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Sbatti la verità in prima pagina…


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Luca Pisapia, con un articolo dal titolo “Calcioscommesse, per alcuni tifosi il nemico è il giornalista”, ha preso le difese dei colleghi Mensurati e Travaglio, recentemente criticati dalla nostra redazione. Il fatto non ci sorprende: gli appartenenti ad una casta, siano essi giornalisti, politici o affiliati al potere di qualsiasi altro genere, talvolta possono anche fingere qualche litigio, ma poi sono estremamente reattivi e compatti, quando è necessario difendersi da "attacchi" esterni.Occorre precisare che noi non "riscriviamo" niente, ma riportiamo i fatti troppo spesso omessi da chi è giornalista di professione. Abbiamo trascritto il processo di Napoli per intero, senza tralasciare né modificare nessuna parola, nemmeno quelle di quei testimoni d'accusa la cui attendibilità è stata immediatamente esclusa dalla stessa Corte. Potete dire di aver fatto la stessa cosa? Non siamo noi quelli che dagli atti - ancora segreti - delle procure, estrapolano solo quello che è utile alla linea editoriale santa e inquisitoria. Non siamo noi quelli che operano incessantemente con il solo scopo di creare una realtà di comodo, anziché raccontarla.Precisiamo che abbiamo chiaramente indicato nella premessa del nostro articolo che noi "condanniamo chi ha minacciato i due giornalisti" e che "non sappiamo se è solo millanteria" il colloquio tra Mensurati e lo zingaro. Può verificarlo dai nostri articoli, che non spariscono per incanto, come invece accade sui siti di giornali blasonati e largamente diffusi in Italia.Potete dire di aver fatto la stessa cosa? Quello che è sempre più chiaro, e la replica di Pisapia ne è una evidente testimonianza, è il fastidio verso chi ricerca la verità e contesta le versioni di comodo, non omologandosi all'archetipo del lettore da indottrinare.Il Signor Pisapia dovrebbe invitare il collega Mensurati a scrivere un nuovo libro-scandalo su calciopoli, con le intercettazioni mancanti nella prima edizione. Non so se ne è a conoscenza, ma in questi anni, mentre si spegnevano le luci della ribalta giornalistica, ne sono emerse molte altre, ben più gravi, di soggetti che qualcuno continua a descrivere come immacolati. Nuove realtà non autenticate da veline uscite non si sa come da qualche procura, ma rese note all’interno di udienze pubbliche di un processo penale. Materiale consultabile da tutti quelli che hanno voglia di conoscere la verità. Dovrebbe invitarlo a mettere in evidenza quella realtà insabbiata che, senza il filtro della selezione, permetterebbe una visione integrale e corretta dello scandalo di calciopoli. Ricercare la verità non è una colpa. La vergogna è che a farlo non sia il giornalista. Calciopoli ci ha insegnato che passare il tempo ad informarsi significa combattere contro chi impone subdolamente una visione parziale della realtà.La classifica mondiale della Libertà di Stampa 2011-2012 vede l’Italia al 61° posto. Non c’è bisogno di aggiungere altro.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2324--------------------Scarica GiulemanidallaJuve News, clicca qui