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Contro la Juve una regia di disinformazione e mistificazione


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di F. Del ReErano gli anni '80. C'era la distensione. Il terrorismo dava gli ultimi diabolici colpi di coda, mentre la mafia stragista, che allora sembrava vincente, in realtà decretava l'inizio della sua fine.Erano gli anni dell'ottimismo, dell'edonismo sfrenato; erano gli anni di un'Italia che conosceva il suo secondo periodo di benessere e di tale benessere ognuno voleva la sua fetta.Erano gli anni che facevano sognare, in campo sportivo, anche chi non sognava da decenni: a Roma c'era Dino Viola che costruiva una splendida Roma; a Firenze c'era il Conte Pontello che costruiva la miglior Fiorentina mai vista dopo lo scudetto di fine anni '60.Ma c'era anche, come sempre, la Vecchia Signora, quella che aveva restaurato la sua leggenda, appannatasi negli anni '60, nel decennio dei '70: la Juve di Zoff, Gentile, Cuccureddu, poi di Cabrini; la Juve di Scirea, Morini, Tardelli, Causio, Bettega.Una Juve che a Roma e a Firenze credevano di poter battere, perchè si era negli anni '80 e non più nei '70...Ma la Juve era, è, sempre la Juve e in quei due primi tornei degli anni del sogno e delle nuove opportunità si dimostrò vorace come nel decennio precedente.Ciò provocò la nascita dell'embrione maledetto del "Sentimento Popolare"; una Juve appena tollerata divenne una Juve odiata e disprezzata a causa del "Gol di Turone" e dello scudetto della "Seconda Stella". Una Juve ladra che non vinceva perchè ad Argentina '78 i 9/11 di una delle nazionali più belle della storia erano bianconeri; una Juve ladra che non vinceva perchè sei campioni del mondo di Spagna '82, compreso il capocannoniere, erano suoi calciatori; no: quella Juve vinceva perchè era potente, perchè era la squadra di proprietà gli Agnelli; perchè gli arbitri arrivavano al Comunale di Torino in corriera e ripartivano con una FIAT nuova di pacca.Poi quella Juve lentamente si dissolse; lasciò il posto al Napoli di Maradona, al Milan degli olandesi, all'Inter di... Trapattoni, per poi tornare forte come e forse più di prima grazie al lavoro della Triade e di Marcello Lippi.Era la Juve di Peruzzi, Ferrara, Montero, Deschamps, Davids, Zidane, Del Piero e Inzaghi; fu la Juve anche di Baggio, di Vialli e Ravanelli, di Vieri e di Boksic, tanto per citare i più famosi.Ma ormai il seme diabolico aveva attecchito: "quella Juve si dopava", disse un allenatore mediocre fra un esonero e l'altro. E così fu; anzi no: nel 2007 una sentenza definitiva della Cassazione sancì che quella Juve non si dopava, ma ormai il popolo era stato indottrinato per cui quella Juve non vinceva perchè era farcita di eterni fuoriclasse, ma perchè Agricola teneva troppe bustine di Aulin nel cassetto dei medicinali.Poi ci furono i successi della seconda era Lippi e in fine quelli della Juve di Capello: la Juve di Ibra e Vieira, di Emerson e Nedved, di Cannavaro, Buffon e Thuram, con Del Piero minimo comun denominatore di tutte le Juve della Triade. Cosa si disse di quella Juve e cosa fu fatto a quella Juve è ormai cosa arcinota e abbastanza recente: il "Sentimento Popolare" aveva ormai attecchito come la gramigna e i sogni luridi di tutti gli antijuventini d'Italia divennero realtà: quella Juve non vinceva perchè 5 suoi giocatori furono determinanti per vincere i mondiali del 2006; non vinceva perchè nella finale di Berlino giocavano 8 juventini e gli ex si chiamavano Lippi, Zidane e Henry. Quella Juve vinceva per le palline ammaccate o per le SIM svizzere e poco importa che tutti chiamassero tutti in quegli anni. Così doveva essere e così fu.Sono passati sei anni da quei fatti "che non ci lasciarono indifferenti" e finalmente, per certi versi "incredibilmente", la Juve è risorta ancora, almeno sul campo. La Juve ha vinto il suo trentesimo scudetto dopo sei anni di "espiazione sorridente", grazie a un suo "figlio" prediletto: Antonio Conte da Lecce.Peccato che anche stavolta, per l'ennesima volta, sulla Juve si debbano allungare le lugubri ombre rosa del "Sentimento Popolare" divenuto ormai "Permanente"; Già: perchè Conte si vendeva le partite quando era allenatore del Siena. E' sicuro, perchè l'ha detto un tizio reo confesso e chi se ne frega di verificarne le esternazioni da pentito coi riscontri oggettivi."Uccidere" Conte oggi significa "uccidere" il futuro della Juve domani. E' palese; è evidente anche al più normalizzato dei Cobolliani di ferro, ammesso che ne esistano ancora.E allora mi chiedo: questa carrellata degli orrori che parte dal gol di Turone e termina, per ora, con il gol di Muntari o con le rivelazioni di Carobbio, se vi pare, passando per il sempiterno "rigore di Ronaldo" e tutto ciò che contro la Juve è stato scritto da una regia della disinformazione e della mistificazione che continuo a definire diabolica, è casuale? Oppure l'Italia antijuventina ci vorrebbe come tanti funghi champignon, che notoriamente si fanno crescere nella merda e poi, appena spuntano dal fetido liquame gli si taglia la testa? Perchè onestamente, a me sembra che questo sia il destino che certa gente ci vorrebbe affibbiare. Oppure in questi ultimi 31 anni sarà stato tutto solo un caso?http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2279