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Grazie Gaetano!


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di M.LancieriMadrid, stadio Santiago Bernabeu, 11 luglio 1982. Sono trascorsi trent’anni, ma quei momenti non si possono dimenticare. L’Italia, dopo un cammino inizialmente incerto, ha inanellato una serie di prestazioni memorabili, eliminando l’Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, Falcao e Socrates e la Polonia di Boniek.Siamo all’epilogo. La partita sembra mettersi subito bene, grazie ad un rigore per gli azzurri, che si incarica di battere il bell’Antonio Cabrini. Ma il terzino bianconero sbaglia clamorosamente. Ma quella nazionale, costruita sul blocco di una di una delle squadre di club più forti di sempre, non molla mai e al 57’ va in vantaggio, con l’eroe Pablito Rossi. La selezione azzurra del 1982 è passata alla storia per essere una squadra che, grazie all’orgoglio e alla “voglia di vincere”, è andata anche oltre i propri limiti. Ma c’è un’azione che racconta molto di più la qualità di questa squadra. Minuto 69’. Paolo Rossi imposta (ma come… non era uno che dormiva tutta la partita e si limitava a buttarla dentro quando passava di lì?) per Gaetano Scirea. Il libero della nazionale e della Juve si incunea in area e, arrivato quasi sul fondo, scarica di tacco per Altobelli, il quale gli restituisce il pallone. Gai attende pochi attimi, fino a premiare l’inserimento di Tardelli, che realizza il gol del 2-0 e si lancia in un urlo che passerà alla storia.La dimensione umana di Gaetano Scirea è tanto grande da non avere bisogno di ulteriori commenti. Ma ciò che talvolta non viene sufficientemente enfatizzato è la dimensione del giocatore Scirea: quella di un fenomeno assoluto. Quanti “difensori centrali” (perché adesso parlare di “libero” non fa più tendenza…) ricordate proiettati nell’area avversaria, servire prima di tacco un compagno e, pochi istanti dopo, fornire l’assist per la rete che chiude una partita? Quanti “difensori centrali” hanno il carisma ed il coraggio di lasciare la difesa, con il risicatissimo vantaggio di un gol, per cercare (e trovare) il raddoppio, in un’azione con “palla attiva”? Gaetano Scirea era tutto questo: un giocatore dotato di classe ed eleganza immense, tanto gentiluomo da dare l’impressione di essere quasi timido. Ma in campo era un condottiero impavido, che con le maglie della Juve e della nazionale italiana ha vinto tutto, grazie al suo talento e alla sua personalità fuori dal comune. La federazione italiana rende omaggio al grandissimo Gaetano Scirea sul luogo del tragico incidente che lo strappò alla vita e, al di là dei recenti episodi che nulla hanno a che vedere con lo sport e che hanno marchiato d’infamia i vertici del calcio nostrano, è giusto sotterrare per un attimo la nostra ascia di guerra e ricordare un Uomo grandissimo, ben al di sopra di tutte le bassezze e la retorica che ci accompagnano in questi anni: Gaetano lo merita. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2310