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CONTE integrale: "Vincere col Napoli per mettere un sigillo sul 2° posto.


Scudetto? Pronti se il Milan dovesse fare harakiri. Borriello e Quagliarella? Grandi motivazioni, hanno la possibilità di giocare dall'inizio"
© foto di Giuseppe Celeste/Image SportClassico appuntamento settimanale con i giornalisti per Antonio Conte, che al Media Center di Vinovo ha analizzato i temi del big match di domani sera contro il Napoli. La redazione di TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le dichiarazioni del tecnico bianconero:Può essere questo lo snodo decisivo, tra oggi e domani, per il discorso scudetto?"Dopo queste partite ne mancheranno altre otto, quindi vediamo cosa succede, sapendo benissimo che....senza guardare gli altri, noi abbiamo un impegno forte, un impegno probante, contro una squadra che ha fatto benissimo in Coppa Italia come noi, è arrivata in finale, ha fatto benissimo in Champions, e forse con un po' più di esperienza sarebbe potuta arrivare in semifinale, visto quello che ha fatto il Chelsea con il Benfica; quindi ha fatto delle cose straordinarie anche in Champions. Pensiamo a noi, perchè è un impegno sulla carta molto impegnativo e quindi senza guardare gli altri, guardiamo a casa nostra". Hai detto che il Napoli ha fatto benissimo, ci sono undici punti di differenza in classifica con la Juve. Come è possibile che ci sia questo divario? Dove ha pagato il Napoli?"Sai, non dimentichiamo che cinque anni fa Juventus e Napoli erano in serie B. Il Napoli nel giro di cinque anni ha avuto una crescita veramente esponenziale, merito del presidente De Laurentiis, perchè è riuscito in questi anni a costruire un progetto, un progetto che è migliorato di anno in anno, arrivando quest'anno non alle soglie dei quarti di finale, ma della semifinale; sono convinto che se il Napoli fosse passato contro il Chelsea, sarebbe andata dritta in semifinale, quindi tra le prime quattro squadre in Europa. Merito di Mazzarri, dei calciatori, un po' di tutto l'ambiente che in soli cinque anni sono riusciti a fare delle cose veramente straordinarie. E' inevitabile che questo era il loro primo anno, dopo tantissimi anni di Champions. Sicuramente il Napoli non ha una rosa straordinaria a livello numerico come il Milan e quindi penso che abbiamo pagato un pochino dazio da questo punto di vista, perchè la Champions porta via risorse fisiche e risorse nervose, anche se ci abbiamo un po' giocato quest'anno, sul fatto che non fosse vero. Però è un dato di fatto. Io stesso ho detto che preferisco giocare la Champions, però la Champions comunque toglie qualcosa a livello di campionato. Penso che la differenza tra noi e il Napoli sia questa, anche perchè nella griglia di partenza io il Napoli l'avrei messo molto prima rispetto alla Juventus".Qual è l'aspetto tecnico e tattico che ti preoccupa di più nel Napoli?"Il Napoli è una squadra che lavora con lo stesso allenatore e con la maggior parte degli interpreti da un anno e mezzo e quindi c'è un'organizzazione di gioco abbastanza affiatata, un complesso di calciatori che comunque suonano  lo stesso spartito da diverso tempo. E' inevitabile che davanti, Cavani, Lavezzi, Hamsik e non dimentichiamo Pandev, sono giocatori che fanno la differenza e gli stanno facendo la differenza. Si posano su un'ottima organizzione di gioco, però i tre davanti danno quella qualità in più che permette al Napoli per giocare per traguardi ambiti e importanti".Il Napoli è l'unica squadra che ha fatto tre gol alla Juventus. Come si fermano questi tre tenori?"Sì', non dimentichiamo che il Napoli ci ha fatto tre gol, ma siamo stati forse l'unica squadra a fargli tre gol; non voglio dire fesserie, però anche noi abbiamo fatto tre gol a loro, ad una grande squadra. Sono tre giocatori che sicuramente quando hanno campo, quando hanno spazio, diventano decisivi, diventano determinanti, perchè sono giocatori di gamba, soprattutto Lavezzi, soprattutto Cavani; in più Hamsik ha qualità, insieme a Pandev; non sottovalutiamo Pandev che è in uno stato ottimale".Mazzari ti elogia sempre e dice che si rivede