juveland

Gazzetta - Ruggiero Palombo sulla terza stella: "Abete pronto ad agire. E c'è quell'incontro con Agnelli..."


Gaetano MocciaroNella sua rubrica su "La Gazzetta dello Sport", "Palazzo di Vetro", Ruggiero Palombo si è occupato del caso "terza stella". Ecco le sue parole:"Ci voleva quell’impunito di Joseph Blatter per dire le cose come stanno: «Complimenti per il 28esimo scudetto, dopo nove anni siete di nuovo i migliori della serie A: bravi». Così c’è scritto nella lettera inviata dal presidente della Fifa ad Andrea Agnelli, per celebrare la Juventus campione d’Italia «nove anni» dopo l’ultimo scudetto. Quello del 2003. Lo sport italiano, a quanto pare, stenta ad essere altrettanto esplicito. Sembra quasi che il numero 28 sortisca un effetto orticaria. Meglio non pronunciarlo, come dimostra anche la nostra intervista al presidente del Coni Petrucci pubblicata a pagina 10. Certo, bisogna attenersi alle regole. Quelle della Federazione, nel rispetto dei ruoli. Quando si è trattato di codice etico o di bacchettare la Lega di Milano per le proprie stravaganze, però, Petrucci aveva agito con ben altro vigore. Quel numero 28 invece preferisce dribblarlo, e lo spiega pure, perché non vuole litigare con nessuno. Democristianamente, come gli ha di recente ricordato Aurelio De Laurentiis. D’altra parte, da uno che è appena entrato in politica quale sindaco di S.Felice Circeo, è il minimo. E così il numero «30» continua ad aleggiare per l’etere, per gli stadi e chissà mai se si depositerà in versione tre stelle su qualche maglia. Sorta di novello 666, il numero dell’anticristo (vedi Apocalisse di San Giovanni), il 30 turberà il sonno di molti almeno fino a domani pomeriggio, quando allo Juventus Stadium, ospite l’Atalanta, sarà celebrata la festa per il (meritatissimo) titolo di campioni d’Italia 2012. Il presidente della Federcalcio Abete si è calato in uno dei suoi tradizionali silenzi ma stavolta ha qualche buon motivo: vuole vedere che cosa succede e lo farà in diretta, da ospite di Varriale nella trasmissione televisiva Stadiosprint. Pronto, se necessario, a non limitarsi alla celebrazione della straordinaria impresa compiuta da Conte e dai suoi ragazzi. Se il 30 sarà esageratamente ostentato, Abete si riserva di intervenire. Certo, tra un eventuale «rammarico », quello che manifestato dopo lo sfacciato «no» delle società agli stage della Nazionale, e una più virile «indignazione» ce ne passa. Ma Abete questa volta ha tutta l’aria di essere assai agguerrito. Meglio così. C’è un antefatto, infine, che fa sperare in un epilogo senza bisogno di patrie in armi. Tra Abete e Agnelli gli incontri ravvicinati del terzo tipo non si sono limitati in questi ultimi tempi alla telefonata di felicitazioni postscudetto. In precedenza c’era stato anche un rendez-vous segretissimo in via Allegri: due ore di intensi colloqui, perché è chiaro che la Federazione ha bisogno di una Lega di A capace di esibire un certificato di esistenza in vita, attualmente assente. E un domani un consigliere federale come Agnelli sarebbe molto più gradito e utile di quanto finora Milano, tra Cellino, Lotito e il poco presente Beretta, non abbia saputo esprimere. Se son rose, insomma, fioriranno. E se son stracci voleranno".