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CONTE A MP: "Partita difficile, ma dovevamo vincere. Sul mercato abbiamo fatto il possibile"


© foto di www.imagephotoagency.itVoleva vincere, Antonio Conte, come sempre, del resto. Oggi la sua Juve non c'è riuscita, ma l'allenatore non rimprovera nulla ai suoi ragazzi, che sotto il punto di vista dell'impegno sono stati "perfetti". Seguono le parole dell'allenatore salentino, trascritte integralmente da TuttoJuve.com.Conte, andiamo un po’ oltre questa partita, c’è rammarico per quello che è successo anche su un altro campo, per quella che poteva essere una grande occasione?“No, guardiamo in casa nostra. Noi dobbiamo pensare a quello che facciamo noi, quotidianamente, di partita in partita, senza guardare gli altri, anche perché quello che conta è quello che facciamo noi, e non quello che fanno gli altri”.Cosa correggeresti, aldilà del risultato, nella partita di oggi?“E’ stata una partita difficile, molto dura per noi, perché abbiamo affrontato una squadra come il Siena che ha difeso con tutti gli effettivi, riuscendo a stare molto stretta, chiudendo tutti i reparti. Noi abbiamo cercato di allargare il gioco, di portare la palla da una parte all’altra anche se nel primo tempo siamo stati un po’ lenti, e in queste partite a volte serve anche l’invenzione del singolo, perché ti permette poi di avere la strada in discesa, riuscendo a trovare più spazi. Oggi gli spazi erano molto, molto pochi, e il Siena è stato molto bravo a fare quello che doveva fare. Io, sinceramente, mi rammarico solo del risultato perché dovevamo vincere”.Quali giocatori del Milan, che secondo te è la favorita, tu potresti portare alla Juventus, senza che questo tuo meccanismo perfetto venisse penalizzato?“Ribadisco intanto il discorso sul Milan, che secondo me resta la favorita. Non dimentichiamo che il Milan l’anno scorso ha vinto, porta lo scudetto sulla maglia, e già questo ti porta ad essere tra i favoriti. Detto questo, vado a valutare quello che il Milan ha fatto anche quest’anno, e dico che nonostante le difficoltà che il Milan ha incontrato, perdendo tre partite in più rispetto a noi, ha solo un punto di distanza da noi, ha fatto un’ottima Champions, è con noi in semifinale di Coppa Italia, nonostante ci sono stati dei periodi, soprattutto a inizio campionato dove il Milan è mancato, ma poi ha recuperato tantissimi punti. Io dico che tante volte la differenza tra noi e loro la fanno queste partite, perché loro riescono a vincerle in maniera molto più semplice, mentre noi ogni partita ce la dobbiamo sudare, ce la dobbiamo guadagnare sul campo, e tante volte, come oggi, non basta. Oggi non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi dal punto di vista dell’impegno, però, così come col Cagliari, col Bologna in casa, col Genoa, è andata male. Noi ogni partita dobbiamo andare, come si dice, a manetta, magari altri vincono in maniera più facile, poi, ripeto, a me non piace parlare dei giocatori delle altre squadre, per loro ho un grandissimo rispetto però parlo sempre dei miei calciatori. Io ho una squadra a disposizione, ognuno di noi deve cercare di inseguire la propria strada per cercare di ottenere il massimo. Noi, quindi, lavoriamo molto su un concetto di squadra, di collettivo, sul tutto, perché loro sono i giocatori adatti a questo tipo di gioco. Magari in futuro mi capiteranno dei giocatori che sono dei fuoriclasse stratosferici, e imparerò a convivere anche con loro, a gestirli, e a cercare di farli entrare dentro un contesto di gioco“.La Juventus, per vincere deve faticare, proprio perché ha meno individualità di altri. Ma se c’è un progetto giusto, e un’idea di gioco giusta, si può compiere il miracolo. Anche se, come nel tuo caso, ci sono dei talenti in mezzo, che non sono però dei solisti, perché questi ti danno dei vantaggi ma ti impongono anche dei limiti, di avere una squadra meno organica, meno intonata di quanto può essere la tua Juventus.“Hai perfettamente ragione, anche perché hai parlato di miracolo, ed io parlo proprio di questo. Perché noi non ci dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo, da due settimi posti, e da una situazione dove nessuno ci metteva tra i favoriti, anzi. Mi ricordo, c’era anche chi scherzava dicendo arriva sesta, arriva settima, addirittura peggiora perché è stato fatto un mercato di basso profilo, non è arrivato il top player, l’allenatore è un pazzo scatenato a livello tattico, è addirittura un talebano (ride, ndr). Io queste cose me le ricordo, però, vedere che in sei mesi le opinioni su di noi son cambiate totalmente, mi fa capire che tramite il lavoro straordinario che stanno facendo i miei ragazzi, stiamo facendo parlare di noi, però non dimentico quello che dicevano di noi. Nel giro di sei mesi siamo stati in grado di ribaltare tutti i pronostici e i dubbi che sorgevano da parte di tutti”.Tre o quattro giocatori buoni, ma manca un talento. Non un solista, ma un talento. Non era meglio prendere un talento, che è l’unica cosa che manca alla tua squadra per alzare ancora di più il livello?“Noi ci siamo preoccupati, in questo mercato di gennaio, di puntellare la rosa, cosa di cui avevamo estremamente bisogno avendo solo cinque difensori in rosa, e quindi abbiamo preso Caceres, che può fare tutti i ruoli della difesa, poi un altro centrocampista come Padoin, poi abbiamo cercato di migliorare il livello offensivo con l’arrivo di Borriello. Ripeto, si è fatto quello che si poteva fare, in un momento molto difficile, soprattutto a livello economico”.