllare la posizione di Borriello al gol del 2-0 di Del Piero, mentre la Roma aveva possesso palla nella trequarti campo della Juve, recitò: “…intanto però attacchiamo…” e subito dopo, resosi conto, comincia a cincischiare e bofonchia qualcosa del tipo “… ehm… rientriamo nel clima partita…”.Capito? Un telecronista sfacciatamente di fede giallorossa che non riesce nemmeno a contenere il suo tifo, mandato a commentare una partita in cui “teoricamente” dovrebbe rimanere rigorosamente super-partes perché trattasi di Rai1 e non di Roma Channel.È lo stesso telecronista che, la giornata precedente uno Juventus-Roma, l’ammonizione di un romanista diffidato venne da Lui commentata in “90° minuto” con un “inizia l’operazione Juventus”. Ecco, questa è una delle cose che noi Juventini abbiamo sbagliato , nel corso degli anni e specialmente nell’era della Triade. Abbiamo sopportato di tutto perché siamo dei Signori, abituati a sorridere dei gesti di inimicizia e di alimentazione del sentore popolare in quanto superiori, di carattere e sul campo. Come l’Avvocato Agnelli ci ha insegnato.E invece no, avremmo dovuto tutti quanti digrignare i denti e far sentire la nostra protesta. Perché gente che viene pagata coi nostri soldi non può fare quello che gli pare. Se vuole tifare se ne deve andare allo stadio, possibilmente pagando con soldi suoi. Non coi nostri.Non può auspicare miracoli per la sua squadra del cuore, raccontandoci di improbabili rimonte accadute qualche era geologica fa (Parma-Juve, al minuto 69.27 della partita) e chiosando con un bellissimo “nel calcio non si può mai dire”… Una parola la spenderei anche per la regia. Che il replay sulla posizione di Borriello sul gol l’han fatto vedere 100 volte in quanto chiesto dall’ultrà al microfono, ma se abbiamo voluto vedere il fallo da espulsione di Lamela abbiamo dovuto cercarlo su Youtube il giorno dopo . E pensare che lo stesso ultrà telecronista ha avuto l’ardore di dire che era stata una decisione forse esagerata.Se vi ricordate, tempo fa il nostro (questo sì) Skoordinatore scovò una chicca a proposito degli epiteti rivolti a Moggi e Giraudo… (Comunicato su Raisport ultrà. Il video: la Rai e la ….)Bene: è ora che basta. Basta di farci pisciare in testa mentre ci dicono che piove (cit. Marco Travaglio, un altro che meriterebbe tanti di quegli urli per le falsità che racconta sulla Juve e su calciopoli e doping). Ormai pare un tiro al piccione, e sinceramente il ruolo del piccione non mi piace. Si è partiti dalle illazioni a mezzo trasmissioni della domenica sera, si è andati verso i commenti da bar e si è arrivati ai titoloni sui giornali che ci hanno condannato prima di istruire il procedimento.E ora pare che sia normale mandare un ultrà a commentare le partite trasmesse dal servizio pubblico. Up patriots to arms! Hands off Juve!http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2095