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Juve Parma: la sfida dietro uno scoop prescritto


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di G. FioritoUn trafiletto succinto per uno scoop prescritto . Forse una piccola vendetta nei confronti dei tifosi juventini che hanno suonato la carica sul web per il boicottaggio della testata sportiva rosa. Forse l’ennesimo tentativo di alimentare il sentimento popolare antijuventino in maniera persino retroattiva. Ci hanno provato con tutti i mezzi a tirare dentro la Juventus nello scandalo del calcio scommesse, ma l’annuncio di una semplice ammenda di 50.000 euro ai danni del Siena ha smorzato l’ansia di penalizzare la società e la squadra bianconera a tavolino. Largo alle insinuazioni, specialmente se offerte da un attore che ha avuto modo, seppure di striscio, di avere a che fare con una delle squadre che negli anni della Triade hanno giocato il ruolo di antagonista della Juventus.Bisogna tornare indietro di una ventina di anni per ricostruire trama e personaggi e tocca sempre al potentissimo vento antijuventino del web, perché i soloni dell’informazione sportiva buttano lì trafiletti dove ci sarebbero storie da raccontare con passione non solo sportiva. La notizia arriva da Daniel Bravo, presumibilmente con accento sulla “o”, considerate le origini francesi, di Tolosa per la precisione, dell’ex centrocampista campione d’Europa nel 1984 che giocò con la maglia del Parma nel campionato 1996/97. La partita che si suppone incriminata è lo scontro quasi diretto con la Juventus, avanti di 6 punti a 3 giornate dalla fine del campionato, del 18 maggio 1997, finito 1 a 1 con un’autorete di Zidane e un rigore per trattenuta di Cannavaro ai danni di Amoruso. Arbitro Collina.Se fossimo dei tifosi rancorosi chiuderemmo qui la questione. Collina. Quello delle cene a lume di candela con Galliani nei giorni di chiusura del locale di Meani, dove prediligeva passare dal retro per motivi discrezionali, nonostante qualcuno continui a pensare che lo sdoppiamento di personalità consentito al dirigente milanista ne lavasse via le colpe in qualità di presidente di Lega. Ma questa è, forse, un’altra storia. Collina. Il super partes. Quello che persino Auricchio si fidava a occhi chiusi. Collina. Quello dell’acquitrino di Perugia. Anche quella un’altra storia, o forse no.Daniel Bravo racconta di una combine orchestrata tra il primo e il secondo tempo, ma così come sembra rendersi colpevole di omessa denuncia, non fa nomi nemmeno adesso. Ci pensa il Corriere della sera.it: “Bravo rimase in panchina, Thuram, invece, giocò tutti i 90'”. Da solo? Certo che no, ma non importa. In fondo Bravo alla Juve non ci ha giocato mai, Thuram ci sarebbe approdato nel 2001, con Buffon, una volta ceduto Zidane. Cannavaro nel 2004.Se non fossimo italiani, questa sarebbe una bella storia. Che per raccontarla tutta un trafiletto basterebbe a malapena per il sommario, o per l’occhiello. Perché quella tra il Parma e la Juventus è stata una rivalità fatta di sfide e incastonata nella storia della Repubblica italiana. Se non ci credete vedetevi “Il gioiellino”, il film di Andrea Molaioli con Tony Servillo e Remo Girone. Il 1990 è un anno di svolta per il Parma e per la Juventus, che aprono un ciclo vincente. L’Associazione Calcio Parmense entra a far parte delle proprietà della multinazionale Parmalat di Calisto Tanzi. Sesto posto nel campionato di serie A ed esordio in Coppa UEFA. La Juventus inaugura il Delle Alpi, Chiusano subentra a Boniperti alla presidenza, Zoff vince da allenatore l’ottava Coppa Italia e la seconda coppa UEFA. Il 14 maggio 1992 il Parma guadagna il suo primo trofeo nazionale, la Coppa Italia, battendo proprio la Juventus per 2 a 0 e facendo tesoro del risultato, che la porterà a sconfiggere l’Anversa l’anno dopo e ad aggiudicarsi la Coppa delle Coppe. La Juventus passa per l’infelice capitolo Maifredi, sotto l’egida di Montezemolo, ma per fortuna Trapattoni ritrova una parentesi bianconera, arriva Roberto Baggio, consacrato campione indiscusso dal Pallone d’Oro, e vince nel 1993 la sua terza Coppa Uefa