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Nel dubbio (ma anche no) per carità, fischiare contro la Juve!


© foto di Daniele Buffa/Image SportL’avevamo anticipato solo pochi giorni fa, dopo l’incredibile rigore negato dal novizio arbitro Peruzzo che non ha visto un solare fallo di mano di Vergassola. Ieri l’esperto Mazzoleni non ha “visto” un atterramento da dietro di Biabiany in affanno su un Giaccherini, solo davanti al portiere e una ginocchiata goffa di Santacroce sulle terga di Pirlo, ancora solo, davanti a Pavarini.Avevamo già spiegato, a nostro parere, perché Peruzzo avesse sbagliato: “Nel dubbio, per carità, fischiare sempre contro la Juve”. E’ il mantra di Carraro e Bergamo, tramandato da anni nei palazzi FIGC e AIA. Nel dubbio, per carità, non sbagliare a favore della Juve. Ci è arrivato anche Antonio Conte che ieri è sbottato in conferenza stampa per l’impossibilità di spiegare ai suoi uomini, ai tifosi e alla società come mai il primo bonus a disposizione della Juve è finito col secondo 0-0 consecutivo.Conte ha riportato i concetti che avevamo anticipato pochi giorni fa dopo l’errore di Peruzzo: sbagliare contro la Juve si può, non è reato –mediatico o sportivo-, anzi, quasi una nota di merito che può esaltare un arbitro retto e indipendente; fischiare a favore della Juve, anche se il fallo è equo e solare, è invece freudianamente molto più complesso. Mazzoleni vede (non può non vederlo!) Giaccherini volare in area, ma nella sua mente si affastellano ore e ore di comizi e simposi sull’unico –ininfluente- rigore assegnato quest’anno alla Juve: proprio un volo di Giaccherini in contrasto col portiere del Cesena, Antonioli.Rigore ed espulsione, diremo “generosi” che vennero sviscerati per giorni dalla grancassa mediatica sportiva.Ecco, Mazzoleni pensa: “E se Giaccherini fosse volato ancora una volta? E se i miei occhi mi stessero ingannando e rischio di favorire involontariamente la Juve?”. Nel dubbio -per carità!- non favorire la Juvents!. Il problema è che ora gli arbitri il dubbio lo partoriscono da soli, altrimenti Mazzoleni dovrebbero riconsegnare il tesserino dopo un errore tecnico del genere.Lo stesso arbitro vede a 30 centimetri l’insidioso Giovinco lasciarsi andare al lieve contatto di Barzagli. Ha la coscienza sporca, il fischietto bergamasco, e sa bene che Sebastian ha sentito la mano e si è lasciato cadere (lo stesso Giovinco dirà a fine gara: “Non so, devo rivedere le immagini”, non proprio un’ammissione di colpa, ma insomma..) e così non può fischiare il penalty ma nemmeno estrarre il giallo per la simulazione. Il capolavoro di Mazzoleni si consuma con un giallo assurdo per un contatto di Bonucci sullo stesso Giovinco (dopo aver graziato Morrone entrato da karateka su Vidal) e col fischio che gli muore in bocca al ’94 sul contatto Santacroce-Pirlo. Dopo Peruzzo che umilia Buffon per un banale corner, ecco Mazzoleni che umilia Pirlo. Due arbitri che mortificano carriere di calciatori onesti e mai sopra le righe, due arbitri che hanno tolto 4 punti alla Juventus in un campionato che si deciderà al fotofinish.Non vorremmo parlare dei generosi rigori concessi a chi ha le strisce rossonere (contatto Pato-Manfredini, simulazione di Boateng contro il Siena), la Juve non chiede favori o aiutini. Siamo sicuri però che quel rigore a Giaccherini con qualsiasi altra maglia addosso il buon Mazzoleni l’avrebbe fischiato, fosse anche quella bianca del Cesena indossata dalla Pulce di Talla l'anno scorso.Moggi è stato condannato anche perchè, per i giudici, poteva influenzare con la sua presenza circhi mediatici come l'"autorevole" farsa del Processo di Biscardi. Ci chiediamo quale può essere l'influenza indotta o diretta di chi manovra reti e giornalisti sportivi molto più "seriosi". E' sintomatica il surreale accostamente di due pagine di Mediavideo: nella cronaca striminzita della partita si fa tempo a parlare del presunto rigore su Giovinco (omettendo gli episodi Giaccherini e Pirlo), in quella successiva si dà conto delle proteste di Conte. Il lettore resta stranito, come tutti quelli che ascoltano ricordare sempre e solo i presunti errori pro-Juve col Cagliari. Citati molto di più dell'errore di Peruzzo col Siena, già dimenticato.