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Insabbiamento, prescrizione, doppiopesismo, cambio di regolamenti in corso, leggi ad personam: oggi la giustizia sportiva si presenta così.Abbiamo già parlato delle
modifiche che saranno apportate al codice di giustizia sportiva, tra cui l’introduzione di un norma che permetterà al Consiglio Federale di attribuire o revocare titoli sportivi.Tralasciando la plateale presa per i fondelli alla luce dell’incompetenza della scorsa estate quando, alle prese con una risposta da dare all’esposto presentato 14 mesi prima dalla Juventus hanno finito per nascondersi dietro una non decisione, il nuovo cambiamento già si presta alle interpretazioni accomodanti delle istituzioni sportive. Come da tradizione a veicolarle è il quotidiano sportivo in
caduta libera nelle vendite: la Gazzetta dello Sport.Scrive
Galdi (lo sponsor antijuve) che questo cambiamento ha determinato grande soddisfazione in Federcalcio: “Se i saggi nominati dal Coni hanno stabilito che la norma andasse riscritta, la nostra decisione di luglio di non competenza a decidere sullo scudetto del 2006, era motivata e corretta”.Se la cantano e se la suonano da soli insomma. Prendono la decisione quando vogliono e poi introducono una norma paracadute. La cosa buffa è che questi cambiamenti, a riprova che vengono fatti ad personam, vengono presentati (quasi come una beffa) come nome anti calciopoli, anti Lotito… Cambiamenti per ottenere la tanto vituperata parità di trattamento? Tutt’altro, perché chi è stato danneggiato lo sarà ancora di più (di fatto gli viene impedito di ottenere giustizia); i rappresentanti delle istituzioni sportive, colpevoli della mancanza di uniformità di giudizio, rimarranno a cercare l’etica nella loro comoda poltrona; chi ha avuto benefici continuerà a dichiararsi onesto…Diversa l’ interpretazione data da
Tuttosport, “una smentita arrivata in tempi così brevi che non potrà non dare nell’occhio in sede di giustizia amministrativa e civile”, preannunciando che i legali bianconeri si preparano a impugnare il nuovo parere per produrlo a supporto delle proprie tesi. Prima occasione quella offerta dalla Corte d’Appello, dove la Juventus ha fatto ricorso contro la “non-decisione” del Tnas che si discuterà il 14 febbraio. Di interpretazione in interpretazione resta comunque l’amarezza di vedere il modo in cui governano il nostro calcio.
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