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Ad Travaglium


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di F. Del ReLeggere Travaglio è per me un travaglio, non c'è niente da fare. Provo a rispondere colpo su colpo, come sempre dovremmo fare noi juventini (vero Andrea?), al solito pistolotto forcaiolo e saccentino, tipico di chi ha un argomento/missione nella vita che gli evita la noia di cercare una cosa semplice e appunto noiosa: la verità. Tralasciamo volutamente, per non annoiare il figuro, la premessa secondo la quale la polemica 28/30 di A. Agnelli nasca da una mancata parità di trattamento che è emersa lampante e disgustosa all'interno del processo penale di Napoli e che è stata recepita, seppur con colpevole e, per me, voluto ritardo prescrittorio, dalla Procura Federale; passiamo oltre e andiamo direttamente alle sentenze: sia quella sportiva del 2006 che quella penale del 2011 hanno stabilito che il campionato 2004/'05 non fu alterato , per tanto di fatto fu regolare; la Giustizia Sportiva stabilì la retrocessione della Juventus e la revoca di due scudetti (uno dei quali fu il famigerato "cartonato" del 2006), inventando all'uopo, quindi al di fuori dei canoni del diritto allora vigenti, l'allucinante reato di "Illecito Strutturato", ovvero quell'abominio secondo il quale una somma di reati veniali facevano un reato gravissimo, passibile di cotanta pena afflittiva; ma di fatto, di partite truccate, neanche l'ombra. La Giustizia Penale ha ristabilito, a cinque anni di distanza, che quel campionato non venne alterato, ma che gli imputati andavano comunque condannati per un "reato di pericolo", ovvero perchè stavano tramando cose "che non si fanno", come disse Sandulli 5 anni prima. La Juventus di fatto è stata assolta, in quanto, di fatto, nulla di penalmente rilevante successe in quel campionato, se non una serie di riunioni carbonare fra dirigenti e designatori. Ecco perchè Andrea Agnelli si sente in diritto di urlare "TRENTA!" e non di sussurrare "ventotto..."Su Conte e Buffon: Il primo viene chiamato in causa da un reo confesso, che al primo interrogatorio nella procura di Cremona si dimentica di citare episodi che riguardano il suo ex allenatore; dopo che il procuratore fa un appello, allora ritenuto inconcepibile, ma che oggi assume un significato sinistro tanto quanto gli scritti di Travaglio, Carobbio viene sentito dalla Giustizia Sportiva e solo in quella sede fa il nome di Conte; lo fa nell'attesa di allenare i bambini fra 20 mesi, perchè l'anima si è redenta, folgorata sulla via di Palazzi; folgorato dalla richiesta di amnistia di Di Martino; e 20 mesi contro una radiazione cos'è se non un'amnistia? Sul secondo si toccano le "vette", o gli abissi direi, del travaglismo più bieco, manettaro e incivile: un esercizio di presunzioni e di omissioni tipico di chi ha in testa non un'idea che sia una, ma un preconcetto, un fine da raggiungere ; costi quel che costi (agli altri, ovviamente...). Buffon fa una dichiarazione che è la scoperta dell'acqua calda, ovvero che se due squadre a fine campionato necessitano entrambe di un solo punto nello scontro diretto evidentemente, ovviamente, non si affrontano a viso aperto per cercare pervicacemente la vittoria, ma si accontentano e giocano per non perdere invece che per vincere; sportivamente può non piacere, ma penalmente e a livello di giustizia sportiva parliamo di niente. Qualsiasi persona mediamente istruita ha perfettamente capito le parole del portiere azzurro, mentre fior fiori di giornalisti ci hanno letto la combine, fra una parola e l'altra. Travaglio, ovviamente, non poteva far eccezione. Ma fin qui è nulla: non capire manco l'italiano più semplice non è peccato; lo è invece quando si manipola la realtà dei fatti, così come la conosciamo ora: innanzi tutto l'informativa della GdF parla di trasferimenti di denaro per oltre 1,5 milioni di euro a mezzo di 14 assegni verso il proprietario di una tabaccheria; ipotizzando che possano essere per scommesse; poi l'avvocato e lo stesso Buffon hanno già ampiamente dichiarato e confermato che quei soldi erano stati dati a questo signore per gestire affari ed acquisti privati del portiere (i 20 Rolex); poi: qui chi vaneggia è proprio mister manetta, non certo Andrea Agnelli: certo che stiamo parlando di privacy violata! Anche Hitler lo capirebbe! Un'informativa della GdF che non è stata recepita in un procedimento di alcun livello, nè penale, nè amministrativo, viene resa pubblica UN GIORNO DOPO la conferenza in cui Buffon accusa stampa e magistratura di calpestare i più elementari diritti dei cittadini italiani! Abbiamo assistito ogni giorno di questa vicenda alla sistematica violazione del segreto istruttorio, sempre e solo a causa di una magistratura che si è abbassata al livello di soubrette televisiva in cerca di audience, anzichè mantenere il ruolo alto di terzo potere dello stato! Una vergogna, un'inciviltà che non ha pari nelle democrazie in cui vige lo stato di Diritto!Ma a questo punto si fa certezza l'ipotesi più inquietante di tutte: che i Travaglio, i Mensurati, i gazzettari, i "repubblichini" e tutta la stampa italica unita, si scrivano da soli i testi ; si mettano da soli il bavaglio alla bocca; si arroghino il diritto di "orientare l'opinione pubblica" secondo loro convenienze, simpatie e connivenze; si siano resi ridicoli, impresentabili, inutili come la loro posizione nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, che li vede inesorabilmente al SETTANTOTTESIMO posto.Per finire: il senso di un mestiere che sarebbe di per sè nobile, come quello del giornalista, sarebbe quello di riportare i fatti, di riportarli correttamente secondo deontologia professionale e non arruffianandosi procure e rassicurando pregiudicati; sarebbe quello di far emergere la verità e non di manipolarla ad uso e consumo di una propria teoria, di una propria simpatia, delle esigenze del proprio editore; sarebbe quello di mantenere dignità e libertà di fronte al lettore, non di mantenere una posizione prona di fronte ad un magnaccio, sia esso l'editore, la magistratura o più ignobilmente la propria fede politica, sportiva o di qualsivoglia altra natura. Ed è vergognoso, triste, insano che queste cose le debba dire un lettore, un cittadino ad un presunto professionista.Altri articoli suTravaglio: Chi controlla TravaglioI giorni “travagliati” dell’ex campionato Due juventini qualunque: Abete e TravaglioTravaglio non cambia…nulla!