in te quando era giovane. In molti ti paragonano a Mourinho. Qual è il paragone che ti piace di più e qual è l'allenatore che ti piace di più?"Sai, è inevitabile che quando si è giovani.... tra virgolette, perchè ora in Serie A mi sento uno attempato, visto il nuovo arrivo di Stramaccioni, a cui faccio un grosso in bocca al lupo, a Montella, che sono molto più giovani di me. Quindi a soli 42 anni mi trovo ad essere comunque non il più giovane in serie A. Detto questo, è inevitabile che noi, tra virgolette, giovani siamo un po'...si cerca di marchiarci, assomiglia a questo, assomiglia a quell'altro. Mazzarri sicuramente è un ottimo tecnico, lo stimo per quello che sta facendo al Napoli, per quello che ha fatto in passato. Io penso di essere questo e sicuramente sarò questo anche negli anni a venire, quindi non penso di avere evoluzioni in futuro".  E' vero che poi mancheranno ancora otto partite, però può essere una gara decisiva per la Champions. Ci si dimentica che state per ottenere un risultato straordinario che è l'accesso diretto alla Champions League. In questo senso, vincere domani, potrebbe significare che la Juve è tornata nel tabellone principale delle grandi d'Europa?"Sicuramente vincere domani significherebbe comunque porre un sigillo bello grosso, tra virgolette, sul secondo posto, questo è fuori dubbio, perchè metteresti il Napoli a 14 punti e lasceresti come minimo invariata la posizione sulle altre. E non dimentichiamo che per noi, riuscire a centrare questo obiettivo di entrare in Champions dalla porta principale, senza preliminare, sarebbe veramente qualcosa di straordinario. Però, come dico sempre, avendo sempre l'occhietto aperto per cercare eventualmente di approfittare di qualche passo falso. La partita di domani sarà molto importante perchè è una partita contro un'ottima squadra, contro una grande squadra che sta facendo delle cose straordinarie ed è ormai una realtà del calcio italiano".La gara d'andata è stata importante dal punto di vista tattico perchè la prima volta hai deciso di giocare a tre, a specchio col Napoli. Ti chiedo se anche per la partita di domani è il modo migliore per affrontare una squadra come il Napoli..."Sì, partendo dal presupposto che al di là del fatto di vedere gli altri, noi dobbiamo guardare sempre in casa nostra; io cerco sempre di mettere i  miei calciatori nella condizione migliore per esprimersi al meglio e per cercare di contrastare al meglio i calciatori avversari, in modo da non avere difficoltà. Nel momento in cui mi accorgo che questo non accade, ho la possibilità di cambiare in corsa perchè ho dei giocatori capaci ed allenati ad interpretari due tipi di modulo, vedi con l'Inter, vedi col Milan stesso: eravamo partiti col 3-5-2 e nel secondo tempo abbiamo giocato col 4-3-3. Detto questo, la cosa strana è che dopo che la Juventus ha giocato al San Paolo col 3-5-2, successivamente, chi ha giocato col Napoli, ha adottato la stessa soluzione, lo stesso modo di giocare. Noi sappiamo benissimo pregi e difetti del Napoli, è una squadra un po' atipica perchè ti ritrovi spesso e volentieri con i due esterni, uno che crossa e l'altro che va a chiudere insieme ai tre attaccanti; e se non hai la copertura o l'abbassamento del centrocampista nella linea dei difensori, quindi ritornando alla parità numerica in difesa, rischi di avere un'inferiorità numerica. Quindi valutiamo tutte queste situazioni, non disdegnando il fatto che comunque abbiamo un 4-3-3 e anche col 4-3-3 abbiamo le nostre contromisure".  