contro il Borussia Dortmund, candidato a divenire un altro dei suoi avversari storici. Arriva Zola e nel febbraio 1994 il Parma ottiene contro il Milan a San Siro la Supercoppa Europea.In casa Juve si torna alla gestione del ramo umbertiano, con la Triade, Lippi e il “tridente”, che conquistano lo scudetto 1994/95 > e la nona Coppa Italia. La Coppa Uefa va invece proprio al Parma di Dino Baggio, nella doppia finale italiana con la squadra bianconera. Il Tricolore 1995/96 è del Milan, che chiude così un decennio di vittorie rossonere. Con Ravanelli, Vialli e Del Piero, ma bisognerebbe citare tutta la rosa, la Juventus diventa Campione d’Europa (battendo l’Ajax) e vince la Super Coppa Europea (contro il Paris Saint-Germain) e la Coppa Intercontinentale (contro il River Plate), conquistando il 25° scudetto nell’anno del suo centenario (1996/1997). Sono stagioni spartiacque non solo per la crisi del Milan, che perde con punteggio da set di tennis per 6 a 1 contro la Juventus il 6 aprile 1997, ma anche per l’avvento della pay tv, che porta in casa lo spettacolo del calcio e di nuove regole nel campionato, dove la panchina si arricchisce da 5 a 7 riserve, e dettate dalla UEFA per le competizioni europee. Il Parma, allenato da Ancelotti e forte di Crespo e Chiesa, si appresta a lanciare tre campioni assoluti che da lì a qualche anno vestiranno anche la maglia bianconera: Buffon, Cannavaro e Thuram.Con Malesani vince la Coppa UEFA nel 1998 battendo l’Olimpique Marsiglia e la Coppa Italia. Arrivano Sacchi, Adriano e Mutu e la Terza Coppa Italia contro la Juventus ( 2001/2002), prima che il crack Parmalat trascini tutti nel baratro.Il 25 giugno 2004 nasce il Parma Football Club 1913 S.p.A., che mantiene in vita i diritti sportivi del Parma A.C. grazie alla legge Marzano. Iniziano i veleni. La Juventus perde due finali Champions consecutive (nel 1997 con il Borussia Dortmund e nel 1998 con il Real Madrid) e vince il campionato di calcio 1997/1998, tra le polemiche per il rigore “negato” a Ronaldo. Quella 1998/1999 è una stagione fallimentare, che non la porta nemmeno in Europa. Arriva Ancelotti e lo scudetto 1999/2000 naufraga a Perugia a vantaggio della Lazio, non senza aver registrato l’ultimo degli episodi che vedono la squadra bianconera ancora una volta protagonista insieme con il Parma nella partita del 7 maggio 2000, quando la rete realizzata all’89’ da Cannavaro non viene convalidata per un fischio di De Santis che ravvisa un fallo di confusione in area. Nel 2000/2001 lo scudetto va alla Roma che gioca con un numero di calciatori extracomunitari in esubero, ma invece di essere penalizzata ottiene una modifica al regolamento sul finire di stagione. Il 2001/2002 è l’anno del suicidio interista con la Lazio, che “causa” la vittoria bianconera dello scudetto del 5 maggio. Il 23 novembre 2006 Cragnotti ha dichiarato di aver ricevuto il giorno antecedente la partita con l’Inter una telefonata di Massimo Moratti, che avrebbe voluto incontrarlo dopo il match per definire l’acquisto di Nesta, nonostante ne avesse gonfiato il prezzo adducendo come scusa una trattativa già avviata con la Juventus. L’incontro non ci fu, ma a Palazzi non è mai venuta la curiosità di saperne di più. Il 3 dicembre 2001 la Juventus viene quotata sul listino della borsa italiana. Nel 2002/2003 la squadra bianconera è ancora Campione d’Italia e si aggiudica la Supercoppa Italiana. Il 28 maggio 2003 perde la finale di CL contro il Milan, dopo aver eliminato il Barcellona e il Real Madrid con una prestazione storica. Il Campionato 2003/2004 rivede il Milan vittorioso, mentre alla Juventus va la sua quarta Supercoppa Italiana. I campionati 2004/2005 e 2005/2006 sono vinti dalla Juventus e revocati. Lo scudetto 2005/2006 è assegnato a tavolino all’Inter, che in tutti questi anni non è riuscita a costruire in altro modo una stagione vincente, nonostante le risorse finanziarie profuse da Massimo Moratti. Il campionato 2011/2012 consacra la Juventus Campione d’Italia. Il resto è calciopoli. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2332la differenza tra informare ed infamare...