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Moggi e quella cupola di fessi...


di Dario (Juve1897-2006)E finalmente eccole, 'ste benedette motivazioni.I commenti di chi per primo le ha lette sono abbastanza univoci: “sentenza politica”, “sentenza già scritta”, “sembra una sentenza di assoluzione”, c'è chi addirittura si spinge a definirla una “sentenza suicida” facilmente smontabile in appello.Pur volendo mantenere un profilo basso ed i piedi saldamente ancorati al suolo, non si può negare che in un processo come quello che si è visto a Napoli poco c'entrano la giustizia e le prove, poco hanno potuto gli avvocati stessi: si tratta solo di vedere con quali artifici è stata giustificata la condanna esemplare di un uomo che non ha commesso le colpe di cui é accusato. - LE ACCUSE ALL'ACCUSA. “La difesa e’ stata in fatto molto ostacolata nel suo compito dalla mole delle telefonate, 171 mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura, emerso dal dibattimento”. Dalla lettura non manca qualche sorpresa, persino gradita: non vengono risparmiate critiche agli inquirenti.Addirittura si riconosce che le indagini sono sempre state a senso unico (l'intenzione era di colpire Moggi, solo Moggi, fortissimamente Moggi), che i testi dell'accusa portati in aula si sono rivelati risibili e pittoreschi e che gli stessi carabinieri, nelle loro deposizioni, hanno mancato di genuinità e si sono mostrati a più riprese “maliziosi”.E non basta: viene stigmatizzato anche l'uso abnorme delle intercettazioni e riconosciuta l'estrema difficoltà incontrata dalle difese nel giostrare un materiale caotico e ingannevole, per colpe pacificamente attribuite alla pubblica accusa nel suo complesso.Tutte considerazioni che se fino a ieri rappresentavano solo illazioni di tifosi incazzati, oggi sono state messe nero su bianco da una sentenza, benché di condanna.Non è proprio pochissimo.- UN'ASSOCIAZIONE DI FESSI? “Trattandosi di reato di tentativo, questo non ha necessità della conferma, che il dibattimento in verità non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004/2005 a beneficio di questo o quel contendente” / “Che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, e’ emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento”. Ancora più sorprendete è scoprire che, in pratica, Moggi è stato condannato solo per aver tentato.Come ci viene spiegato persino con un eccesso di pedanteria (segno forse di cattiva coscienza), la frode sportiva viene considerata un delitto a consumazione anticipata, punibile cioè anche a prescindere da un effettiva realizzazione pratica, purchè le azioni poste in essere siano anche solo astrattamente pericolose.Di fatto, Moggi non viene condannato per aver corrotto arbitri o aggiustato partite, la sua colpa è solo quella di aver tentato di alterare il risultato sportivo.O forse semplicemente di aver solo pensato di tentare.Fatto sta che si è beccato una condanna di 5 anni e spiccioli senza che né il campionato nel suo complesso sia stato reso in alcun modo irregolare, né che sia stata falsata una partita che fosse una.Anche il sorteggio, ci dicono i Giudici, non è stato mai alterato.Avete capito bene: un super criminale come Moggi mette in piedi una ramificata associazione a delinquere con la quale però non conclude una mazza.Manco una partita è riuscito a comprarsi.Cosa d'altronde piuttosto difficile visto che invece di offrire soldi, questo Big Luciano cercava di corrompere la gente offrendo solo magliette e cappellini.- PIU' CHE PROVE, 'PROVETTE'. "L'elemento ben più pregnante per la condanna a Moggi é la disponibilità di schede telefoniche straniere a designatori e arbitri" oltre al "gran chiacchierare e gli incontri fuori dalle sedi istituzionali".Ma quali sono le prove che incastrano Moggi, secondo la trimurti giudicante?Essenzialmente una: le schede “svizzere”. Alle quali potremmo aggiungere, a mo' di corollario, gli incontri privati a casa ora di uno ora dell'altro.La cosa curiosa è che però queste conversazioni “riservate” sono rimaste tali appunto perchè non le hanno volute intercettare, e quindi nessuno sa cosa si siano detti davvero gli attori di questa commedia.Sempre ammesso e non concesso che davvero queste fantomatiche schede siano da attribuirsi agli imputati visto che la Corte, con un'operazione di accettazione fideistica, decide di prendere per buoni quegli schemini fatti a mano dagli indagatori dell'incubo che essa stessa riconoscere essere palesemente artigianali e fallaci.La cosa ancora più curiosa è che queste sim svizzere non valgono sempre, ma solo a sprazzi.Ora sì / ora no, ad intermittenza diciamo.Per alcuni capi di imputazioni i contatti su tali linee valgono come prova di colpevolezza, per altri no.Volete sapere perchè? Qual'è la discriminante?Tenetevi forte: il Brogesso di Bisgardi.Lo so che sembra incredibile, ma è così.Se dopo aver contattato gli arbitri o i designatori su linee riservate Moggi chiamava Aldo Biscardi o Baldas, al fine di influenzare la celeberrima “Patente a punti degli Arbitri”, allora il reato (rectius: il tentativo) di frode sportiva si può considerare accertato.In mancanza di tali contatti, l'uso delle schede svizzere non prova nulla: saranno di certo state usate per scambiarsi convenevoli o consigli di cucina.E insomma tra i due processi, quello di Napoli e quello del Lunedì, a sto punto non si sa davvero quale sia il più serio.- LA JUVE: PIU' CHE BIANCONERI, CANDIDI. "Il tribunale stima che non può essere accolta la domanda nei confronti del responsabile civile Juventus s.p.a., sotto il profilo della frattura del rapporto organico con il datore di lavoro, generata dall'esercizio da parte dell'imputato Moggi di un potere personale avente manifestazioni esteriori esorbitanti dall'appartenenza alla società” / “L'associazione per cui si procede è un associazione costruita sull'interesse personale di Moggi, avente duplice manifestazione, anche e sopratutto quella connessa all'attività di compravendita di giocatori” Una notizia positiva, pur in mezzo a tanta amarezza e indignazione, la si può però trovare.La Juventus esce linda e pulita da questo procedimento penale.La società bianconera - e per riflesso la squadra – viene riconosciuta del tutto estranea alle trame di Moggi che, come viene espressamente riconosciuto, mafiava solo a beneficio suo, dei parenti e degli amici associati.Facendoci due rapidi conti: il campionato 04/05 non è stato alterato, quello dopo non è stato nemmeno oggetto di indagine, ragion per cui sono ancora e sempre 29. Prima di cantare vittoria però c'è un però. Si chiama Antonio Giraudo. Se infatti é stato possibile scindere giuridicamente le posizioni di Moggi e della Juve, lo stesso diventa più problematico (per usare un eufemismo) nel caso di condanna di Giraudo, amministratore con potere di firma la cui carica, per usare le stesse parole impiegate dalla Casoria per condannare Lotito e Della Valle, consente l'immediata riferibilità del fatto di reato alla società di appartenenza.Quindi è dall'esito del processo di appello a Giraudo che sapremo quali scenari futuri si potranno aprire.Fino a quel momento possiamo solo tirare a indovinare.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2119