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BANDIERA BIANCA


© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
Le parole di Giuseppe Narducci ("Buffon e Bonucci? Io non avrei portato questi calciatori nella competizione"), a Radio 24, sono sintomatiche di cosa sia diventato il nostro paese. Le affermazioni del pm del processo napoletano a Calciopoli, il quale ha naturlamente scritto un libro (in italia, una pubblicazione non si nega a nessuno) sull'argomento (“Calciopoli. La vera storia”), cadono proprio alla vigilia della partita probabilmente decisiva dell'Europeo azzurro. Buffon e Bonucci, in campo contro la Croazia: immaginiamo abbiano "gradito" l'essere chiamati nuovamente in causa da un rappresentate della giustizia. "Io sono un integralista da questo punto di vista; ovviamente la Nazionale doveva andare agli Europei come successe nel luglio 2006 per i Mondiali. Ma allora, come in questo caso, era opportuno non portare nella competizione persone rimaste coinvolte. Il calcio non può ogni volta solo a parole predicare estremo rigore nei confronti di tutto e di tutti, proporsi di cambiare. Ci vuole coerenza tra i buoni propositi e i fatti. Questa coerenza non sempre c'è". Sarebbe opportuno ricordare a Narducci che vinge la presunzione d'innocenza fino a prova contraria: un indagato (Buffon non è neppure tale), cosa dovrebbe fare? Sospendere qualsiasi attività lo riguardi e abbandonarsi agli eventi fino al processo e alla conseguente sentenza? Ancora: non entriamo nel merito di fatti che peraltro sono ormai ben noti e ci limitiamo ad una semplice banale considerazione. Un cittadino italiano, e Narducci lo è naturalmente, dovrebbe avere a cuore il buon nome del proprio paese più di ogni altra cosa. Certe affermazioni, forse, era il caso di non farle o, quantomeno di evitarle a poche ore da una partita decisiva e nel mezzo di una manifestazione internazionale di grande importanza. Insomma, potevamo risparmiarci l'ennesima autoumiliazione. Tutto ciò al netto del tifo per una squadra: avremmo detto lo stesso se Narducci si fosse riferito ad un azzurro non juventino. C'è di mezzo l'Italia, la sua reputazione e il suo destino sportivi. Alziamo bandiera bianca.