Antonio, in una recente intervista hai detto che tua moglie ti minaccia: "Se continui così, in otto o nove anni ti consumi". Hai trovato l'antidoto a reggere questo genere di tensione?"Non è il fatto di reggere le tensioni, è il fatto di vivere proprio...perchè quello che faccio quest'anno alla Juventus, sicuramente, ha sempre una proporzione diversa rispetto alle precedenti esperienze, perchè alleni una grande squadra, quindi grandissima responsabilità, tecnico-tattica, mediatica, gestionale, quindi ci sono grandissime ansie e grandissime tensioni. Però debbo dire che è proprio il mio modo di vivere la mia professione, quindi se andate a parlare anche con i presidenti, con i direttori o con i miei calciatori che ho avuto in passato, vi parlano di un allenatore che si immette in maniera totalizzante nell'avventura. E' inevitabile che quando fai questo la vivi con grande intensità, con grande passione, con grande stress; l'importante è che lo stress, come dico sempre, sia eustress e non distress, altrimenti sarebbe deleterio (ride, ndr); però quella è una battuta, spero di durare più a lungo. Dovessi farli comunque a questi livelli, andrebbe anche bene".Il fatto che possano avere delle motivazioni speciali, essendo tutti e due campani, essendo stati in qualche modo legati al Napoli, può aprire delle chance in più nelle tue scelte per Borriello e Quagliarella? Poi cosa pensi della frase di ieri di Allegri, secondo cui tu vuoi vincere quest'anno perchè sai che un'occasione così non ti capiterà più nell'immediato futuro..."Guarda, sia Borriello che Quagliarella hanno la possibilità di giocare dall'inizio domani. Vedremo un po' l'ultimo allenamento, vedremo un po' le scelte che andrò a fare. Stanno tutti e due bene, tutta la squadra sta bene, quindi c'è da parte mia l'imbarazzo della scelta. Penso che loro due abbiamo sicuramente delle motivazioni straordinarie, al di là  del fatto che siano campani: Quagliarella perchè viene da un'annata comunque in cui si è dovuto sorbire i postumi di un infortunio e adesso è tornato ad essere il giocatore che si conosceva prima dell'infortunio; Borriello penso che se fosse arrivato a giugno, la sua storia alla Juventus sarebbe stata diversa, quindi si sta abituando, ormai è un giocatore su cui secondo me si può fare affidamento completo. Pr quanto riguarda Allegri, ti dico sinceramente, non ho ascoltato quello che ha detto. Io dico sempre che il campionato è in mano loro perchè solo il Milan lo può perdere. Ribadisco, una rosa del genere, che sta sopperendo a 10-11-12 infortuni ogni partita e che riesce comunque a mettere quel tipo di squadra e quel tipo di giocatori nonostante tutte queste assenze, non ce l'ha nessuno in Italia. Quindi è inutile nasconderci, non ce l'ha la Juventus, non ce l'ha il Napoli, forse ce l'avrebbe l'Inter, però l'Inter e fuori dai giochi. Quindi, nè noi, nè l'Udinese, nè la Lazio abbiamo questo tipo di rosa a disposizione. Ribadisco il concetto: pensiamo a fare quello che noi dobbiamo fare, cercare di blindare quanto prima questo secondo posto che sarebbe già straordinario. Detto questo, teniamo un occhio aperto a quello che succede...dovessero fare harakiri, noi dovremmo essere pronti lì ad approfittarne, sapendo che è difficile, perchè abbiamo un calendario anche abbastanza tosto. Perchè io vedo il nostro calendario e il loro, e il nostro è sicuramente più in salita rispetto al loro".   Fosse per te, terresti Del Piero anche l'anno prossimo?"Guarda, io faccio l'allenatore e sono pagato per allenare i miei calciatori, per fare delle scelte, per cercare di vincere e quindi continuo a fare l'allenatore fino all'ultima di campionato, anzi, fino all'ultima di Coppa Italia".Quando dici, "dovremo essere pronti ad approfittarne"... si lega molto a quella frase che dice spesso, "noi non dovremo avere rimpianti". Ma a  questo punto del campionato, con quattro punti di distacco dal Milan, ne hai già di rimpianti pensando a qualche punto perso per strada?"No, il rimpianto può esserci per aver fatto delle partite in cui hai dominato, hai preso pali e magari a volte ci sono state situazioni... anzi...lasciamo stare situazioni...abbiamo preso pali, abbiamo sbagliato noi delle situazioni: una su tutte, l'ultima, a Genova. A Genova è stata veramente... è un rimpianto enorme aver pareggiato quella partita. Ma io penso che tutti i pareggi da noi fatti, tranne forse quello col Napoli, che è stato secondo me un pareggio giusto, e anche col Milan non c'è da recriminare... gli altri sono tutti pareggi che comunque potevano essere benissimo delle vittorie; però non bisogna avere rimpianti perchè so che in quelle partite abbiamo sempre dato il massimo; purtroppo il massimo a volte non è bastato e quindi è arrivato il pareggio".